Capitolo 14

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Come promesso, Laura restò alla tenuta una settimana, mentre Robert si trattenne per un mese.
Anche Matthew tenne fede al suo impegno.
Infatti sembrava aver preso molto sul serio il suo ruolo di zio, prendendosi cura del piccolo nei momenti liberi dal lavoro.
Anche di notte non mancò a Wisty il suo aiuto, quando Simon, per la fame o per le colichette, dava pieno fiato ai suoi piccoli ma potenti polmoni.
Eppure, stranamente, mai si lasciava sfuggire una parola d' affetto, nè si soffermava con una carezza sulla sua piccola testa, e sembrava trovarsi davanti a un bambolotto quando lo guardava.
Wisty se n' era accorta e ne soffriva.
Una notte, dopo essere riuscito a calmare Simon dall'ennesimo pianto e a farlo riaddormentare, Matthew fece per tornarsene in camera sua ma lei lo trattenne.
_"Matthew, aspetta..."
_"Cosa c'è?"
_"Vorrei sapere..."_ esitò.
_"Cosa?"
_"Vuoi bene a Simon?"
Lui trasecolò e sorrise incredulo.
_"Perché me lo chiedi? Non lo sto dimostrando abbastanza? Cosa dovrei fare ancora?"
_"Scusami, non vorrei sembrarti ingrata, però... il tuo sembra un atteggiamento dettato più dal dovere che dall'affetto...Guarda che tu non ci devi niente, non devi sentirti obbligato, anche se Simon è tuo nipote!"
Matthew scosse la testa con un sorriso amaro.
_"Tu non capisci, Wisty!"
_"Cosa dovrei capire? Spiegamelo."
_"Io non voglio affezionarmi a quel bambino perché... non è mio figlio...ma vorrei che lo fosse...So che non dovrei, ma io ti amo ancora e vorrei poter crescere Simon come padre, al tuo fianco..."
_"Matthew ma..."
_"Si si, so cosa vuoi dire...Che sei ancora innamorata di Andrew, e che sono una merda a parlarti d' amore a pochi mesi dalla sua morte...Ma io sono un uomo che ti ama e ti desidera, e non ce la faccio più a starti vicino facendo finta di niente...Ascolta Wisty, perché non ci sposiamo?...Non subito, è ovvio... ma io saprei aspettare se tu mi dessi una possibilità...Io amerei te e Simon come avrebbe fatto Andrew..."
Wisty si sentì spiazzata da quella proposta.
_"Ma io...non ti amo, Matthew..."
_"Si lo so...Però potresti imparare ad amarmi, un giorno, se ti decidessi a provarci!_ lui la stava fissando implorante tenendola per le spalle_ Ti prego, pensaci...Fallo anche per Simon!"...
Matthew la fissò per qualche istante negli occhi sconvolti, poi la lasciò e se ne tornò mestamente in camera sua.
Lei si lasciò cadere seduta sul letto, completamente stravolta, chiedendosi
cosa fare.
Nel suo cuore c' era, e ci sarebbe stato per sempre, Andrew; non riusciva proprio a immaginare un altro uomo accanto a lei!
Decise di dormirci su, in quel momento non riusciva a pensare lucidamente.
Il sonno arrivò presto, trascinandola in un provvidenziale limbo di pace... Almeno per un paio d' ore!
Si risvegliò all'alba e diede un'occhiata alla culla: Simon dormiva tranquillo, il suo piccolo torace si alzava e abbassava con ritmo regolare, la boccuccia assaporava beatamente il ciuccio.
_"Amore mio, come sei dolce!"_ mormorò teneramente dandogli una lieve carezza.
Tornò a letto e, incapace di riaddormentarsi, aspettò che suo figlio si svegliasse per essere allattato.
Quella mattina di fine Settembre, l' aria era piacevolmente tiepida, e Wisty decise di andare a fare una passeggiata nel parco col suo bambino.
Scese di sotto con Simon tra le braccia, e in sala da pranzo trovò Sarah intenta ad apparecchiare per la colazione, un solo coperto.
_"Buon giorno, Sarah!"
_"Buon giorno, signora!_ rispose con un sorriso, poi si mise a fare un po' di moine a Simon_ Ma come sei bello stamattina, sembri un angioletto!...Lo dia a me, signora, così potrà fare colazione tranquillamente".
_" Grazie Sarah!_ acconsentì passandole il bambino è mettendosi a sedere_" E Matthew non fa colazione?"
_"L' ha fatta stamattina presto ed è uscito subito dopo"
_"Ah, ok...Ha detto se torna per pranzo?"
_"No, signora, pranzerà fuori".
_"Va bene, Sarah...Dopo porto Simon a fare una passeggiata, è una bella giornata".
_"Si fa bene, i bambini hanno bisogno di sole e aria pura...Vuole che vi accompagni?"
_" No, non ce n' è bisogno, grazie!"
Finì di fare colazione in silenzio, pensierosa, poi mise suo figlio nella carrozzina e uscirono.
Stava discendendo il viale d' ingresso quando si trovò di fronte uno sconosciuto e sobbalzò per lo spavento.
L' uomo, alto e ben piazzato, la stava squadrando da capo a piedi con sguardo freddo e penetrante, intimorendola.
_" Chi è lei, cosa vuole? Questa è proprietà privata!" Disse con voce malferma.
_"Lo so, è la tenuta dei Wildford _ rispose lui senza scomporsi _Sto cercando Wisteria Wildford, la padrona di casa!"
Wisty trasalì sorpresa.
_"Cosa vuole da lei?"
_"Non sono cose che interessano ad una bambinaia..._rispose lo sconosciuto con fare arrogante _ Fammi la cortesia di dirmi dove posso trovarla, ragazza!"
Lo sdegno prese il posto del timore.
_"Come si permette? Lei è un cafone! Sono io Wisteria Wildford!"
Un lampo di sorpresa passò negli occhi gelidi dell' uomo, e la voce assunse un tono più rispettoso.
_" Sono mortificato, signora, le chiedo umilmente scusa!"
_"Insomma, si decide a dirmi chi è e cosa vuole?"
_"Mi chiamo Stephan Disher, sono il nuovo sorvegliante della tenuta"
_"Cosa?...Guardi, signor Disher, deve esserci un equivoco: io non ho assunto nessun sorvegliante".
_"Mi ha assunto suo cognato...Ma, a quanto pare, non l'ha informata..."
_"No, non l'ha fatto!..." rispose lei perplessa.
In quel momento arrivò Sarah con il cordless.
_"È per lei, signora, è suo cognato".
Wisty afferrò il telefono con
nervosismo.
_" Pronto, Matthew? Qui c'è un tizio che dice d' essere il nuovo sorvegliante e che lo hai assunto tu..."
_"Ah, è già lì?...Ti ho chiamata proprio per avvisarti che sarebbe venuto".
_"E mi avvisi solo ora?"
_"Scusami, me n' ero dimenticato!"
_"Perché lo hai assunto?"
_"Te lo spiegherò stasera, cara, ora non ho tempo. Intanto mostragli la dependance, dormirà lì..."
_" Matthew ma..."
_"Scusami,Wisty, ma devo proprio riattaccare. Ne parliamo stasera, ok?"
_"Ok, a stasera".
Wisty riattaccò, restituì il cordless alla governante e la congedò.
_"Grazie Sarah"
Poi si rivolse a Stephan Disher, che aveva assistito alla conversazione con lo sguardo fisso su di lei, con tono seccato.
_" Venga, le mostro la dependance".
Spingendo la carrozzina, Wisty imboccò un sentiero sulla destra, seguita dal nuovo arrivato.

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