Pov's Rosaleen

-Ti amo- mi sussurra Devin stretto a me.

-Ti amo anche io- gli rispondo guardandolo negli occhi.
Poi mi bacia e mi stringe sempre di più a lui e improvvisamente le coperte che ci coprono dal freddo diventano superflue.

-Non possiamo.- sussurro ridendo.

-Perché mai?- dice lui non smettendo di darmi dei baci nemmeno per un secondo.

-Dai smettila, sono le due del mattino, i tuoi genitori sono nella stanza di fronte e Mattew è in quella affianco.-

-E allora? Dai cosa ti importa, tutti hanno avuto dei rapporti sessuali, nessuno rimarrà scandalizzato e poi abbiamo vent'anni.-

-Devin è irrispettoso, sta sera non è il caso.-

-E va bene, buonanotte allora- dice e poi mi da un altro bacio stingendomi in un'altro dei suoi caldi abbracci, così pian piano chiudo gli occhi e mi addormento.

Appena la sveglia suona mi alzo di colpo per spegnerla facendo cadere a terra Devin.
-Oddio!- esclamo alzandomi in piedi per aiutarlo.
Lui si alza da solo senza problemi e poi grattandosi la testa mi domanda scherzoso -Ma sei cretina?-
Io rido e poi gli domando se si è fatto male.
-No, non mi sono fatto male ma ti assicuro che non è il massimo essere svegliati in questo modo.-

-Mi farò perdonare, te lo giuro.-dico e poi vado a preparare il mio zaino mentre Devin prepara il suo.

-Dopo scuola dobbiamo andare a visitare qualche appartamento?-

-Non ce n'è bisogno. La madre di una mia amica sta vendendo il suo e dato che mi conosce mi farà un prezzo ragionevole. Inoltre non c'è bisogno di visitarlo dato che ci sono già stata molte.
Ha due camere da letto della stessa grandezza la cucina è molto grande ed è unuta al soggiorno, infine ci sono due bagni. È davvero bello e poi si trova di fronte a scuola.
Mi ha confermato l'affitto di 250 al mese ma mi ha assicurato che potro dargli i soldi con calma.- lo informo.

-È perfetto allora. Con i soldi della casa di Mattew, i miei e il lavoro che avremo non ci sarà alcun problema di soldi. Siamo a posto.- mi risponde infilandosi i jeans.

-Si, quando ne ho parlato con Mattew ne era entusiasta.- dico senza pensare alle conseguenze.

-A Mattew? Quando glielo hai detto?-

-Ieri, appena l'ho saputo, perché?-

-No niente- dice e poi snette di parlarmi improvvisamente.

-Non ti sarai offeso?- domando infilando un maglioncino.

-No.-

-Dai, perché ti comporti così?- chiedo di nuovo.

-Non sto facendo nulla, ti stai creando tutto da sola.-

-Ti conosco Devin, so che ti ha infastidito qualcosa, vorrei solo capire cosa.-

-Davvero non ci arrivi?-

-Quindi avevo ragione. C'è qualcosa.-

-Si, ma se non ci arrivi allora non serve a nulla stare assieme.-

-Mi stai lasciando?-

-No, non lo farei mai per nulla al mondo, sto solo dicendo che se non capisci il notivo del mio malessere è perché probabilmente non sei così interessata a me.-

-No, non è vero. Tu sei l'unica persona di cui mi freghi qualcosa, non dire così, piuttosto rendimi partecipe del tuo malessere.-

-Lo hai detto prima a Mattew che a me.-

-Ma non è nulla di inportante. L'ho detto prima a lui solo perché era con me quando l'ho saputo.-

-Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sembra che tu tenga più a lui che a me. -

-Devin, che stiamo facendo? Come ti viene in mente di insinuare che tu non sia importante per me?
Smettiamola di comportarci da ragazzini. Abbiamo vent'anni, stiamo per andare a vivere da soli e non possiamo litigate per una cazzata simile.-

-Hai ragione è assurdo.- dice infilando le scarpe. -Mi dispiace che io non sia abbastanza grande per te.- dice e poi esce dalla camera senza nessuna spiegazione.
Riamngo seduta sul letto senza parole ma non riesco a starmene con le mani in mano ancora per molto, infatti mi alzo e mi vesto velocemente.
Esco dalla stanza e dimenticandomi di Mattew e i genitori di Devin urlo
-Che vorresti fare ora?-

Devin mi viene incontro su tutte le furie ma mantiene la calma portandomi fuori di casa assieme a lui.
-Come ti è venuto in mente di urlare? Stanno dormendo tutti.-

-Scusami ho perso il controllo ma ci sono rimasta davvero male. Te ne sei andato dalla camera lasciandomi lì.-

-Non ti ho rinchiusa in una casa abbandonata, sono semplicemente andato in bagno.-

-Ma sembravi arrabbiato. -

-Non sono arrabiato, non lo sono mai stato, sono solo dispiaciuto niente che non si possa aggiustare con un paio di baci.-

-Ah quindi mi hai fatto fare la scena della pazza solo per piacere personale?-

-Si, credevo fosse chiaro.-

-Sarà meglio andare a scuola.- dico e rientro in casa dove sorprendentemente non si è svegliato ancora nessuno.
Afferro il mio zaino e quello di Devin e vado fuori da lui.

-Non svegli Mattew?- mi domanda afferrando il suo zaino.

-Puoi farlo tu.- dico ma lui dice -Nah, se voleva andare a scuola su sarebbe svegliato prima. Salta su in moto.-

-Agli ordini.- dico e salto su.
Durante il tragitto sento il  telefono squillare ma lo ignoro, decidendo di rispondere appena arriveremo a scuola.

Scendiamo e ci dirigiamo in classe senza nessuna interruzione, saluto o sguardo di qualcuno. Sono contenta che le cose siano tornate ad essere normali.
Ci sediamo in fondo alla classe insieme e iniziamo a tirare i quaderni e i libri, o meglio io lo faccio, lui tira fuori un foglio e una matita.
Il silenzio di quell'aula semivuota viene bruscamente interrotto dalle risatine di Britthany e Dyna che si siedono davanti a noi lanciando occhiatine a Devin che non si accorge di loro.
Cerco di ignorarle per quanto posso ma il commento della prima mi fa perdere completamente la testa.
-Scusa puoi ripetere?- le chiedo afferrandola per i capelli tinti di biondo paglia.
-Ma cosa vuoi? Lasciami i capelli.-
Urla con una voce ancora più stridula.
-Fidati non è divertente tenere le mani tra questi capelli ossigenati.
Comunque ripeti la frase che hai detto e ti lascerò andare senza spaccarti la faccia.-
Rimango sbalordita dalla mia violenza assieme a tutti i presenti anche perché non avevo mai fatto una cosa simile ma almeno, dopo questo, nessuno tenterà di mettersi sul mio cammino.
-Tu sei fuori.- mi urla l'altra mentre Devin guarda la scena divertito.

-Ho detto ripeti ciò che hai detto.-
Ribadisco e la bionda finalmente parla -Okay ma dopo lasciami. Ho detto che lo leccherei tutto.-

-Bene, a chi era riferito?-

-A Devin-

-Al mio ragazzo eh.- dico poi le tiro uno schiaffo e la lascio. -Che ti serva di lezione, puttana.-

Britthany si alza assieme alla sua schiava e scappano insieme fuori dall'aula, probabilmente in bagno.
-Che cazzo ti è preso?- mi domanda divertito.

-Nulla, perché?-

-Ti amo.-

Le Lame Del Passato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora