Capitolo 22

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Quella mattina, dopo che Matthew fu uscito di casa e aver accudito Simon, Wisty chiamò il pediatra per parlargli del problema " POPPATE NOTTURNE", e il medico le disse che, di notte, si poteva dare a Simon il biberon, ma di non eliminare del tutto l' allattamento al seno perchè molto importante per la salute del bambino.
Più sollevata, ringraziò il medico e riattaccò, poi decise di fare un salto nella serra per scegliere i fiori da usare per la cerimonia.
Quella era una serra ricca di piante e fiori rari, voluta e curata dalla madre di Andrew e Matthew.
Dopo la sua morte la cura fu affidata al giardiniere di fiducia, l' anziano signor Stewart che, di tanto intanto, amava arricchire di sua volontà la già ricchissima collezione: un omaggio alla memoria della defunta signora Wildford che lui tanto stimava.
Mentre si aggirava tra vasi e aiuole, Wisty sentì dei passi dietro di lei e si voltò di scatto.
_"Ah, è lei!_ disse con un nodo in gola_
Mi ha messo paura"
Stephan stava davanti a lei, con le mani affondate nelle tasche dei jeans, e la stava guardando coi soliti occhi penetranti.
_"Mi scusi, non era mia intenzione...Volevo solo sapere come vanno le ferite'"
_"Molto meglio, grazie_  gli rispose con tono incerto, incapace di sostenere quello sguardo che sembrava volerla scavare dentro_È gentile a preoccuparsi"
_"È un dovere, ma soprattutto un piacere...È molto bella questa serra, non ne ho mai viste di così grandi e ricche".
_"Merito di mia suocera, era un'appassionata botanica...Se vuole gliela mostro..."
_"Molto volentieri, grazie!"
S' incamminarono insieme commentando le varie piante, e Stephan dimostrò di essere piuttosto ferrato in materia.
_"Lo sa, signor Disher, lei mi sorprende...Non dà l' impressione d'essere un amante dei fiori"
_"No?...È qual' è l' impressione che do?" le chiese con un caldo sorriso, scombussolandola tutta.
_"Beh, non saprei...Forse quella di un cacciatore d' orsi...o di un generale dell' esercito..."
Lui rise divertito, e quella risata le riscaldò il cuore.
_"Accidenti, non credevo di avere un aspetto così rude!...Ma, mi creda, l' abito non fa il monaco!"
_"Si, le credo"
Stavano passeggiando quando Wisty si bloccò di colpo, bianca come la cera e con gli occhi sgranati per lo stupore.
_"Wisty, cos' ha? Si sente male?" le chiese apprensivo Stephan, ma lei lo ignorò.
Si avvicinò con passo incerto ad un grosso vaso dove, maestosa e stupenda, spuntava una pianta dai grossi fiori stelliformi, dai petali di un rosso vivo trapunto di piccole macchioline bianche.
_"Oh mio Dio...non può essere!" mormorava tra sè con gli occhi lucidi.
L' uomo le si accostò e guardò anche lui la pianta.
_"Cosa c'è, Wisty, cos' è che l' ha sconvolta in questo modo?"
_"Questo...questo è il fiore di Andrew!"
Lui continuava a fissarla con sguardo interrogativo e lei gli raccontò del sogno ricorrente che faceva.
_"E lei non aveva mai visto questo fiore prima del sogno?" le chiese perplesso.
_"No, mai, ne sono più che certa!...E lei, invece? Lo conosce?"
Lo sguardo di Stephan divenne serio e pensieroso.
"È una pianta di Macularya purpurea rupis, nota come Stella del diavolo..."
Wisty lo guardò confusa e ripetè balbettando il nome della pianta:
_"Stella...del...del diavolo?...Perché? "
_"Le sue bacche assomigliano a grosse ciliege, e basta mangiarne una per finire all' altro mondo..."
_"E perché...perché mio marito me lo mostra?...Cosa significa?"
_"Non saprei...Senta, non ci pensi più, in fondo è solo un sogno, o una semplice coincidenza...
_"No, non lo è!...Andrew vuole dirmi qualcosa, ne sono sicura!...Ora mi scusi ma devo andare, non mi sento tanto bene!"
_"Vuole che l' accompagni?" chiese lui preoccupato dall' estremo pallore del viso di lei.
_"No, non occorre..."
Senza aggiungere altro Wisty se ne andò, totalmente sconvolta, sotto lo sguardo meditabondo e serio di Stephan.
Appena fu sicuro d' essere solo, lui uscì a sua volta è andò a cercare il giardiniere.
Lo trovò intento a raccogliere le prime foglie cadute con un rastrello, e lo salutò amichevolmente.
_"Salve, signor Stewart! Le serve una mano?"
_"Salve, figliolo!_ rispose lui con un simpatico e cordiale sorriso_Grazie ma ormai ho quasi finito"
_"Senta, volevo complimentarmi con lei per come si prende cura della serra: è un vero paradiso!"
L' anziano signor Stewart tornò a sorridere, questa volta inorgoglito.
_"Si, è vero!...La curo da tanti anni, come una madre cura il suo bambino...E così la curava anche la defunta signora Wildford".
_"Ho saputo che era un' esperta botanica.. "
_"Oh si, era molto appassionata!...Pensi che spendeva molti soldi per farsi arrivare le piante più rare e particolari da tutto il mondo".
_"Quindi tutte quelle piante le ha comprate lei!"
_"Beh si, la maggioranza...Ma qualcuna glie l'ho regalata io..."
_"Anche quella meravigliosa Macularya?"
_"Ah, se ne intende vedo! Si, è un superbo esemplare, ma la comprò la signora, non io...Ricordo bene quando glie la consegnarono! C' erano delle bacche e il piccolo signorino Matthew, credendo fossero ciliege, stava per mangiarne una...Per fortuna la signora se ne accorse in tempo e glie la strappò di mano spiegandogli che era velenosa..."
_"Si sarà presa un bello spavento!...Senta, signor Stewart, ora si occupa da solo della serra o c' è qualcuno che l' aiuta?"
_"No, non permetto a nessuno di toccare le mie piante, ci tengo troppo...A menochè non sia un esperto, e lei lo sembra..."
_"Beh, me la cavicchio!...Perciò, se dovesse avere bisogno di aiuto, non esiti a chiedermelo"
_"Grazie, lo terrò presente"
_"Bene, ora devo andare...Mi ha fatto piacere chiaccherare con lei, signor Stewart!"
disse Stephan stringendogli la mano.
_"Oh, ha fatto piacere anche a me, giovanotto! Alla prossima"
Stephan Disher si allontanò con il cervello che gli frullava nella testa, aveva un dubbio che lo attanagliava e lui doveva scioglierlo, prima che fosse troppo tardi.

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