UN'ALTRA ESTATE ARRIVERA' (5)

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Mi stavo sistemando per uscire a parlare con Christian. Mi aveva chiamata da poco e mi aveva avvertita che voleva vedermi. Pensai molto alle cose che mi aveva detto Anna. Non potevo far finta di nulla, volevo vederlo...
Mi stavo pettinando e davo un occhio al trucco guardando la linea sopra i miei occhi. Uscii di casa camminando imbarazzata, intimorita. Solito effetto strano che mi procurava Christian. Al bar lo vidi in lontananza e mi sorrise. Si avvicinò verso di me. Era bellissimo. Coi jeans leggermente stretti, scuri, una maglia larga nera e bianca. Aveva delle Nike scure. Vidi la collanina d'oro al collo. Lo stavo a guardare, divorandolo con gli occhi. Aveva un'aria più deperita del solito. Un'aria stanca, segnata da delle occhiaie sotto gli occhi. Sembrava davvero non stare meglio di me! Christian mi guardò indurendo i tratti del viso. Non mi disse nulla e poi mi strinse fra le sue braccia. Era un contatto che già mi faceva sciogliere e provare brividi in ogni parte... Sospirammo gemendo tutti e due
"come sei dimagrita... non va bene..."
disse accanto al mio collo. Io feci un ghigno e dei versi, stringendo forte a me il suo corpo. Christian teneva forte, con le mani, la mia schiena
"beviamo qualcosa" disse Christian staccandosi da me e andammo verso il tavolino per sederci. Ci guardammo
"dunque? Mi dovevi parlare"
"certo... volevo dirti che... la vita è una merda e insomma..."
"fino a qui ci sono... e condivido" io rimasi a guardarlo, con un ghigno divertito. Lui non sapeva cosa dirmi. Io mi persi nei suoi occhi
"Sara, non c'è un motivo preciso... provo... Sentimenti così diversi..." stava guardando i miei capelli, osservava le mie labbra... Avevo intuito ormai cosa lui provasse per me e, come diceva Anna, forse dovevo capire se era così. Non glielo avevo mai sentito ammettere
"e quindi... provi dei sentimenti per me..." lui mi fissò, i suoi occhi scuri e immensi, aveva un viso sconvolto e si schiarì la voce
"credo... Credo di sì..."
"pure per me è la stessa cosa... provo davvero qualcosa per te..." lui annuì facendo un sorriso pacato. Arrivò il cameriere, un signore alto, moro e non troppo interessante, venne a chiederci cosa volessimo. Christian ordinò due birre chiare, dando i soldi per se stesso e per me
"non c'è bisogno che paghi per me, Chri, davvero"
"voglio farti un regalo, non posso?"
"sì che puoi, ma... Di solito si paga da bere la prima volta, quando si deve rimorchiare" dissi sorridendo e facendo volutamente una faccia sensuale ma che traspariva innocenza. Lui si perse nelle mie labbra, mi osservò, prima di ridere divertito
"non è il nostro caso, credo..." ripresi evitando il suo sguardo
"già... però potrebbe avere la stessa funzione" disse Christian chinandosi per cercare i miei occhi, per guardarmi fissa e tenendo un tono seduttore. Io ero stupita. Come poteva procurarmi così tanti brividi dopo tanto tempo? Mi faceva ancora sentire piccola e soprattutto mi faceva sentire nelle sue mani
"smettila" dissi schiarendomi la voce e ridacchiando
"sto scherzando, Sara" disse lui con tono ilare e divertito
"bene..."
"sei sempre così timida... eviti ancora di guardarmi fisso, dopo tanto tempo..."
"lo so..." dissi mordendomi un labbro e sorridendo
"mi fa sentire stra bene vedere che te e io ci facciamo ancora quell'effetto. Non so manco che nome potrei dargli... So che mi capisci"
"sì, ti capisco... perfettamente" dissi dopo aver leggermente esitato
"meno male, ne ero sicuro" disse prendendo le birre che erano arrivate dal cameriere, probabilmente sulla trentina
"e quindi?" dissi prendendo forza
"quindi cosa?" disse Christian molto interessato e attento a me
"come mai mi hai chiesto di vederci? Non riesco a capirlo" dissi facendo bei sorsi di birra
"Per rivederti... L'altra volta con gli altri a mangiare non mi hai neanche salutato... e te ne vuoi andare..." fece un sorso di birra bello grosso, mi guardò fisso e io sentii una fitta al cuore
"non è sicuro... Christian mi mandi così in confusione..."
"buono a sapersi..." si avvicinò a me dal tavolo, scontrando di più i miei occhi "non ti posso dimenticare, Sara. Io... Come ti ho già detto, voglio prendere un po' d'aria, ma magari poi torneremo... Insieme"
restai a guardare i suoi tratti decisi. Aveva già quasi finito la birra, mentre faceva un altro sorso
"non è detto che io ci sia sempre... E che subito ti perdoni..."
"beh, potrei rigirare la frase..."
"certo..." esclamai in un'imbarazzante vicinanza a Christian
"quello che so è che mi manchi... Ti rivoglio. " disse guardandomi attentamente
"anche... Anche tu mi manchi Christian, lo sai"
Avevamo finito le birre. Mi prese subito per mano e mi portò fuori dal bar. Arrivammo al muro accanto all'edificio dove non c'era nessuno. Mentre mi portava là mi prese il braccio, subito sussultai. Mi spinse contro il muro e si posò istantaneamente sulle mie labbra. Un contatto necessario e voluto... Le muoveva sulle mie. Risucchiò il mio labbro inferiore e il contatto delle labbra lasciò sfiorare fra loro le nostre lingue che si muovevano passionali e bisognose... Come se da tempo dovessimo rifar congiungere le nostre labbra. Come se avessimo estremamente necessità delle nostre bocche. Mi accarezzò i capelli, mi stava quasi girando la testa!
"ci vedremo, okay?"
"va bene" mi stavo per voltare, quando mi fermò il braccio nuovamente
"Sara" mi strinse ancora a sé, scontrando gli occhi con i miei e facendomi avvolgere dai brividi
"tu mi hai reso felice e migliore... Mi manchi, cazzo, da stare da schifo..." mi sussurrò vicino all'orecchio. Lo abbracciai delicatamente
"anche io sto una merda, sono ridotta uno schifo... Io... ci ho pianto troppo..."
"mi dispiace che ti ho fatto piangere... piccola" mi massaggiò il viso accendendomi il corpo. Si infuocò guardandomi negli occhi
"allora io vado, a presto" riprese, passando il mio viso con il pollice. Se ne andava così? Perché mi aveva baciato? 

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora