- Vieni, ti faccio vedere la tua camera. - Disse la donna incamminandosi per il lungo corridoio.
- Vorresti dire che dovrò proprio vivere qui!? - Esclamò Satoshi incredulo.
- Mi pare ovvio, io ho un appartamento, ma in questo periodo, quando siamo in pochi, ci vado davvero molto raramente... Non ti preoccupare, noi stiamo al terzo piano, loro invece hanno le camere al secondo. - Lo rassicurò alla vista della sua espressione preoccupata. - E poi non devi far vedere che hai paura, altrimenti prenderanno il sopravvento. -
- E come dovrei fare? -
- Semplice: metti delle regole e dai delle punizioni in caso qualcuno le infranga. È il metodo più facile ed efficace per ottenere il controllo. -
- Che tipo di punizioni? -
- Sii creativo. - Rispose lei ridendo. - Possibilmente qualcosa di utile o perlomeno di educativo. -
- Perché non me li hai fatti conoscere adesso? -
- Perché credo che prima bisognerà darti alcune indicazioni su come comportarti con loro. - Disse la zia mentre tirava fuori una chiave e la infilava nella toppa di una delle porte.
- Che intendi dire? -- Ci sono cose da fare e altre da non fare anche per noi. - Rispose lei entrando nella camera. - Devi partire con il presupposto che sono tutti incredibilmente instabili, anche se alcuni a prima vista possono sembrare perfettamente normali... -
- Anche quelle due bambine che ci hanno accolti? -
- Oh sì, eccome. - Annuì lei. - Iniziamo subito con alcune delle regole allora: Haku, la bambina bionda, è molto dolce, vero? -
- Sì, è così gentile. - Rispose Satoshi sorridendo.
- Troppo gentile. - Ribatté la donna in tono serio. - Con lei la regola da rispettare è una sola: non insultarla mai, per nessun motivo al mondo, anche se si è comportata male o se ti sta dando fastidio. -
- Perché? - Chiese il biondo già temendo la risposta che gli sarebbe stata data.
- Tiene alla sua vita quanto si può tenere a un sacchetto della spazzatura. Una volta ha litigato con sua sorella e lei le ha detto di morire. Un ora dopo l'abbiamo fermata appena in tempo prima che si buttasse di sotto da una delle finestre di questo piano... È per questo motivo che abbiamo messo grate e ringhiere ovunque. -
- È terribile... - Mormorò il ragazzo sgranando gli occhi dallo sconcerto. - E... Riguardo Shinzou, invece? - Chiese esitante.
- Lei è l'esatto opposto. Ha un anno in meno a sua sorella, ma a guardarla sembra lei la più grande. È un concentrato di rabbia allo stato puro. Insultala e lei ti farà pentire di essere nato, dalle un buffetto e lei ti tirerà un calcio dritto sui gioielli di famiglia. L'unica persona di cui le importi è sua sorella e anche con lei litiga in continuazione. -
- Invece per... Per quanto riguarda Hajime? -
- Lui è sicuramente uno dei soggetti più difficili con i quali mi sono mai ritrovata ad avere a che fare... -
- Quindi, si può sapere perché lo chiamate "Cheshire Cat"? -
- Allora, ci sono quattro motivi. Il primo è per il cognome. -
- Sì, quello era chiaro. Poi? -
- Poi per il suo sorriso. Non so te, ma io ogni volta che sorride ho quasi il terrore che gli angoli della bocca gli possano davvero arrivare fino alle orecchie. -
- Sì, anche a me ha dato questa impressione... -
- Poi perché alcune sue abitudini ricordano effettivamente quelle di un gatto. -
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The Cheshire Cat//Yaoi//
RomanceDal testo: - Quindi, si può sapere perché lo chiamate "Cheshire Cat"? - - Allora, ci sono quattro motivi. Il primo è per il cognome. - - Sì, quello era chiaro. Poi? - - Poi per il suo sorriso. Non so te, ma io ogni volta che sorride ho quasi il...