- ... E questo è quanto. - Concluse il ragazzo con lo sguardo fisso nel vuoto.
- Non dirai sul serio? - Mormorò Satoshi incredulo.
- Se fosse uno scherzo, ora starei già ridendo della tua reazione... - Rispose Hajime.
E il biondo seppe per certo che non stava mentendo.
- Divertente, non credi? - Continuò poi il ragazzo. - La tua mania di fare sempre domande alla fine si è rivelata utile. -
- Perché non l'hai mai detto a nessuno? - Chiese invece Satoshi senza lasciarsi distrarre dal tentativo del Cheshire Cat di alleggerire l'atmosfera.
- Immagino perché stessi cercando in tutti i modi di dimenticarmene. - Rispose il ragazzo con un'alzata di spalle. - Anche quei tre ci stanno provando con tutte le loro forze e forse ci sono quasi riusciti. -
- Ma questa faccenda non può venire semplicemente ignorata! Qui si parla di maltrattamento minorile, assassinii a pagamento... Quell'uomo dovrebbe finire in prigione seduta stante! Anzi, ma che sto dicendo? Quello non si merita neanche un processo, andrebbe rinchiuso direttamente in una bella camera d'isolamento con parete imbottite e camicia di forza! - Esclamò il ragazzo alzandosi di scatto dal materasso mentre il viso gli diventava rosso dalla rabbia.
- Sei carino quando ti arrabbi. - Commentò Hajime sorridendo leggermente.
- Ora non cambiare argomento! - Ribatté il biondo. - Va sporta denuncia seduta stante! -
- Non si può fare. - Rispose semplicemente il Cheshire Cat afferrando la mano di Satoshi e facendolo risedere sul letto.
- E perché? - Chiese lui confuso.
- Semplice: non ci sono prove che quello che ti ho raccontato sia vero. -
- Che c'entra? È la vostra parola contro la sua! Vi daranno sicuramente retta o perlomeno faranno delle indagini! -
- Tu credi? - Ribatté Hajime ridendo. - Ora dimmi, tu daresti più retta a un uomo conosciuto e stimato da migliaia di persone, e che oltretutto è anche il direttore del circo più amato del paese, o a quattro ragazzi malati psicologicamente, che a malapena conoscono i loro nomi e che non compaiono su nessun registro? -
- Questo non significa nulla e poi... Un attimo, che intendi con il registro? -
- Che secondo la società noi non siamo mai nati, né siamo quindi attualmente esistenti. - Rispose il Cheshire Cat.
- Ora che ci penso, non mi hai ancora detto come ci siete finiti a lavorare per quel tipo... - Mormorò Satoshi, quasi spaventato dalla risposta che avrebbe potuto ricevere. - Vi ha per caso adottati? -
- Adottati? - Ripetè Hajime prima di scoppiare a ridere. - Magari l'avesse fatto. -
- E allora cos'é successo? -
- Aggiungi "mercato nero" alla tua lista. - Rispose mentre l'altro lo osservava a dir poco sconvolto.
- Non mi dirai che... -
- Oh sì, ci puoi scommettere. - Disse il Cheshire Cat continuando a ridere, ma era una risata che sembrava quasi forzata, ogni istante di più. - Probabilmente le nostre famiglie vivevano sotto un ponte da quanto erano povere, quindi non hanno potuto partorirci in ospedale, quindi nessuno ha registrato la nostra nascita, quindi non potevano mantenerci, quindi ci hanno venduti tutti e cinque al miglior offerente quando eravamo ancora in fasce. -
- Ma è orribile... - Mormorò lui.
- Puoi dirlo forte se lo è. - Concordò Hajime continuando a ridere.
- Perché ridi? - Chiese allora Satoshi guardando l'altro accigliato, con un misto di incredulità e compassione.
- Bè, perché l'alternativa sarebbe piangere e il Cheshire Cat non piange. -
- Allora perché non provi ad essere semplicemente Hajime per qualche minuto? - Propose il biondo accennando un piccolo sorriso.
- ...Scusa ma tu sei bipolare o cosa? - Ridacchiò l'altro nervosamente. - Ci sono volte che non mi vuoi neanche stare vicino e altre che te ne esci così... -
Satoshi non ribatté in alcun modo, limitandosi ad allargare le braccia e ad osservarlo, invitandolo con lo sguardo a ricambiare l'abbraccio.
- Dannazione, allora dillo che lo fai apposta... - Sbuffò.
- Fare cosa? - Ribatté Satoshi confuso.
- Niente, niente di importante... - Rispose Hajime con fare evasivo prima di mormorare: - Certo però che se continui a fare cose del genere diventerà impossibile per me non... -
- Non...? - Lo incitò il biondo incuriosito.
- No, niente, non ci pensare... - Mormorò prima di avvicinarsi e tuffarsi finalmente nel suo abbraccio.
- Dai, ora me lo dici. - Ridacchiò Satoshi mentre Hajime seppelliva il viso contro il suo petto, rendendogli così visibili solo i capelli, spettinati come sempre.
- Poi ti arrabbi. - Borbottò il Cheshire Cat senza neanche alzare lo sguardo verso di lui.
- Tanto ormai ci sei abituato, perché non me lo dici e basta? - Ribatté "Alice" alzando gli occhi al cielo.
- Sai, credo di essermelo dimenticato. -
- Certo, come no! - Rise Satoshi. - Dai, che ci vuole? Mi stavi dicendo che se continuo a fare così, qualunque cosa intendessi dire, non riuscirai a non fare qualcosa... Che co...? -
Non aveva ancora finito la frase che fu costretto a interrompersi.
Questa volta però non a causa della sorpresa o dell'interruzione di qualcuno, ma perché, se anche ci avesse provato, continuare a parlare sarebbe stato ormai davvero impossibile.
E questo per il semplice fatto che Hajime lo stava baciando.
Satoshi sgranò lentamente gli occhi mentre si rendeva conto di cosa stesse realmente accadendo e alla fine, giusto un istante prima che Hajime gli circondasse il collo con le braccia in modo da impedirgli ogni tentativo di fuga, riuscì, raccogliendo tutto l'autocontrollo e la ragione che gli erano rimasti, a respingerlo, o meglio, a farlo staccare da lui.
- C-C-Che stai facendo!? - Esclamò mentre il viso gli diventava nuovamente rosso, ma questa volta dall'imbarazzo.
- Ti sto baciando. - Rispose il Cheshire Cat inclinando leggermente il capo. - Vabbè che era la mia prima volta, ma non credevo di fare così schifo da non farti neanche rendere conto di cosa stessi facendo. -
- N-non dicevo in quel senso! - Esclamò il biondo sempre più impanicato. - Intendevo dire: perché lo hai fatto? -
- Sei davvero così ingenuo o lo fai per scherzo? - Ribatté Hajime mentre scostava delicatamente una ciocca di capelli dal viso dell'altro. - Possibile che tu non ti sia ancora accorto che ci sto provando con te dal giorno stesso che si siamo conosciuti? -
- P-Pensavo che stessi scherzando. - Deglutì Satoshi mentre l'altro gli si avvicinava nuovamente.
- Forse questa è la prima volta in tutta la mia vita che sono assolutamente serio. -
- Come abbiamo fatto ad arrivare a questo argomento partendo dal tuo passato? -
- Non ne ho la più pallida idea, ma sono felice della piega che ha preso questa conversazione. - Rispose il Cheshire Cat sorridendo prima di avvicinare il capo e baciare l'altro nuovamente.
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The Cheshire Cat//Yaoi//
RomanceDal testo: - Quindi, si può sapere perché lo chiamate "Cheshire Cat"? - - Allora, ci sono quattro motivi. Il primo è per il cognome. - - Sì, quello era chiaro. Poi? - - Poi per il suo sorriso. Non so te, ma io ogni volta che sorride ho quasi il...