Il giorno dopo, di mattina, Anna e Fulvio andarono insieme a farsi un giro per Napoli. Io mi svegliai e mi misi da sola a fare il latte per la colazione. Vidi Christian dietro di me comparire all'improvviso, mi fece sobbalzare subito. Era a petto nudo, con dei pantaloni larghi e neri. I tatuaggi per la pelle, qualche anello alle dita, i capelli appena puliti
"cazzo, Christian" dissi dopo esser saltata in aria
"scusami" disse ridacchiando e alzando le mani
"vuoi il latte?" dissi osservando i suoi occhi stanchi dati dagli incubi
"sì, grazie" sussurrò lui, osservando con occhi indagatori e vogliosi la mia maglietta aderente a maniche corte e i miei pantaloncini di jeans. Io mi voltai e scaldai il latte, prendendo anche i cereali e varie cose per la colazione. Le posai sul tavolo pur sapendo che Christian non staccava un secondo gli occhi da me. Mangiammo insieme e una volta finito portai, insieme a Christian, le cose nel lavandino di casa, sempre non smettendo di guardarci. Volevo dire qualcosa per uscire dall'imbarazzo
"mi insegneresti qualcosa di quello che studi?"
"che cosa?" dissi quasi urlando, fissandogli bene il suo viso, un po' colpita
"spiegami qualcosa che ti è piaciuto di quello che studi"
"Ma... di che materia?" chiesi allucinata. Sapevo spiegare? E perché lui mi faceva quelle richieste? Mi veniva da ridere "tipo filosofia? La facevo prima di passare ai servizi socio-sanitari" dissi ridendo
"sì, dai..." lui rise, avvicinandosi con uno sguardo severo su di me
"che ti ridi? Pensi che non possa essere portato allo studio?" disse guardandomi ancora in modo più temerario
"beh... Mi sembrava che tu... Insomma, tu non avessi mai avuto interessi a scuola"
"invece li avevo" disse tenendo fisso lo sguardo su me
"che cosa?" dissi guardandolo interessata
"vendere e farmi le ragazze..." disse mordendosi un labbro. Scossi la testa e lui si mise a ridere, guardandomi attento
"su, sto scherzando, Madonna!" riprese "e poi... per te dovrebbe essere un piacere... Dai una ripassata, no?"
"a filosofia ovviamente..." aggiunse con occhi lucenti. Rimasi a bocca aperta e lo guardavo mentre mi scrutava e si mise nuovamente a ridere
"sei proprio... Non c'è niente da fare con te!" dissi ridendo e spingendo delicatamente la sua spalla. Iniziai veramente a ripetergli le cose più carine che avevo trovato in filosofia. Magari qualcosa me lo perdevo perché ero persa in Christian, nei suoi occhi e nei suoi modi di muoversi e di parlare. Quando scostava i suoi capelli o faceva certe espressioni mi dava i brividi. Stavamo discutendo proprio dell'eros di Platone
"l'idea di Platone sull'eros è... Davvero carina..." sussurrai perdendomi negli occhi di lui così esageratamente vicini
"è quello che io provo con te" sussurrò vicino al mio viso. Il mio cuore batteva forte. I suoi occhi erano dilatati, con dentro un fuoco particolare. Poggiò le labbra sulle mie, in un lampo la sua bocca nella mia, la lingua che esplorava facendoci gemere. Mi alzò e mi fece stendere sul tavolo, senza smettere di baciarmi. A stento lui riuscì a togliermi i pantaloni, in quel turbine di passione e di desiderio. Ci togliemmo la maglia, lui passò le mani per il mio corpo togliendomi le mutande e il reggiseno. Si posò a baciare il mio collo e poi succhiava i miei seni avidamente. Baciò ancora tutta la mia pelle, fino alla mia pancia, trasmettendomi sensazioni paradisiache. Lui si sedette su una sedia e mi trascinò sopra di sé, mi fece sedere addosso a lui. Le mie mani dirette al suo collo, ai suoi capelli, mentre lui stringeva la mia schiena. Prese i miei fianchi strisciandomi lentamente sulla sua erezione. Mi prese ancora i capezzoli in bocca, poi cercò le mie labbra e gememmo tutti e due... Passò al mio collo, al mio orecchio, poi di nuovo alla mia bocca mentre lo sentii aprire i suoi pantaloni. Non feci in tempo manco a rendermi conto e lo sentii affondare dentro di me. Sussultai di botto nella sua bocca, lui gemette e iniziò a muoversi con colpi decisi. Movimenti che mi lasciavano sul suo collo, mentre cercavo di muovermi anche io. Nel suo affondare dentro di me teneva intanto i miei capelli stretti nel suo pugno, facendomi gemere animatamente. La sua mano andava anche a stringere con foga la mia gola, mostrando la sua forte dominanza sessuale, e andava anche a sciogliermi mettendo due dita dentro la mia bocca mentre si spingeva dentro di me. Nei suoi movimenti nel mio corpo preferiva avere il controllo tenendo i miei capelli in pugno e stringendo il mio collo con sensualità. Dopo un po' lo sentii venire gemendo e fece venire dopo poco anche me. Ero poggiata su di lui, mentre mi stava accarezzando la schiena. Ci alzammo, ci rimettemmo in sesto e suonò la porta. Erano Anna e Fulvio. Noi ci guardammo con terrore e con uno sguardo fisso, ci vestimmo alla velocità della luce. Ma era relativamente tardi perché mio fratello, il piccolo Lorenzo, era lì che ci osservava. Anche se oramai si scopriva tutto sul sesso anche molto prima non doveva esserci rimasto bene. Entrarono anche i nostri genitori con Palma.Ancora frastornati dall'accaduto Christian e io andammo incamera mia, lasciando mio padre discutere con Anna e Lori di questioni che per fortuna non erano relative a quello che era capitato.
Stavamo ancora ridendo tra noi e lui mi fece sedere sul letto
"mamma mia che ridere! Mi devo calmare... mi dispiace che ci ha visto... povero piccolo"
"ma sì... tranquillo..." io guardavo i suoi occhi luccicanti e Christian mi accarezzò il viso con un dito, aprì la mano sulla mia guancia e poi sui miei capelli. Si avvicinò al mio mento
"è stato meraviglioso" sussurrò
"sì... una sveltina, ma meravigliosa..." dissi io prendendo aria e ripresi "io non capisco come... insomma... come siamo finiti a scopare così da un momento all'altro..." dopo il magico mondo del sesso, mi ricordai delle cose che ci eravamo detti e mi incupii. Christian si inginocchiò vicino a me
"piccola... è normale che capiti... dato che... siamo innamorati" aveva un viso così insicuro mentre lo diceva
"lo so, tranquillo..." dissi cercando i suoi occhi e chinando il viso
"amore!" disse lui accarezzandomi i capelli "lo so è davvero difficilissimo... Sai quanto ti vorrei in ogni secondo? Ma dobbiamo provarci..."
"Christian tu... tu hai deciso..."
"sì, ma dobbiamo esserci l'uno per l'altro e ricordare quello che ci siamo detti, è stato troppo intenso fra noi..." disse lasciandomi di stucco
"ma se... se... uno dei due trova un altro o un'altra?"
"Sara..." disse cercando il mio sguardo in modo intimidatorio e fisso "piccola, io non so ancora che farei se ti vedessi con un altro" mi alzai, Christian mi guardò fisso e si strinse avvicinandosi al mio collo. Tutti i brividi per lui mi scorrevano nella pelle, fino alle ossa. Christian mi diede una benevola pacca sul sedere
"senti... tettone, vai a parlare con tuo fratello..." mi fece un occhiolino sorridendomi con un'aria così bella come non l'avevo mai vista in lui. Forse, ero davvero importante per lui. E forse ero davvero quell'unica ragazza che sapeva avere a che fare con lui. Mi prese per un braccio, cercò i miei occhi e con tutte le scosse che nel mio corpo potevo provare immerse velocemente le labbra nelle mie, stampandomi un bacio veloce e risvegliando il piacere. Per poi scendere sul mio collo e respirarci sopra
"va', prima che ti chiudo in camera e non ti lascio più" disse gemendo e ridacchiando vicino alla mia bocca.
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LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)
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