Pov's Rosaleen

-Hey, mamma- dico aprendo lentamente la porta della sua camera per evitare situazioni alquanto imbarazzanti.

-Mamma- la chiamo di nuovo dopo non aver ricevuto alcuna risposta.
Lei però rimane sdraiato sul letto e continua non rispondermi, allora mi avvicino a lei sdraiandomi al suo fianco.

-Mamma, perdonami sono una cogliona, non conosco il motivo per cui ti ho trattata così. Non ne ho il diritto, non ho mai avuto il diritto.-
Dico afferrando la sua gelida mano.

-Rosaleen non sei una cogliona.- dice lei voltandosi verso di me. -Tu sei la mia bambina, anche se a volte ti rispondo male o sono esagerata lo faccio solo per il tuo bene e perché non voglio che tu faccia i miei stessi errori. So che però a volte esagero quindi farò una cosa giusta per una volta. Ti darò i tuoi spazi, infondo te li meriti. Sei una ragazza davvero forte e stupenda.- dice lei stringendo forte la mia mano.

-Mamma, io non sarò mai come sei tu.   Non sarò mai la donna forte che nonostante tutto sorride. E devi davvero perdonarmi se in questo periodo ti ho trattato male ma sono nervosa e non so gestirmi.-

-Può capitare a tutti ma ora cerca di rilassarti, e va a dormire, tesoro- dice facendomi una leggera carezza sul viso.

-Si hai ragione, devo riposare se domani voglio andare a scuola. Buonanotte.- dico stampandole un bacio sulla fronte.
Mi alzo dal letto e fuori dalla porta incontro Jason che dandomi uns oacca sulla spalla dice- Sono davvero orgoglioso di te- e poi va in camera sua.
Sono davvero felice di aver chiarito del tutto la situazione con mia madre e sono davvero grata a Mattew per avermi dato quel consiglio che mi aveva tanto aiutato ma molto probabilmente non lo ringrazierò mai per questo.

La mattina seguente mi sveglio con uno strano sorriso, probabilmente dovuto ad un bel sogno di cui non ricordavo nulla di chiaro.
Prendo il cellulare e scopro che avevo dormito molto più del solito. Erano le dieci e mezza.
Avevo una decina di messaggi da Emy e avevo perso le prime ore di lezione.
Salto giù dal letto, mi preparo e scopro che la mia macchina non era nel garage ne tanto meno nei paragi.
Cazzo, mi toccherà farmi una corsa per andare a scuola.
Ma perché nessuno mi ha svegliato?
Durante il tragitto chiamo Emy che mi risponde preoccupata.
-Cosa ti è successo, Ross?-

-Mi sono svegliata da poco, sto correndo per arrivare a scuola prima della terza ora. Se non mi vedi arrivare cerca di prndere tempo, okay?-

-Si okay ma ora datti una mossa.
Meno parole più fiatone.- dice e poi aggancia.

Arrivo a scuola dopo una decina di minuti tutta sudata ed entro in classe prima che arrivi il professore.
Sono stata davvero fortunata.
-Ross, come hai fatto a non svegliarti se hai minimo cinque sveglue diverse impostate?- mi domanda Emy scambiando con una ragazza il posto al mio fianco.

-Non ne ho idea. Non posso credere di aver perso le prime ore di lezioni.- rispondo poggiando le mani tra i miei capelli.

-Va bene tranquilla, non ti sei persa un granchè, non abbiamo svolto nulla di inportante.- dice mentre scrive di fretta su un foglio.

-Che stai scrivendo?- domando curiosa.

-Il tema per il signor Shark.-
Che? Un tema? Avevamo un tema da scrivere. Cazzo me lo ero completamente scordato.

-Avevamo un tema? Che tema?- domando tirando fuori dalla borsa un foglio di carts e una penna.

-"Sei ciò che avresti sempre voluto essere?" È il titolo del tema. Dovevamo scriverlo utilizzando minimo tre pagine piene.-

-Tre facciate?! Cazzo sono fottuta!- esclamo gettando tutto alla rinfusa sul banco.

-Si sei fottuta e non sono tre facciate ma sei.- dice Emy mettendo la firma al suo compito.
E ora cosa avrei potuto fare per passarla liscia?

-Ho trovato!- esclamo alzandomi in piedi e facendo girare verso di me tutta a la classe. -Emy, non mi hai mai visto, ho già perso due ore di lezione, se salto anche questa non accadrà nulla.-

-Si, hai ragione!- esclama -Ma stai attenta a non incrociare il professor Shark altrimenti sei fottuta.-

-Emy non sono nata domani- dico  poi inizio a correre all'indietro senza rendermi conto del pericolo a cui sarei andato in contro.
Sbatto contro qualcuno cadendo poi rovinosamente a terra tra le risate per niente mascherate dei miei compagni di corso.
Alzo lo sguardo il signor Shark mi fissa confuso e divertito allo stesso tempo.
-Signorina Parker, dove stava andando?-

-Da nessuna parte professor Shark.-rispondo alzandomi lentamente evitando lo sguardo folgorante di quel folle uomo.

-Stava scappando giusto?-

-No, no, non lo farei mai, solo che credo di aver lasciato il tema nell'armadietto. Stavo correndo a prenderlo.- dico nel tentativo inutile  di pararmi il culo.

-Parker, lei non ha svolto il tema, vero?-

-Mi ha beccata.-

-Oh ci beccheremo ancora, alla sesta ora, quì in punizione.- dice e poi mi caccia dalla classe con uno sguardo minaccioso.

Le Lame Del Passato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora