Capitolo 1

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<<Hai preso tutto?>> mi chiede ancora una volta.
<<Sì mamma, tranquilla. Al massimo Chris mi accompagnerà a fare un po' di shopping.>>
<<Va bene.>>
Mi guardo un'ultima volta allo specchio prima di dare inizio alla magnifica vacanza a Miami con mio cugino Christopher. Indosso un paio di jeans, una canotta gialla a righe bianche e un paio di scarpe bianche. I capelli lisci e castani sono legati in una crocchia e ho messo un filo di mascara per risaltare i miei occhi verdi.
"Sono pronta" mi ripeto in mente.
Mentre sto per varcare la soglia di casa, mamma mi dice:
<<I biglietti?>>
<<Eccoli!>>
Il viaggio è stato organizzato da Chris e mia madre.
Un pomeriggio sono andata a controllare la posta e ho visto che c'era una busta per me, così l'ho aperta e ho guardato cosa c'era dentro: due biglietti aerei e una lettera da parte di mio cugino.

Cara Cata,
qui dentro troverai due biglietti per Miami, andata e ritorno.
Dato che non ci vediamo da tre anni, ho pensato ti avrebbe fatto piacere stare per tutto luglio qui da me; ovviamente alloggerai a casa mia.
Non vedo l'ora di vedere come sei cambiata e di tornare a divertirci come una volta.
Ti voglio bene,
                    Christopher

Appena l'ho letta ho iniziato a saltare per la casa urlando dalla gioia. Finalmente avrei rivisto mio cugino.

<<Ci sei?>> domanda mia mamma.
<<Sì, possiamo andare.>>
Mi chiudo la porta alle spalle e trascino la valigia sul pianerottolo, sorpassando Leo e Romeo, i miei due gatti, e accarezzandoli.
Poi salgo sulla macchina. Accendo la radio nel momento in cui passa una canzone che ho già sentito, ma alla quale non mi sono interessata particolarmente. Mi pare si intitoli "Cien".
Il tragitto da casa all'aeroporto dura poco più di mezz'ora. Quando arrivo, faccio tutti i procedimenti necessari e saluto mia mamma.
<<Ci vediamo fra un mese.>>
<<Fa' la brava, tesoro. E salutami tanto Chris.>>
<<Certo ma'.>>
<<Ti voglio bene.>>
<<Anche io, tantissimo.>>
E così, dopo un abbraccio e qualche lacrima, la lascio lì e mi avvio verso il punto in cui salirò sull'aereo con una hostess siccome sono minorenne. Prima di partire, però, chiamo Chris.

Chris: Pronto?
Cata: Chris! Sono all'aeroporto.
Chris: Bene! Per che ora pensi di arrivare?
Cata: L'aereo dovrebbe atterrare alle 15:00, ma penso che sarò a casa per le 17:00 o le 17:30.
Chris: Okay, per quell'ora sarò a casa. Ti invio un messaggio con l'indirizzo.
Cata: Va bene. A dopo!
Chris: Ciauu!

Chiudo la telefonata quando sento chiamare per il mio volo. Salgo sull'aereo e mi siedo al mio posto, settore di destra, vicino al finestrino.
<<Si prega i signori passeggeri di all...>>
"Sì, allacciare le cinture, spegnere i cellulari, non si può fumare... Solito" dico fra me e me.
Metto il telefono nella modalità aereo, in modo tale che io possa ascoltare in pace un po' di musica o leggere su Wattpad le storie che ho nella libreria. La prima canzone che parte è "Shake The Disease" dei Depeche Mode. È una band che ascoltavo con mio padre prima che iniziasse a viaggiare per lavoro.
Butto l'occhio fuori dal finestrino e vedo il cielo azzurro con qualche nuvola bianca; da piccola pensavo fosse zucchero filato, tant'è che pregavo i miei di farmene assaggiare una per sentirne il sapore.
Sono talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorgo che stiamo atterrando. Come previsto, sono le 15:00.
Scendo dall'aereo e vado a recuperare la mia valigia. Riconoscerla è semplice: è rosa con disegni di note musicali nere e l'iniziale del mio nome. L'ho personalizzata tre anni fa con Chris prima che si trasferisse.
Esco dall'aeroporto e chiamo un taxi, che arriva dopo 15 minuti.
Dico la mia destinazione al tassista e scrivo a mio cugino, dicendogli che sarei stata lì fra un'ora.
Inizio a pensare al fatto che dovrei trovare un'amica con cui passare il tempo, andare al mare e non so che altro.
Qui non conosco nessuno, ma magari Chris può aiutarmi.
Il taxi si ferma, così scendo e vedo un palazzo di sette piani. Il portone è stranamente aperto; entro e cerco il numero 20. Bene, è all'ultimo piano e l'ascensore è rotto.
Prendo la valigia e la porto su per quelle scale che sembrano non finire mai. Arrivo davanti alla porta, la crocchia che avevo fatto si è abbassata e i capelli sono tutti fuori posto. Cerco di sistemarli come meglio posso, ma tanto poi farò una doccia. Sono emozionatissima, non vedo l'ora di riabbracciare mio cugino e... e... boh, sono troppo agitata per pensare.
Mi faccio coraggio e suono il campanello. Poco dopo, la porta si apre. Io sorrido, ma vedo un ragazzo dai capelli scuri e con gli occhi color cioccolato fondente.
<<Sì?>> dice.
<<Ma tu non sei Chris!>> esclamo.

De ti me estoy enamorando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora