Pov's Mattew

Torno a casa distrutto, vado in camera di Rosaleen per ridarle le chiavi ma dato che dorme le lascio sul comodino.
Poi passo in camera di Camilo e lo trovo a letto a guardare un film dal computer.

-Che vedi?- domando dopo averlo spaventato con la mia comparsa improvvisa.

-Niente di che, fa abbastanza schifo, piuttosto come è andata con Peyton Lee? Te la sei fatta?-

-No, non l'ho nemmeno baciata. Non è la ragazza di cui tutti parlano. È sincera, divertente, sensibile e dolce.
È la prima ragazza che non mi fa provare nostalgia per Rosaleen.-

-Ti piace davvero?-

-Sì, ci conosciamo da poco ma mi piace davvero. È la prima ragazza che non ho portato al ristorante. -

-Dove siete andati?-

-Al bowling ma era davvero felice e poi abbiamo gli stessi gusti in fatto di pizza. È perfetta.-

-Mi fa molto piacere e sono contentissimo per te ma ora va a dormire altrimenti domani a scuola ci andrai come uno zombie e io farò lo stesso.-

Camilo spegne il computer e lo poggia ai piedi del letto e io vado nella mia camera.

Pov's Rosaleen

Mi sveglio alle sette e un quarto, oggi non farò ritardo e non riceverò nessuna punizione.
Fortunatamente ieri sera ho trovato un pò di tempo e ho finito il compito di Shark.
Prevedo di passare una bellissima giornata.
Diversamente dalle altre mattine accendo lo stereo ed alzo a tutto volume "Closer" dei The Chainsmokers facendola rimbombare per tutta la casa.
Indosso la mia felpa e dei leggins neri, e le mie adorate adidas che credo ricomprerò dato che le ho distrutte.
Scendo ballando e preparo il mio latte di riso e poi vado a prendere Emy a casa.

-OMG, non sai cosa mi è successo!- esclama appena sale in macchina senza nemmeno salutarmi.

-Cosa è successo?-

-Mi ha scritto un ragazzo troppo figo su facebook. Viene alla nostra scuola, e all'ultimo anno e mi è capitato di incrociarlo tra i corridoi qualche volta. Non fa altro che guardarmi il sedere. Dovrei rispondergli vero?-

-Chi è?- domando mettendo in moto l'auto.

-Caleb Burtner.-

-Il rosso?-

-Si-

-Cazzo rispondigli ora. Cosa ti ha scritto?-

-Mi ha scritto "Hey Em"-

-Okay ora rispondigli.-

-Perdonami se non te l'ho chiesto- dice cambiando argomento -Come è andata ieri in punizione-

-Uno strazio, almeno ho scoperto di essere "famosa" tra gli studenti.- dico parcheggiando. -Hai storia dell'arte?-
Domando con lo sguardo perso nel vuoto.
-No, ho teoria musicale. Ci vediamo a pranzo.- dice e poi scappa via con una ragazza bionda, probabilmente con l'intento di copiarle i compiti.
Scendo anche io e corro al mio armadietto per controllare se avevo lasciato lì il braccialetto che mi aveva regalato mia madre al compleanno ma con zero risultati. Cazzo, non mi perdonerà mai.
Sbatto lo l'anta e vedo poggiato agli armadietti Devin che mi fissa con il solito cappuccio sulla testa.
-Vuoi una mia foto? Così puoi guardarla per più tempo.- dico superando Devin.

-Non sono quì per fissarti.
Ho trovato questo bracciale dietro l'aiuola dove ti eri appostata per spiarmi. Avrei voluto rivenderlo per guadagnare una bella somma di denaro ma non l'ho fatto. Tieni.-
Mi porge il bracciale, io lo ringrazio e lui va via senza dire nulla.
Quel tipo mi mette i brividi e credo sia meglio stargli alla larga o potrei trovarmi con una siringa nel braccio senza capire nulla.
Più tardi, mentre vado a mensa per incontrare Emy vedo Mattew che parla con Peyton gesticolando in un modo chr mi urta. Faceva e diceva esattamente le stesse cose con me.
Questo significava solo una cosa, lei era la sua seconda scelta. Aveva cercato dappertutto qualcuna meglio di me ma senza alcun esito quindi ha dovuto accontentarsi della sgualdrina  del terzo anno.

-Guarda che se lo fissi non tornerà da te.- dice una voce alle mie spalle.

-Devin? Che? Che stai dicendo? E perché sei ancora quì? Mi stai seguendo? Smettila.- dico in preda a una crisi isterica.
Lui impreca e poi sorride. -Datti una calmata, non posso perdere la mia pausa pranzo dietro un'egocentrica, gelosa e maniaca del controllo.-

-Col cazzo. Ora mi dici come fai a sapere quello che sai.-

-Mi dispiace ma ora non ho tempo. Sono molto impegnato con il mio lavoro. Passo dopo a casa tua.-

-Sai anche dove abito?-

-Quello lo sanno tutti!- esclama ridendo. Solo pochi istanti dopo mi rendo conto che la sua fracciatina significava che io ero una troia.
Cazzo, che stronzo.

Le Lame Del Passato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora