Capitolo 27

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⚠IMPORTANTE: LEGGERE SPAZIO AUTRICE IN FONDO⚠

Silenzio. Solo lo scroscio dell'acqua. Sì, anche a Miami piove. E forse oggi la pioggia è quello che mi serve. Forse è l'unica che può salvarmi, capirmi. Sapete, da piccola pensavo che fosse provocata dalle lacrime degli angeli. Che magari piangevano perché contagiati dalla troppa tristezza nel mondo. Se ci fate caso, nei giorni di pioggia si è tutti un po' più tristi. Si ripensa ai vecchi avvenimenti, a persone che ci mancano, a ciò che è stato o ciò che sarebbe potuto essere. La pioggia ci aiuta a mentire, a nascondere quello che veramente proviamo. Spesso la gente ci dice "Ti vedo giù. Che cos'hai?" e tu rispondi "Nulla, è solo la pioggia." Ed è semplice darle la colpa, dire che è lei che ci fa sentire così. Ma oggi io non posso farlo. Non posso perché sarebbe da stupidi mentire su questo. Tra meno di 5 ore sarò su quell'aereo che mi riporterà alla mia vita, dai miei amici e da mia madre. Non voglio partire, non riesco a lasciarmi alle spalle tutto questo, i ragazzi, Christopher...
Ma nonostante tutto, distolgo lo sguardo dalla finestra per guardarmi intorno un'ultima volta. La stanza è tornata com'era quando sono arrivata: spoglia, il letto rifatto, la scrivania senza nessun libro, le pareti prive di ogni poster.
Fisso la mia immagine nello specchio squadrandomi dal basso verso l'alto: le converse bianche, i pantaloni a fantasia militare, la canottiera bianca, il viso provato ma leggermente truccato, le trecce ormai sfatte.
Afferro con una mano la mia valigia rosa con le note musicali nere e l'iniziale del mio nome, per poi trascinarla dietro di me e richiudere la porta alle mie spalle.
La fine di un'avventura. La fine di un sogno.
<<Possiamo andare>> mormoro con voce spezzata.
Osservo di nuovo il salotto, ripensando al primo incontro con i miei nuovi amici.
Esco di casa per poi andare all'ascensore.
<<Si è rotto di nuovo>> ridacchia tristemente Chris.
<<Guarda te che coincidenza. Quando vi deciderete a trovare un tecnico decente?>> lo canzono.
Sollevo la valigia e cerco di non rotolare giù per le scale, apro il bagagliaio della macchina e la ripongo dentro.
Saliamo e metto un po' di musica. Una canzone allegra è quello che ci serve per alleviare la tensione.
<<Pronta?>>
Inspiro profondamente e annuisco.
<<Dove ci incontriamo?>>
<<Ho sentito i ragazzi e ci siamo messi d'accordo per vederci davanti all'aeroporto. Penso che tra una mezz'ora saranno lì.>>
<<Va bene.>>

<<Ciao a tutti!>> saluto andando incontro loro.
<<Hey bellissima!>> dice Ricky facendomi sorridere e alzare gli occhi al cielo .
<<Ciao anche a te>> rispondo ridendo.
<<Erick?>> domando non vedendolo.
<< Mi dispiace Cata... Non verrà, ha preferito chiuderla qui e non continuare con questa storia>> mi spiega Joel guardandomi con uno sguardo pieno di compassione.
Rimango pietrificata dalle sue parole. Mi ha presa in giro. Per un mese intero.
<<Pronta?>> domanda Richard con malinconia nella voce.
<<No, in verità no. Cioè, ho preso tutto, però non sono psicologicamente pronta.>>
<<Andiamo a fare il check-in e a lasciare la valigia.>>
Incontriamo qualche fan che ci ferma per chiedere loro di fare delle foto e riusciamo a fare tutti i procedimenti necessari.
<<Purtroppo non possiamo passare oltre la dogana>> mi spiega Chris.
<<Sì, lo so... Allora questa è la fine>> dico osservandoli uno ad uno.
<<Non dire così! Riusciremo a rivederci, non è l'ultima volta!>>
Mi avvicino a Richard e lo stringo a me.
<<Mi mancherai.>>
<<Anche tu, Cata. Verrò a trovarti, credimi>> promette con un ampio sorriso.
<<Buon viaggio dolcezza>> ammicca Ricky per poi baciarmi una guancia. Ringrazio e raggiungo Joel.
<<Mi mancherai Cata.>>
<<Anche te. Grazie per avermi fatto conoscere Alice, è davvero una brava ragazza. Sei fortunato ad averla, come amica o qualunque cosa siate>> gli sussurro mentre lo abbraccio in modo che mi senta solo lui.
<<Voglio chiederle di essere la mia ragazza, uno di questi giorni.>>
<<Sono contenta per te, vedrai che accetterà! Si vede lontano un miglio che vi piacete>> gli sorrido.
Sento picchiettarmi sulla spalla, così mi giro per vedere chi è.
<<Zab! Mio piccolo surfista!>>
Per tutta risposta mi stringe forte a sé e mi posa un dolce bacio sulla testa.
<<Mi stai soffocando!>>
<<Beh, guarda il lato positivo. Se dovessi soffocare significa che dovremmo portarti all'ospedale e staresti qui ancora per un po'>> afferma alzando le spalle.
<<Zabdiel!>> lo rimprovero ridendo.
<<Ti voglio bene, Cata. Grazie per aver fatto in modo che io realizzassi il mio sogno. Mi mancherai tanto>> dice con una piccola lacrima che tenta di nascondere.
<<È stato un onore per me insegnarle a surfare, colonnello>> gli confesso imitando il saluto militare.
<<Mi mancherai italiana!>> esclamo buttandomi addosso ad Alice.
<<Anche tu, piccola sedicenne. Ci sentiremo spesso, abbiamo il gruppo su WhatsApp. Mi mancherai>> dice nella sua lingua.
<<Pure te>> le rispondo nel modo che mi ha insegnato.
Mi avvicino a Grace e le afferra le mani.
<<Ringrazia tuo fratello per avermi tirato il pallone in testa quel giorno in spiaggia. Ho conosciuto una delle mie migliori amiche, ci sei sempre stata per me in questo mese, non so cosa farei senza di te.>>
<<Davvero, dobbiamo tutto a lui. Sei una delle persone più buone di questo pianeta, hai un cuore d'oro e sorridi anche quando non sei felice. Non so dove tu trovi la forza di andare avanti con questa... ehm... situazione con>> lascia intendere con lo sguardo.
<<Mi mancherai Puffetta>> dico con le lacrime che ormai bagnano le mie guance.
<<Anche te, amica mia>> ricambia l'abbraccio anche lei con gli occhi lucidi.
Mi giro verso Christopher.
<<Grazie di tutto, Chris. Sei il cugino migliore che io potessi chiedere. Hai sempre fatto molto per me e così continui a fare. Sai che non sono brava a fare i discorsoni a voce, probabilmente ti scriverò una lettera, non so... Sappi che ti amo come non ho mai amato nessuno al mondo>> butto fuori tra le lacrime.
<<Sei la mia cuginetta preferita, ricordatelo. Ci sarò sempre per te.>>
<<Spostatevi, ragazzini!>> un signore ci urla interrompendo il nostro abbraccio.
<<Ti voglio bene Chris.>>
Mi giro un'ultima volta verso i miei amici e con un cenno della mano li saluto. Subito dopo mi avvio alla dogana. Passati tutti i controlli, aspetto una buona mezz'ora prima che chiamino il mio aereo.

<<Buongiorno>> saluto la hostess mostrandole il biglietto. Cerco il mio posto e mi siedo, sistemando il mio zainetto sotto il sedile davanti a me e allacciandomi la cintura.
Dopo che ci sono state spiegate le varie procedure e uscite, infilo le mie cuffiette rivolgendo lo sguardo oltre al finestrino. Mi perdo tra le note di Say Something ad osservare le nuvole, il loro colorito roseo al tramonto, e piango silenziosamente, perché è l'unico modo per sfogarmi.

<<Say something, I'm giving up on you
I'll be the one, if you want me to
Anywhere, I would've followed you
Say something, I'm giving up on you>>

Erick non ha avuto il coraggio di presentarsi. Non ha pensato minimamente a me, a quello che c'è stato fra di noi, perché qualcosa c'è stato. Sono stata una stupida a credere che potesse succedere altro, che avremmo avuto un finale. O meglio, un finale l'abbiamo avuto, non quello che avrei voluto avere. Continueremo con la nostra vita, ognuno per la sua strada. Perché questa è la vita, questa è la realtà, non una favola, non una magia. Il castello incantato non esiste, il principe azzurro non esiste, così come non esiste il "e vissero per sempre felici e contenti". Il "per sempre" è solo un inganno, un'invenzione degli uomini. Il "per sempre" non esiste. Il lieto fine non esiste.

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Ciao a tutti!
Ecco a voi il finale tanto atteso. La fine di una storia, la fine di una favola. Non uccidetemi, vi prego. Manca ancora l'epilogo.
Ci sarà una gioia oppure si vedranno i personaggi divisi?
Io ringrazio ognuno di voi perché mi state dando veramente un grande sostegno e tanta felicità.
Spero di riuscire ad aggiornare settimana prossima!
Vi voglio bene,
~Ale🌸✨

De ti me estoy enamorando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora