- Benvenuti al Wonderland! - Annunciavano a gran voce i venti amplificatori sparsi per l'enorme tendone da circo.
Il pubblico era già in visibilio e lo spettacolo era appena iniziato.
Si susseguirono, senza un solo attimo di pausa, i numeri di giocolieri, pagliacci, trapezzisti e illusionisti.
Era un continuo ridere e scherzare, sembrava quasi di essere intrappolati all'interno di uno strano sogno, quel tipo di sogni che fanno i bambini, quelli belli e magici dai quali non vorrebbero mai svegliarsi.
Ma c'era qualcuno all'interno di quel tendone per il quale invece si trattava di un incubo.
Un sogno orribile, angosciante, spaventoso, un sogno senza alcuna via d'uscita.
Nel Wonderland, il circo itinerante più famoso e al tempo stesso misterioso dell'intero continente, le possibilità di sopravvivenza erano solo due: o ti divertivi tanto da stare male o semplicemente impazzivi.
Inutile dire che per il pubblico la scelta più gettonata fosse la prima, ma cosa dire invece delle vere star della serata? Di quei bambini così piccoli eppure così talentuosi che si destreggiavano sul palco come dei professionisti e che avevano sul viso dei sorrisi a dir poco perenni, mentre in realtà dentro di loro stavano gridando a squarciagola. Gridando invano, nella vana seppur persistente speranza che prima o poi arrivasse qualcuno, chiunque, per tirarli fuori da quello che alla fine dei conti era diventato un vero e proprio... Incubo.
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Il numero dei clown era appena finito e il pubblico sembrava essere sul punto di vomitare l'anima da quanto stava ridendo.
- Ottimo lavoro, ragazzi. - Disse un uomo quando i due bambini, entrambi di appena dieci anni, tornarono dietro le quinte. - Appena finisce lo spettacolo, avrete il vostro premio. -
Poi diede una pacca sulla spalla ad entrambi e i gemelli si avviarono simultaneamente verso il loro camerino, sul viso espressioni apatiche e spettrali, l'esatto opposto di quelle maschere gioiose indossate solo fino a pochi istanti prima.
Era ora il turno del numero di illusionismo.
Gli spettatori si divertivano a guardare quel piccolo bambino di appena nove o dieci anni mentre faceva comparire e scomparire oggetti o mentre chiudeva un volontario all'interno di una cassa per poi infilzarla con decine di lame e tirare poi fuori l'assistente completamente indenne.
Nessuno sapeva che, se solo avesse potuto, quel bambino dagli abiti e dalla capigliatura incredibilmente eccentrica avrebbe usato la sua "magia" per scomparire lui stesso. Giá, diventare invisibile e poi correre via più veloce che poteva senza mai guardarsi indietro, questo era il suo sogno.
Con mano esperta sollevò una tazzina di tè a mezz'aria senza neanche sfiorarla con le dita, poi ci passò sopra il palmo della mano e quando ebbe riscoperto la superficie, la tazzina era piena di un liquido rossastro.
Il pubblico applaudì e lo acclamò a gran voce. Lui accennò un piccolo inchino mentre si toglieva il cilindro dal capo, poi sorrise alla platea e salutò con entrambe le mani.
"Morite. Morite tutti dal primo all'ultimo." Pensava rientrando dietro le quinte.
Mancava solo l'ultimo numero: quello dei trapezzisti.
I due bambini erano già in cima alle due scale, entrambe alte circa dieci metri, e si stavano preparando per il loro spettacolo, sgranchendosi rapidamente braccia e gambe.
Il pubblico tratteneva il fiato, chiedendosi se due bambini così piccoli non rischiassero di rimetterci le penne nel fare una cosa del genere.
Loro sorrisero, quasi con aria di sfida, poi afferrarono i trespoli e si lanciarono nel vuoto.
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The Cheshire Cat//Yaoi//
RomanceDal testo: - Quindi, si può sapere perché lo chiamate "Cheshire Cat"? - - Allora, ci sono quattro motivi. Il primo è per il cognome. - - Sì, quello era chiaro. Poi? - - Poi per il suo sorriso. Non so te, ma io ogni volta che sorride ho quasi il...