SE SOLO FOSSE VERO (2)

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Chiuse la porta dello sgabuzzino, dentro allo spogliatoio maschile, con pochissima luce. Che cosa stava succedendo? Dovevo uscire da qui... Però la voglia che avevo di lui me lo impediva... Tentai di girarmi per via di un rumore. Dopo pochi attimi sentii lui poggiato sulla mia schiena. Mise le mani sui miei occhi. Era così vicino. Così profumato. I brividi stavano dilagando per il corpo. Premette il ventre sui miei pantaloni, mentre dall'eccitazione io non riuscivo praticamente a respirare. Lo sentii avvolgermi tra le sue braccia e respirare accanto al mio viso... E quasi mi stette per scappare un gemito. Iniziò a baciarmi il collo, sempre tenendomi le mani sugli occhi. Mi premette col suo corpo contro il muro e la sua presenza mi mandava completamente fuori di me... Lasciava scorrere le mani lungo i miei fianchi. Mi aveva afferrato per i fianchi e capii che stava per girarmi verso di lui. Il mio corpo si voltò istintivamente trovandomi, dunque, a pochi centimetri dal suo viso che mi indagava, colpito e interessato
"si potrebbe divertirsi, non trovi?" disse sussurrando e stando sempre col respiro vicino al mio collo. Questo ragazzo mi stava mandando veramente fuori di testa. Era davvero qualcosa di mai provato prima
"che intendi?" dissi senza cogliere nessun doppio senso. Lui mi osservò un attimo e mi guardava in modo strano. Aveva anche un'aria intenerita e profondamente colpita e ammaliata
"devo davvero dirti che vuol dire Saretta?" parlava lentamente, sempre tenendomi vicino a lui. Lo restai a guardare incredula e incerta. Lui aveva, adesso, anche un'aria quasi pentita di avermi potuto proporre questa cosa di cui parlava
"intendo del sesso mia piccola Sara" disse sorridendo e ridacchiando divertito. In quel momento si chiarivano i dubbi e le sue espressioni! Che coglione!
"tu... sei fidanzato!" dissi respirando per la rabbia. Mi guardava come se volesse decifrarmi
"beh, che fa?" disse deciso "e poi te l'ho già detto... Non sono fidanzato!" non sapevo cosa dire. Era solo da sberle!
"tu... Cazzo sei davvero un cretino approfittatore!" lui sorrise e storse le sopracciglia. Ridacchiava. Mi stava prendendo per il culo? Credevo proprio di sì
"però se il motivo è quello, vuol dire che senza altre persone di mezzo sarebbe stato un sì" ragionò cautamente, studiandomi. Ero in palla. Ero sicuramente arrossita ed ero a disagio!
"no... non... Non... Non andrei mai a letto con te. Ne abbiamo... già parlato poi, Christian" il mio viso era leggermente chinato e arrossito. Il mio cuore rimbombava fino in testa. Lui sembrava soddisfatto, attratto. Ma perché amava mettermi a disagio e in soggezione? Cazzo. Dalla sua espressione, però, non sembrava affatto convinto della mia risposta negativa. Supponevo proprio che non mi credesse
"basta disegnarmi sempre come un puttaniere, dai" disse giocosamente. Mi scappò una risatina non trattenibile e lui sembrava non essere più così ironico. Mi guardava fisso
"mi fai... andar fuori di me..." sussurrò lui con occhi teneri e poggiando le labbra sul mio viso, lasciando un solco che mi infuocava.
Deglutii e lui era fisso nei miei occhi, incenerendoci a vicenda
"perché non ammetti che sei un botto attratta da me?" disse vicino al mio collo e io reagii per la rabbia di tanta presunzione e arroganza
"non ammetto cose che sono cazzate" lui sorrise divertito, con un ghigno che la diceva lunga. Ricominciò a baciare ogni centimetro della pelle del mio viso e io socchiusi gli occhi senza oppormi. Scese sul collo mentre io ero totalmente in estasi. Leccò lentamente e baciò la mia pelle, facendomi scappare un gemito. Lui fece subito una risata soddisfatta
"cazzate, eh?" disse scrutando i miei occhi che erano inchiodati nei suoi. Non risposi
"sai, mi fa sentire il tuo protettore il fatto che hai così poca esperienza. Mi fa sembrare di... Possederti" disse Christian, lasciandomi entrare le parole sotto la pelle
"ti piace possedere le cose?" dissi rendendomi solo dopo conto di aver usato un tono malizioso. Lui mi guardava e sorrise molto sorpreso
"oh, non sai quanto mi sollazza possedere le cose, Saretta" disse ridendo. Il mio cuore era a mille. Stavo impazzendo
"e a te piace possedere o essere posseduta?"
"io... non l'ho mai fatto" Christian rimase un po' bloccato. Era bloccato sul mio viso, senza saper cosa dire. Si schiarì la voce, dopo essersi morso il labbro e avermi osservato
"quando raccontavi... Credevo che..." disse scontrando i miei occhi
"no..." dissi imbarazzata, chinando il viso e deglutendo "ora non mi parlerai più?" sorrise e scosse la testa, spostandomi una ciocca di capelli e accendendomi il corpo sfiorando il mio braccio. Era evidentemente in conflitto. Una ragazza vergine richiedeva di aspettare, richiedeva di essere il primo, di essere ricordato. Tutto questo potevo vederlo nei suoi occhi...
"guarda che è bello per noi sapere che siete vergini... Pensare che nessuno è stato dentro di te" disse sfiorando con le nocche il mio viso, facendomi passare dei brividi
"è solo che... Non credo mi sia mai capitato di... trovarne una..." disse facendo un ghigno di ammirazione e di eccitazione
"beh, ho diciassette anni, non mi sembra una cosa così grave..." dissi osservandolo
"fidati, non ce ne sono tante, della tua età..." sussurrò passando una mano tra i miei capelli e svegliando ancora i miei sensi. La sua mano toccò il mio collo, inspirai
"ma... altre cose le hai fatte?" disse osservandomi attentamente. Rifacendosi ai nostri racconti del passato. Non riuscivo a rispondere e rimanevo in silenzio, col viso chinato e imbarazzato. Lo vidi fare un ghigno e cercare il mio sguardo
"Sara... Rispondi" disse prendendo dolcemente il mio viso fra le mani e cercando la mia attenzione. Vedevo il suo desiderio negli occhi. Annuii
"sì" dissi subito dopo "qualcosa sì" dissi quasi infastidita. Christian passò una mano per il mio viso e per i miei capelli, facendomi rilassare incredibilmente
"hai troppi problemi di autostima. Non devi vergognarti... sei davvero fantastica, hai un corpo meraviglioso..."
"grazie" dissi senza saper cosa dire, ero tesa e imbarazzata
"Scusami... Per averti chiesto del sesso... così... bruscamente..." disse alzando subito un sopracciglio, indeciso sulle parole. Era a disagio al massimo nell'esprimere sentimenti
"non fa niente" dissi subito intimorita "oh mio Dio!" mi morsi il labbro arrossendo. Lui mise il pollice sulla mia bocca per togliere i denti dal mio labbro, i suoi occhi erano illuminati ed eccitati
"quanto vorrei mordere io queste labbra" disse sorridendo mentre i suoi occhi erano diventati più profondi. Inspirai ancora. Dovevo fare qualcosa per superare l'imbarazzo
"un semplice bacio... pensavo che volessi fare l'amore" Christian sorrise e poi il sorriso divenne un riso
"io non faccio l'amore, Sara... io fotto e basta..." risposi con dei versi. Io rimanevo paralizzata. Lui fece una lieve risata e mettendo le mani sulle mie labbra ne percorse il contorno e velocemente congiunse le labbra alle mie. La lingua nella mia bocca. Un miscuglio di emozioni e poi si tolse respirando con occhi pieni di voglia e di ardore. Lui mi tolse velocemente la maglia e si sfilò la sua, permettendomi di vedere il suo fisico magro e allenato grazie al kung fu. I tatuaggi, i muscoli in risalto. Una cicatrice nel centro del petto, che era accaduta in un incidente per la strada a quattordici anni.
Che stava succedendo? Christian era arrivato al mio seno, i baci sopra al reggiseno... Dire che non avremmo mai voluto staccarci è dire poco. Continuava a baciarmi, mentre le sue mani si allungavano sui seni risvegliando il mio corpo. Un tocco magico. I gemiti lo facevano impazzire. Misi le mani al suo collo e lo sentivo respirare, emettere gemiti. Ci guardammo senza fiato. Ricominciammo subito a baciarci, attratti come delle calamite... Prendeva il viso fra le mani e mi baciava profondamente. Mi strinse a lui ed eravamo a contatto, lui respirava vicino al mio orecchio facendo smuovere tutto il mio corpo. Christian cercò il mio sguardo fisso e iniziò a sfilarmi il reggiseno mentre mi premette addosso al suo corpo e continuava l'operazione. Era al comando di tutto, mi osservava fisso. Il mio corpo nudo in quel momento era fra le sue mani, mi guardava stringendo le mani sulla mia schiena nuda
"doveva essere un bacio" dissi praticamente soffocando i gemiti e con voce flebile. Mi guardò rassicurandomi. Non potevo sentirmi meglio di così nelle braccia di qualcuno
"vuoi che io ti baci?"
"sì" dissi quasi come un lamento"
"allora ti bacio a modo mio..." le mani sulla mia schiena nuda e senza che dissi nulla baciò i miei seni. Uno alla volta risucchiava i miei capezzoli. Lui passò ancora a baciarmi sulla bocca e per il mio corpo e poi tornava ai seni. Infine ci stendemmo su un tavolo che c'era in quello sgabuzzino. Lui percorreva il mio corpo con le mani. Mettendo un po' in giro anche la lingua, assaporando il gusto salato della pelle. Io gemevo, facendolo fare anche a lui e non riuscivo a stare ferma. Respirava vicino al mio collo facendomi provare piacere in ogni fibra del corpo. Mi sfilava lentamente i pantaloni e io lo stavo aiutando senza manco accorgermene coscientemente. Stavo sbagliando. Lo sapevo. Forse era così, un grosso sbaglio. Continuai impadronita dal piacere. Christian si poggiò al tavolo dello sgabuzzino, tirandomi addosso al suo ventre, addosso al suo corpo. Posai le mani sul suo petto e guardai gli occhi scuri indagarmi. Le mie mani si muovevano per il petto, mi tirò lasciando che i seni fossero addosso al suo corpo. Lui emise dei versi gutturali, gememmo nella bocca dell'altro per il contatto della pelle nuda, dei miei seni sul suo corpo. Mise le mani sul mio sedere e mise la bocca ancora sui miei seni. Allontanai le mie mani. Le passai sui suoi capelli, facendolo gemere se li tiravo. Christian gemette vicino a me e prese le mie mani per posarle ancora sopra al suo petto. Un contatto dolce, la sua pelle che accese il mio corpo facendo sospirare entrambi. La sua testa andò sul mio collo, a baciarmi lungo i seni. E intanto stringevo ancora i suoi capelli
"baciami" disse alzando lo sguardo e mostrandomi i suoi occhi. Mi avvicinai di più al suo viso, titubante... Poggiai le labbra alle sue muovendole di poco e lui socchiuse gli occhi. Ci mise un po' a riaprirli, occhi così luccicanti e persi che mi mettevano in subbuglio lo stomaco. Sembrava non avesse mai provato nulla di simile, solo con un bacio a stampo! Lo sentii allungare una mano verso le mie mutande. Sobbalzai, sentendo là le sue mani. Posò una mano sul mio viso, restavo muta, mentre mi guardava e chiedeva dolcemente il consenso in modo implicito. In tutta risposta espirai l'aria, lasciando le sue mani dove erano e concedendogli il passaggio senza opposizione ma guardandolo negli occhi e deglutendo. Mi guardava così fisso e in modo intenso che mi venne subito da arrossire. Non ero veramente mai stata guardata così... Con tanto ardore e desiderio. Come se avermi lì con lui fosse un bisogno primario, impellente e animalesco ma allo stesso tempo mi mostrava attenzione, rispetto e la protezione che si darebbe a una bambina. Allungò le mani al mio sesso e mi accarezzò con due dita... Dopo poco queste furono dentro di me e gemetti un attimo sobbalzando. Le iniziò subito a muovere avanti e indietro e sentivo intanto rilassarsi e dilatarsi i tessuti. Mettevo le braccia su quelle di Christian. Percepivo inondarsi tutta la zona. Gemevo, spalancando la bocca e seguivo i movimenti. Saliva il calore per tutto il mio corpo. Le sue dita si muovevano, continuavano a spingere dentro di me fino al culmine del piacere
"mannaggia... mannaggia... e meno male che non mi sopportavi... e poi ti fai così toccare..." disse sussurrando con aria sensuale
"scemo!" dissi facendo finta di picchiare il suo braccio
"di' a tuo padre che ti porto io a casa" disse dopo avermi baciata, ubbidii prendendo il telefono
"andiamo Christian. Prima che chiudono la palestra"
"rimarrei sempre qui..." disse la mia vocina che dopo l'orgasmo si era risvegliata.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora