Capitolo 28

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Tornata a casa, Wisty corse subito da suo figlio e lo prese tra le braccia.
_"Ciao, amore mio, la mamma è tornata! Sei stato buono con Sarah?"
_"Un vero angioletto, signora! Ha mangiato una mezz' ora fa._rispose la governante, poi continuò esitante_ Le dispiacerebbe...se andassi
all' ospedale a trovare il signor Matthew?"
_"Ma certo che no, Sarah, vai pure e non preoccuparti!"
La donna fece un gran sorriso.
_"Grazie, signora!...In forno c'è la cena pronta...Tornerò presto..."
_"Grazie, Sarah, ma fai con calma, non ci sono problemi...Anzi credo che a Matthew farà molto piacere vederti"
_"Allora vado..."
Sarah uscì con passo svelto, prese la sua utilitaria e partì, mentre Wisty recuperò il tempo trascorso lontano dal suo bambino.
Erano trascorse un paio d' ore, s' era fatto buio e faceva piuttosto freddo, e lei si sentiva molto abbattuta e sperduta.
Non riusciva a togliersi dalla mente
l' immagine di Matthew in quel letto d' ospedale, doveva aver sofferto molto.
Ringraziò Dio per averlo salvato, e pregò che tornasse presto a casa.
Il piccolo Simon si era addormentato e lei lo adagiò nel port-enfant mettendolo poi accanto a sè sul divano, con l' intenzione di guardare la televisione per non pensare.
Dopo un po' sentì il familiare picchiettio sul vetro della portafinestra, e il suo cuore, come al solito, accelerò i battiti: Stephan era lì, affascinante e stupendo nella sua divisa, col suo sguardo così profondo e intenso, con accanto Rodi e Clay.
_"Salve!_ la salutò quando lei gli aprì_Ci sono novità? Come sta il signor Wildford?"
_"È fuori pericolo, grazie a Dio...Lo dimetteranno tra quattro o cinque giorni..."
_"Ne sono felice...È riuscito a raccontare cosa è successo?"
_"Si, ha raccontato tutto alla polizia...Due uomini mascherati lo hanno aggredito e rapinato, gli hanno portato via tutto...Quelle bestie!"
_"L' importante è che non lo abbiano ucciso...È stato fortunato!"
_"Già!" rispose lei con un velo di tristezza negli occhi.
_"Non sia triste, Wisty, presto lo riavrà a casa...accanto a lei..." le sue ultime parole risuonarono amare, e nei suoi occhi lei lesse rammarico.
_"Sembra.. che questo le dispiaccia!"osservò lei confusa.
Stephan esitò qualche istante prima di rispondere:
_"Senta, so che non è il momento adatto, date le circostanze, e forse lei non mi crederà, ma devo metterla in guardia..."
_"In guardia?... Da chi? Da cosa?"
_"Stia attenta a suo cognato, credo le stia mentendo..."
Wisty trasalì e rimase per un po' senza parole, fissandolo negli occhi.
_"Ma cosa sta dicendo? Riguardo a cosa mi starebbe mentendo?"
_"Sull' aggressione, per esempio...ma credo anche su altro..."
_"Non capisco..."
_"Quando ho saputo dell' aggressione ho chiesto un po' in giro, volevo dare una mano, ma quello che ho scoperto non le piacerà..."
_"Cosa?" chiese lei spaventata.
_"Suo cognato è rovinato, la sua azienda è fallita e s'è messo in mano a degli strozzini..."
Wisty scosse la testa incredula.
_"No, non è possibile!...Lei si sta sbagliando...Matthew...me ne avrebbe parlato..."
_"Mi ascolti, io non mi sbaglio!...Ecco,
questo è il numero di un mio amico, Anthony Exposed, lavoravamo insieme quando ero in polizia...Se non mi crede può chiedere a lui..."
Lei prese il foglietto con mano tremolante e lo guardò con gli occhi lucidi.
_"Mi spiace, Wisty!...So che lo ama, e che non può credere che le abbia mentito...ma l' ha fatto!_ le disse sinceramente accorato prendendola per le spalle_ Apra gli occhi, prima che sia troppo tardi!"
Lei stava per replicare ma fu interrotta dal ritorno dell' auto di Sarah, che parcheggiò nella rimessa e li raggiunse.
_"Buona sera!" salutò con tono serio e loro risposero allo stesso modo.
_"Come sta... Matthew?"
_"Pieno di dolori, poverino!...È stato orribile vederlo in quelle condizioni...
Mi si è spezzato il cuore!"
_"Anche a me, Sarah!...Ma si riprenderà presto, vedrai!...E Laura?"
_"Arriverà tra poco...Vado a prepararle la stanza, con permesso..."
_"Si, grazie Sarah..."
La governante si allontanò con passo lento e testa china lasciandoli di nuovo soli.
_"Sarà meglio che vada anche lei, signor Disher...Non voglio che qualcuno ci senta...Nè che dica a qualcun altro quello che ha detto a me!"
_"Non si preoccupi, signora, sarò una tomba!...Le auguro una buona notte!"
Wisty rientrò in casa con un senso di gelo nel cuore, non riusciva a credere a quello che le aveva detto Stephan.
Possibile che Matthew le avesse davvero nascosto una cosa così grave?
Ripensando ai suoi comportamenti
degli ultimi giorni, si rese conto che effettivamente erano strani.
Lei stessa aveva sentito che le stava mentendo, ma non avrebbe mai pensato a una cosa del genere.
Guardò il foglietto che le aveva dato Stephan e lesse il numero di telefono, e decise che la mattina dopo avrebbe chiamato Antony Exposed.
L' improvviso abbaiare dei cani e il crepitio delle ruote sulla ghiaia la informarono che era arrivata Laura.
Si mise il foglietto in tasca e andò ad
accogliere la sua amica.
_"Ciao, Laura".
_"Ciao, tesoro, come ti senti?" le chiese mentre rientravano in casa.
_"Uno schifo, amica mia!...È orribile quello che hanno fatto a Matthew...Ho avuto davvero paura per lui..."
_"Ti capisco, amica mia!...Chi avrebbe mai immaginato che potesse succedergli questo?...E a pochi giorni dal matrimonio, poi!"
_"Il matrimonio!" ripetè lei come se si stesse appena svegliando da un lungo sonno.
_"Sarà rinviato, suppongo!..."
_"Beh si...per forza!...Ed anche il battesimo..."
_"A proposito di battesimo, dov' è il
piccolino?"
_"È lì, nel port-enfant".
_"Oooh, eccolo qui il principino della casa!_ esclamò prendendolo in braccio_ Sai, diventa sempre più bello tuo figlio, Wisty, e sempre più uguale
ad Andrew!"
_"Si, è vero!...Sarai stanca! 0ra ti faccio portare qualcosa da mangiare e poi potrai andare a riposarti."
_"Si grazie, ne avrei proprio bisogno!"
_"Senti, Laura, domattina vorrei tornare da Matthew: baderesti tu a Simon? O lo chiedo a Sarah?"
_"Ma stai scherzando? Certo che baderò io a questo angioletto, non vedevo l' ora di spupazzarmelo!"
_"Grazie mille, amica mia!"
_"Dopo che Laura ebbe mangiato, le due amiche si augurarono la buona notte e si ritirarono nelle loro stanze.





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