LA LUCE E L'OMBRA: CAPITOLO 5 (1)

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"non so cosa pensare Ali, non ce la faccio più..." dissi al telefono con Alice, facendo seguire un sospiro dannato che esprimeva la mia sensazione
"lo capisco... Ma io so bene come è fatto, se ti farà ancora del male inizia a farmi girare le palle" disse seria la sua voce dall'altro capo del cellulare
"è che... A volte, da soli, lui è un'altra persona... È così...Bisognoso di affetto. Posso giurare di averlo visto davvero molto giù"
"beh... Lui dice di aver amato solo una volta. Io, non l'ho mai vista..."
e se lei era troppo in alto rispetto a me? Non avevo il coraggio di parlarne a lui!
"comunque, dopo quella discussione in piazza da te, non ti ha detto più nulla?"
"no, nulla"
poi ripresi "è che, te l'ho detto, mi ha detto di provare qualcosa per me, che sta provando sensazioni nuove... E queste cose! Se ci sto dietro impazzisco!"
"hai visto che con Michael è uscito di testa? Dovresti rifarlo..."
"non ha senso, non mi deve credere puttana... Ma lui si sente ancora con Giorgia che tu sappia?"
"no, ho indagato abbastanza... E credo di no. Non la sta vedendo"
"Ali, sai che ti amo"
dissi mostrandole tutta la mia gratitudine, la sentii ridere, una risata che adoravo!
"e comunque scema, Christian non l'ho mai visto così dietro a una ragazza..." Non ero sicura che lei sapesse che cosa stesse affermando
"non lo so... Alice... Io..."
"fidati"
disse quasi come una minaccia.

Io avevo tremendamente voglia di Christian. Continuavo a pensarlo e a desiderare di stare con lui davvero. Passarono due settimane e ci sentimmo un po' di volte. La paura delle relazioni, dei confronti e di esporre i sentimenti di Christian era ancora alta. Ci vedevamo in compagnia, ci dilettavamo in preliminari intensi, giochi sessuali. Nel letto ci venivamo incontro per il piacere di entrambi. Poi ci univano le serate, alcol, fumo. Ma oltre a queste cazzate c'erano tante risate, nottate in bianco... Abbracci calorosi, baci che ti sciolgono per quanto sono intensi. Sembrava non dovesse andare storto nulla, sembrava perfetto. I miei genitori, e ormai anche quelli di Christian, avevano capito che tra noi ci fosse qualcosa. Non si erano mai opposti, anche perché non mi avevano mai imposto più di tanto le cose e, poi, una volta separati ancora di meno. Anche i nostri fratelli avevano capito... Io raccontavo spesso tutto a mio fratello, che era come un migliore amico. La situazione per me era comunque difficile, Christian era una persona davvero complessa e non aveva mai avuto relazioni, e manco io. Da che parte saremmo finiti?

Christian mi chiese di vederci, era venerdì sera. In una stagione abbastanza calda, ma anche fresca. La primavera avvolgeva i sogni. Volevo fosse quel giorno là. Volevo farci l'amore. Io ero stata con delle amiche e Christian con amici. Era ancora relativamente presto. Arrivai a casa di Christian con una ragazza che mi lasciò a casa sua. Avevo pensieri molto tristi ma cercai di mandare giù l'amarezza. Ero abbastanza ubriaca e avevo anche fumato. Ero cosciente, ovviamente, ma sentivo la testa che girava e mi sentivo in uno stato alterato. Sapevo di volere lui ma non sapevo fino a che punto. Entrai in casa sua e lo trovai sul divano. Vedevo subito dalla faccia che aveva fumato e bevuto parecchio anche lui. Di solito io ero sfruttata dai ragazzi solo per una sera. Stavo con ragazzi poco di buono che volevano solo scappatelle. Per Christian volevo davvero provare a costruire qualcosa...
Lui mi sorrise, iniziammo a parlare e ridere, sentivo che era fuori di sé anche lui. Si avvicinò a me e mi baciò. Le sue labbra morbide e fresche sulle mie. Io però ero rattristita. Non ero sicura di quello che provavo, mi stavo davvero spaventando tanto.
Lui era un ragazzo con tanti problemi. Ci tenevo parecchio, ma era come se a un tratto sentii di non poter reggere quel carico. Forse, saremmo stati solo male...
Non ce la facevo. Mi si inumidirono gli occhi, furono più lucidi. Ma sentivo molto di più tutte le sensazioni! Passai in rassegna nella mia testa tutti quegli stronzi che mi avevano fatto del male. O chi mi aveva solo usata... Lui probabilmente stava facendo lo stesso. Mi sentivo sola, mi sentivo molto giù. La paura si impadronì del mio corpo. Era passato soltanto un momento da quando stavo vivendo quelle sensazioni. Le sue labbra mi baciavano, mi avvolgevano, mi facevano perdere mentre la sua lingua si muoveva, con passione e io facevo lo stesso, ero poggiata al muro
"ci hai pensato, allora, Saretta a quello che ti avevo detto?" Sussurrò gemendo sul mio collo, un po' impastato da alcol e altro. Con un sorriso già dipinto sul suo volto. In realtà, i miei dubbi c'erano. Mi bagnai le labbra. Le lacrime stavano premendo per uscire. Sentii però il piacere concentrato nel mio ventre. Quello che mi demoralizzò ancora di più fu che lui non notò il mio stato di dolore e confusione. Christian andò al sodo a fare quello che voleva fare
'Non ha interesse per me'
io lo credevo sempre di più. Mi prese la mano, portandomi in camera da letto. Pensai molte cose. Volevo dirgli che io avevo pensato che quello sarebbe stato quel giorno importante. Lui mi stese sul letto. Vidi i poster dei rapper e lui iniziò ancora a baciarmi. Sì, in fondo lo avevo creduto fino a quel momento che per lui ero persa. In quell'istante mi ero proprio sconvolta e non sapevo cosa pensare. Lui si era tolto la maglietta, era sopra di me e i suoi occhi erano immersi nei miei. Mi chiese di salire in braccio a lui e io mi misi addosso a Christian. Lui mi fissò negli occhi e mi mise sul proprio membro, sporgente nei pantaloni. Mi iniziò a strusciare su di sé, baciandomi passionalmente. Mentre le nostre labbra non si staccavano gemevamo nelle nostre bocche, poggiando le teste, e lui stringeva le mani su di me. Mi tolse la maglietta, senza smettere di guardarci e di baciarci. Mi fece aderire con i seni addosso a lui, godetti della sensazione del suo corpo nudo attaccato al mio e lasciai le sue labbra giocare con i miei seni. Si alzò e mi guardò penetrante, facendomi sentire piccola, sottomessa. Mi sorrise eccitato e mi accarezzò i capelli. I suoi occhi neri erano accesi. Vogliosi. Pieni. Mi stese sul letto e mi spogliò dei vestiti rimasti. Restai nuda. E mi sentivo nuda anche dentro, o forse anche peggio. Lui era in mutande. Che velocità! Non aveva interesse nel chiedere opinione, o era il suo modo di approcciarsi e a me ci teneva?
Mi baciava per tutto il corpo. Mordeva i miei seni. Poi, prese una bottiglia di champagne che aveva dentro a una scatola. Ne versò un po' sulla mia pancia... Sussultai un attimo e lui iniziò a leccare attorno all'ombelico e beveva l'alcolico continuando a guardarmi. Mi baciava per il corpo e io spalancai la bocca, gettando un po' indietro la testa. Iniziò a entrare nel mio sesso con le dita. Io cercavo di rilassarmi e Christian mi osservava. Mentre le sue dita si muovevano, andavano avanti e indietro e anche circolarmente. Io mi persi totalmente mentre mi baciava fino alla bocca. Le dita dentro di me continuavano a spingere. Erano tanti stimoli... Era bello, era stupendo. Ma non riuscivo a venire. Lui mordeva intanto i miei seni e stringeva il mio corpo. La voglia era tanta e i nostri corpi nudi si tenevano a contatto tra loro. Christian si infilò il preservativo ed entrò bisognoso. Mi mancò il respiro per un attimo e gemetti. Christian schiuse la bocca, emettendo un gemito. Mi guardava con occhi luccicanti, perché mi stava possedendo per la prima volta. Sentivo un lieve dolore, ero sopraffatta dal piacere mentre Christian si muoveva lento
"è tutto a posto?" sussurrò lui con voce sottile, roca, mentre si muoveva. Io dissi, a voce alta, di sì. Si muoveva passionalmente, eravamo in sintonia. Erano passati quasi dieci minuti mentre eravamo uno nel corpo dell'altro. I respiri incrociati, lui che si tratteneva dal venire.
Vidi una foto per terra, sotto la scrivania. Era una tipa con le gambe in aria. Lo fissai in modo gelido. Tutte le paranoie che avevo vissuto prima erano vere più che mai. Mi mancava il respiro e mi sentii sporca. Mi dimenai e gli dissi subito di togliersi. Christian si fermò subito. Uscì da dentro di me. Iniziai a piangere e lui mi guardava immobilizzato. Passarono i drammi davanti a lui... L'ennesima che avrebbe fatto scappare via.
Cercavo le mie cose, piangendo, senza guardarlo. Mi sentivo totalmente stupida. Cercò di avvicinarsi a me e di toccarmi
"Sara..."
"lasciami" dissi con il magone e le lacrime, mi girava la testa, ero fuori di me!
"che è successo?" disse tenendo i miei polsi mentre ero ancora nuda e lui pure
"Christian, cazzo, lasciami ho detto!" lui tolse le braccia dai miei polsi. Io come un verme mi vergognavo e mi rivestivo. Lo guardai. Le lacrime erano per tutto il mio viso. Presi la foto e gliela misi in faccia, piangevo di più. Lui era immobilizzato. Mi guardava deglutendo
"Sara, aspetta, ti prego..."
"vaffanculo" me ne andai di corsa. Scesi in strada e aspettai più in là un pullman. Ci salii e restai muta e in silenzio. Esaminavo esasperata. Non era possibile. Ero a pezzi. Non risposi alle chiamate di Christian. Sapevo di fargli del male, sapevo i suoi problemi... Ma in quel momento proprio no. Scesi dal pullman e arrivai a casa. Finsi due parole con mio padre, dato che andai a trovarlo e mi chiusi in camera. Con le mani al volto. Mio padre uscì di casa. Volevo rimanere da sola. Lorenzo era da mia mamma... Ero completamente sola e pensavo a tantissime cose. Avevamo già passato un periodo di indecisione, per timore di non essere capaci di stare insieme. Forse era vero. In quel momento le cose erano degenerate e forse era normale che non stessimo in quel tipo di rapporto. Eppure io ero troppo coinvolta, ero innamorata persa di lui.
Christian stava seduto per terra e pensava. Io ero in preda all'ansia, al dolore. Mi stesi sul letto per riposare e riprendermi. La mia prima volta era stata buttata via così?

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora