Doubts

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Erano passati ormai quattro giorni dal loro arrivo lì al circo e le cose stavano andando stranamente bene.

Secondo la visione di Sora, Akane sarebbe dovuta arrivare con i soccorsi a breve, mentre il direttore non si era mai neanche fatto vedere.

Anche il primo giorno, quando la porta si era aperta all'improvviso, alla fine si era trattato semplicemente di uno dei suoi uomini venuto per portare loro da mangiare.

Era tutto tranquillo, fin troppo tranquillo.

Nessuno aveva chiesto loro di allenarsi, esibirsi o di uccidere qualcuno.

Semplicemente li tenevano lì, chiusi in quella stanza (connessa con una porta ad un piccolo bagno), dando loro da mangiare tre volte al giorno.

In quella camera non c'era praticamente nulla, solo un divano e tre letti.

Il divano era sempre occupato da Sora, ancora deciso a persistere nella sua recita, e da Usaro, il quale, piccolo com'era, si accontentava dello spazio rimanente.
I tre letti invece erano stati occupati uno dalle sorelline, uno da Hajime e uno dai gemelli, anche se ovviamente tutti sapevano che per loro la situazione sarebbe stata la stessa anche se avessero avuto un letto per uno...
Shun invece dormiva per terra, seduto accanto a Kazuto, che era ancora in stato di shock.
Gli altri ovviamente avevano provato a convincerlo a dormire su un materasso, magari dividendolo con Hajime o provando a ricavare un ulteriore spazio dal divano, ma il ragazzo era stato irremovibile e anche in quel momento era seduto accanto al Mad Hatter, muovendo le labbra quasi impercettibilmente, come se gli stesse dicendo qualcosa, ma così a bassa voce che loro non riuscivamo a sentirlo neanche vagamente.

- È molto strano. - Commentò Usaro quando l'uomo che aveva appena portato loro la cena uscì dalla stanza.

- Puoi dirlo forte! - Concordò Hajime mescolando il purè contenuto nel piatto con un'espressione disgustata. - Qui dentro deve esserci morto qualcosa, poco ma sicuro. È impossibile che delle patate facciano così schifo. -

- Non mi riferivo al cibo! - Ribatté il ragazzino alzando gli occhi al cielo con un sospiro. - Parlavo del nostro trattamento. -

- Io fossi in te non mi lamenterei. - Dissero a quel punto i gemelli. - È molto meglio di quanto ci saremmo mai aspettati. -

- Sì, lo so. - Rispose l'albino. - Mi avete già detto di quando vivevate qui e questa situazione è sicuramente di gran lunga migliore di quanto mi sarei immaginato, eppure... Sento che c'è qualcosa che non va. -

- Concordo. - Esclamò Sora dal divano.

- Altre visioni? - Chiese Hajime speranzoso.

- ...No, niente. - Rispose lui dopo un attimo di esitazione.

- Come stavo dicendo, ho paura che la situazione possa precipitare da un momento all'altro. - Riprese il Withe Rabbit.

- Vedrai che si sistemerá tutto. - Disse a quel punto Haku rivolgendo al ragazzino uno dei suoi migliori sorrisi. - Akane arriverà e ci porterà tutti fuori di qui. -

- Sempre se non moriamo prima tutti. - Aggiunse Shinzou incrociando le braccia al petto.

- Su con la vita! - Ribatté la bionda prima di abbracciare la sorella. - Sono certa che usciremo tutti da qui sani e salvi! -

Gli altri rivolsero i loro sguardi a quella scena e non riuscirono a fare a meno di sorridere a loro volta.
Se la pazzia era contagiosa, lo stesso valeva anche con la speranza.

- È tutto molto commovente... - Disse allora Shun, che era rimasto in silenzio fino a quel momento. - ...Ma, nessuno di voi si è ancora chiesto che fine abbia fatto il nipote della strizzacervelli? -

E di nuovi i ragazzi piombarono nella depressione, chinando in silenzio lo sguardo verso il pavimento.

Per quanto ne sapevano, in quel momento Satoshi poteva benissimo essere morto, oppure...

- Stavo pensando... - Continuò poi il March Hare. - ...Se alla fine abbiamo scoperto che sua zia era in combutta con questo tipo... Non è che anche lui... -

- Chiudi il becco! - Lo interruppe a quel punto Hajime, le mani chiuse a pugno e lo sguardo così infuriato da far tremare tutti i presenti di paura.

- Scusa se sparlo del tuo ragazzo, ma credo che sia giusto valutare tutte le possibilità. - Ribatté Shun assottigliando lo sguardo.

- Satoshi non lo farebbe mai! -

- Come fai a dirlo? - Contestò il moro. - Cosa sappiamo di lui? - Di fronte al silenzio del Cheshire Cat, sorrise leggermente. - Niente, vero? Solo che è il nipote della donna che ci ha fatti finire in questa situazione! -

- Tu brutto... -

- SILENZIO! - Gridò a quel punto Usaro mettendosi in mezzo ai due. - Questo non è il momento di litigare! Possibile che dobbiate essere sempre così infantili!? E soprattutto è mai possibile che a ricordarvelo debba essere un ragazzino perfino più piccolo di voi?! -

- Stavo solo esponendo la mia opinione. - Si difese Shun alzando le spalle. - Forse alcuni di voi credono di conoscere o di potersi fidare di Satoshi, ma vi ricordo che allo stesso modo tutti noi ci fidavamo di quella donna e guardate un po' com'è finita! -

I ragazzi rimasero in silenzio di fronte a quell'affermazione, incapaci di contestarla in alcun modo.
Anche Hajime rimase in silenzio, ma solo perché stava fremendo talmente tanto dalla rabbia che probabilmente se avesse aperto bocca non avrebbe più risposto delle sue azioni.



-



- Mamma! Mamma! - Esclamò Akane correndo incontro alle due donne appena arrivate.

Erano entrambe vestite con la divisa da poliziotto, ma se la prima aveva i capelli neri raccolti in una rigida coda di cavallo, l'altra era invece bionda, tendente al rosso, e aveva i capelli ricci e mossi lasciati sciolti e che ricordavano sorprendentemente la criniera di un leone.

- Ehi, tutto apposto? - Chiese la corvina chinandosi per poter abbracciare la figlia.

- Sono arrivati all'improvviso. - Rispose la bambina seppellendo il viso della divisa della madre. - Hanno preso tutti, anche il nipote della dottoressa Morime. - Disse poi tirando su con il naso.

- Ti sei spaventata? - Chiese l'altra chinandosi a sua volta e accarezzando amorevolmente il capo della bambina.

La piccola annuì debolmente con il capo.

- Lo dicevo io che era una pessima idea. - Sospirò la donna che stava abbracciando Akane.

- Scusa? Ma se eri tu quella a dire che era l'unica possibilità per incastrarli! - Ribatté la bionda incrociando le braccia al petto.

- Lo pensavo tanto quanto lo pensavi tu! - Contestò rivolgendole un'occhiataccia.

- E allora perché diamine stiamo litigando?! -

- Non ne ho la più pallida idea! -

Akane alla vista di quella scena scoppiò a ridere e le due donne, dopo un attimo di esitazione, si ritrovarono a fare lo stesso.

Solo ora che era tornata da loro si era resa conto di quanto le fossero mancate.

- Ad ogni modo. - Sospirò la corvina. - Per quanto mi piacerebbe recuperare tutto il tempo perso, ora abbiamo del lavoro da fare. -

- Già. - Annuì l'altra prima di rivolgere alla figlia uno sguardo serio e preoccupato al tempo stesso. - Sei pronta per la seconda parte del piano? -

Akane tirò su con il naso e si asciugò in fretta e furia le lacrime usando la manica della sua maglietta, allora alzò il capo.
Gli occhi erano ancora rossi e il viso ancora rigato dalle lacrime, ma il suo sguardo e la sua espressione quando annuì erano così seri e pieni di determinazione, che le due donne alla fine si resero conto che, nonostante tutto, avevano fatto bene ad affidare a lei la missione.

The Cheshire Cat//Yaoi//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora