Pov's Rosaleen

Alla fine delle lezioni do le chiavi dell'auto a Camilo in modo che lui e Mattew possano tornare tranquillamente a casa mentre io vado in moto con Devin.
Arriviamo prima noi a casa e dopo esserci tolti i giubbotti andiamo in camera mia.
-Vuoi qualcosa da bere o mangiare?- gli domando mentre lego i capelli.

-No tranquilla sono apposto.- mi dice alzandosi le maniche della felpa.

-Dai, nemmeno una bottiglia di birra?- dico dato che in realtà ho ancora più voglia di lui di farmi una birra.

-Mi stai tentando per caso?- mi domanda sorridendo.

-No, ti sto semplicemente facendo una proposta che non puoi rifiutare.-

-Come si può rifiutare allora? Va bene, accetto volentieri.- dice e poi si alza con me per scendere a prendere da bere.
Appena ci avviciniamo alla porta ricordo di aver lasciato il cellulare sul letto quindi mi volto senza minimo preavviso, scontrandomi brutalmente contro Devin che però ride.
-Stai attenta, la prosima volta potrei non esserci io.- dice ma io svio la situazione spostandomi per prendere il cellulare che poi infilo nella tasca posteriore.
Appena scendiamo al piano inferiore mando Devin a prendere le birre in frigo e io vado a prendere il suo cellulare dal giubbotto, come mi ha chiesto.
In quel momento entrano anche Camilo e Mattew stranamente di buon umore.
Camilo sale in camera sua mentre, cosa ancor più strana, Mattew si ferma a parlare con me.

-Come mai sei venuta a piedi?- mi domanda.

-No non sono venuta..- inizio ma lui mi interrompe.

-Okay, volevo davvero ringraziarti di nuovo per quello che hai fatto oggi.
Una delle cose che mi ha reso più felice è stata quando hai detto che non stavi assieme a Devin. Non posso credere che lascino ancora girare drogati del genere e fidati non sono pregiuduzi. Lo farei fuori, non riesco a credere che ti abbia messo le mani addosso.-
Le sue parole mi stupiscono inoltre sono sicura che Devin lo abbia sentito e tra poco sará quì a prenderlo a pugni. Io non lo fermerò di certo.

-Mattew che cazzo stai dicendo? Io ho detto che non stiamo assieme perché siamo buoni amici e non sarai di certo tu ad impedirmelo.
Con te è inutile sprecare altre parole...- dico e mi dirigo verso la cucina ma Devin mi precede.

-Il drogato è in cucina.- dice avanzando verso Mattew che rimane a bocca aperta e scuote più volta la testa sperando che sia tutto frutto della sua immaginazione.

-Devin, sei quì! Mi fa molto piacere così potrò finalmente spaccarti la faccia.- dice Mattew tramutando totalmente la sua espressione.

-Non aspetto altro, e sta volta credo che mi sporcherò le mani- dice Devin dandomi le due bottiglie di birra.

-Non ti darò mai questa occasione.- dice Mattew avvicinandosi sempre di più. -Avevi intenzione di scopartela dopo averla fatta ubriacare?-

-Oh no, non ti azzardare a dare voce a queste stronzate. Non toccherei neanche con un dito, in quel senso, Rosaleen, senza il suo consenso.- dice Devin perdendo il controllo -E ti meriti un pugno solo per averlo pensato.-

Purtroppo Mattew lo precede e con un gancio destro lo fa cadere a terra.
Io poggio immediatamente le bottiglie e mi avvicino a lui per vedere se sta bene.
Lui si alza subito e colpisce a sua volta Mattew che barcolla ma non cade.
-Smettetela.- urlo facendo scendere anche Camilo che corre in mio soccorso.
Infatti afferra Mattew e lo trascina sul divano dove gli urla contro qualcosa per farlo calmare ma sinceramente a me non frega nulla di Mattew, ora più che mai.
-Vieni con me.- dico e saliamo di nuovo sopra portando con noi le bottiglie di birra gelate che serviranno da ghiaccio per la botta.
Andiamo in bagno e pian piano disinfetto per bene il labbro spaccato.

-Perché lo hai fatto, Devin?-

-Non so se lo hai notato ma mi ha colpito lui per primo!-

-Lo so che ti ha colpito lui ma avrebbe  potuto farti male.- dico poggiando il fondo della bottiglia sul gonfiore.

-È fortunato che sia intervenuto Camilo, altrimenti io avrei potuto fargli davvero male.- dice mostrandomi la mano con le nocche spaccate.

-Non ne dubito ma ora che mi ci fai pensare dovrei medicare anche la mano.-

-Non ho bisogno di cure, Parker, sai benissimo chi sono.-

-No, ora che ci penso non so davvero chi sei. Conosco solo il lato di te che vuoi che gli altri vedano. Quindi la vera domanda è, chi sei tu?-

-Potremo iniziare questa conversazione in un posto che non sia il bagno.- dice facendomi ridere.

-Come desideri, andiamo in camera mia?-

-Ottima idea.-
Entriamo nella mia stanza e ci sediamo sul letto mentre lui continua a premersi la bottiglia di birra sul viso.

-Allora, chi sei?- domando esattamente come farebbe una bambina.

-Sono Devin e credo che questa cosa sia stupida.- dice facendo una smorfia  di disappunto.

-Dai, rispondi.-

-Va bene, ma prima devi sapere che ritengo questa cosa davvero stupida.
Il mio nome è Devin e sono stato adottato da Alida Ruiz e Juliàn Muñoz, quindi anche se non ho origini messicane il mio cognome e Muñoz.
Rimarrai stupita ma sono stato bocciato all'ultimo anno e quindi ho vent'anni.
Ah, nonostante tutti dicano il contrario, io non mi drogo.-

-Hai da dirmi solo questo? E le tue passioni? I tuoi sogni? Le tue aspirazioni?- domando gesticolando come una schizzata.

-Ti ho detto tutto quello che so della mia vita, non mi sono mai aperto così con nessuno.-

-Va bene, se mai vorresti dirmi altro io sono quì.- dico e improvvisamente lo stringo. -Ma la birra non la vuoi più bere?-

-Non credevo di avere a che fare con un'alcolista anonima.- dice e poi inizia ridere assieme a me.

Le Lame Del Passato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora