Capitolo 6

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Ore 06:20, 06 Giugno

Pov's Nate

Continuo a fissare immobile il soffitto di quella stupida stanza di ospedale. "Nathan..." Dice Jack G. Provo ad alzarmi ma il dolore lancinante alla colonna non mi permette di muovere neanche le ultime cose che mi rimangono da muovere. Non posso muovere le gambe, sono paralizzato, tutta colpa mia cazzo! Se potessi mi picchierei così forte da essere irriconoscibile. "Nate mi senti? Sono Jack G... Sono il tuo amico e coinquilino." Dice preoccupato. Annuisco leggermente. "Mi dispiace davvero tanto amico... Non doveva succedere..." Dice quasi in lacrime. Allungo la mano cercando la sua alla cieca trovando la sua spalla, gli do una pacca per poi ritornare nella posizione in cui mi trovavo prima. Non riesco a fare nulla, non riesco neanche a pensare a qualcosa di diverso dal fatto che sto da cani fisicamente e mentalmente. Se qualcuno mi avesse detto che tutto questo sarebbe accaduto gli avrei riso in faccia sfrecciando ubriaco e senza cintura per le strade della città con la mia ragazza. Già lei... Anche lei era sulla sedia a rotelle e quando l'ho vista così sciupata e rovinata su quella fottuta sedia a rotelle sono impazzito, non è possibile che per una mia cazzata deve rimanere così anche lei... L'ho rovinata e forse questa è la punizione che mi merito, una sottospecie di pena prima dell'inferno. "Hai fame?" Mi chiede preoccupato ed io nego. "Sai che devi mandare giù qualcosa vero?" Chiede ed io annuisco. "Allora mangia su..." Dice passandomi una fetta biscottata, provo ad alzarmi ma urlo dal dolore. "Hey hey piano; adesso chiamo un medico e vedrai che potrai stare seduto." Dice Jack G. andando via. "Signor Maloley come si sente?" Chiede il medico mentre io lo guardo come per dire:' Come cazzo credi che mi senta a stare paralizzato su un fottuto lettino?!' Mi fa una veloce visita per poi constatare per l'ennesima volta che le mie gambe non funzionano; grazie per avermelo ripetuto mille volte... Mi prescrive della morfina e poi va via. Sotto l'effetto della morfina va molto meglio e riesco a mangiare stando seduto. "So che non te la senti di parlare ma dovresti, o almeno provaci..." Dice mentre io lo guardo. "Non guardarmi e basta, so che mi senti e che capisci quindi parla..." Dice. "Cosa vuoi che ti dica?" Chiedo in un sussurro. "Questo mi basta per capire che il tuo cervello non è stato danneggiato!" Dice felice... Perché felice? Non c'è nulla da gioire e non si è risolto nulla. Improvvisamente dalla porta vedo sbucare dei lunghi capelli color carota e il mio cuore si frantuma in mille pezzi davanti alla vista di lei.

Pov's Marlene

Ieri sera non sono più uscita di casa, troppo presa a fissare la mia stanza e ogni suo singolo dettaglio ma questa mattina ho insistito affinché Sam mi portasse con lui da Nate. Arrivata là entro lentamente e lo vedo sussultare non appena mi vede. "Ciao..." Dico cercando di arrivare il più vicino alla sedia. "Ha mangiato?" Chiedo a Jack G. che annuisce, provo a toccargli la mano ma la sposta rapidamente. "Hey Nate sono io..." Dico avvicinandomi a lui mentre lui si gira evitando di guardarmi. Mi giro confusa verso Sam che alza le spalle per poi avvicinarsi. "Hey bro!" Dice lui e Nate lo guarda. "Hey amico vedrai che ritornerà come prima..." Dice dandogli una pacca sulla spalla mentre lui deglutisce rumorosamente. "Hey Nate ti prego guardami..." Dico cercando invano di farlo voltare; perdo le speranze e vado fuori dalla stanza.

Pov's Nate

Non ce la faccio a guardarla, se la guardassi vedrei soltanto il mostro che sono... Le ho procurato tutto questo, tutto questo dolore... Ho procurato a noi tanto di quel dolore che potrebbero accoltellarmi senza che io senta dolore perché quello psicologico fa più male. "Hey Nate... Che hai?" Chiede Jack G. "Nulla..." Dico in un sussurro. "Potreste andare via tutti? Voglio stare da solo..." Dico piano. "Bro sicuro di stare bene?" Chiede Sam. "Sì..." Dico per poi distendermi e chiudere gli occhi. Sento la porta aprirsi e poi rinchiudersi così, pensando di essere totalmente solo, inizio a piangere. Una mano mi accarezza il volto ed io sussulto aprendo gli occhi, è Marlene. "Ti prego, parlami, guardami e dimmi che mi ami... Non potrei sopportare la tua lontananza. So che stai soffrendo e giuro che prenderei io tutto il tuo dolore per far sì che tu non soffra più ma ti prego non farmi soffrire evitandomi..." Dice in un sussurro e quando finisce la bacio; un bacio dolce... Quanto mi mancava! Inizio a pensare a come sarebbe stato se lei fosse morta e mi stacco da lei in lacrime. "Hey Nate guardami... Va tutto bene, ok?" Dice prendendomi il mento mentre io annuisco. "Sì risolverà tutto..." Dice per poi abbracciarmi. "Ti amo..." Dico senza pensarci e lei sorride dicendo:" Anche io..." Stiamo lì a fissarci per secondi, minuti o forse ore guardandoci con quella voglia di amarci e di sostenerci l'uno con l'altro. "Marlene?" La chiama Sam aprendo la porta. "Sì?" Dice lei voltandosi a guardarlo. "Andiamo a casa su..." Dice lui e lei annuisce stampandomi un dolce bacio sulle labbra per poi andare via.

Pov's Marlene

Arrivo a casa distrutta, sono stanca per le scale e la camminata con quelle maledette stampelle, mi butto sul letto affondando tra le coperte quando sento un miagolio. "Sam non è divertente, smettila di fare i versi degli animali..." Dico seccata mentre il miagolio aumenta. "Sam su fai la persona seria... Sono stanca..." Dico per poi ritrovarmi di fronte due occhi piccoli verdi e un manto nero. "Oddio!" Urlo uscendo dalle coperte, il micio si è nascosto sotto il cuscino con il sedere in aria; rido pizzicandogli la coda mentre lui si nasconde completamente sotto al mio cuscino. "Hey micio, vieni qui..." Dico cercando di farlo avvicinare. Quando alla fine perdo le speranze alzo piano il cuscino mentre lui tenta di scappare. Lo prendo e lo porto davanti a me. "Ciao bellissimo!" Dico accarezzandolo e a lui sembra piacere visto che ha iniziato a fare le fusa. "Trovata la sorpresa?" Chiede Devon entrando in stanza con un sorriso divertito in volto. "Sì è per poco non mi prendeva un infarto..." Dico ridacchiando. "Allora... Come hai chiamato questo batuffolino nero?" Chiede sedendosi sul letto affianco a me. "Mmh... Nadine!" Dico. "Ma è femmina?" Chiede confuso. "Non lo so!" Rispondo ridendo e mentre lo coccolo il micio di addormenta sul palmo della mia mano. "Dai vi lascio riposare un po'." Dice Devon uscendo poi dalla mia stanza e in poco tempo mi ritrovo a fissare il micio che dorme con un aria assonnata... Questo micio mi influenzerà con il suo sonno.

Spazio Autrice

Sto postando adesso perché sono in punizione e quindi non so quando potrò riavere il cellulare, detto questo mi scuso molto se domani non potrò postare un capitolo.

-Baci a tutti

-Monica

Not Ordinary 2|| Nate MaloleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora