Capitolo 17

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<<Entra!>>
Varco la soglia e un buon profumo mi invade le narici.
<<Pollo?>> chiedo anche se conosco la risposta.
<<Esatto. Seguimi.>>
<<Ho portato questi>> dico porgendogli i pasticcini
<<Non dovevi!>>
<<Sì, invece. Se dobbiamo mangiare, almeno facciamolo bene!>> scherzo.
Lo seguo sulla terrazza dell'enorme casa. Al centro di essa c'è un tavolo rotondo apparecchiato per due persone, con una candela rossa accesa. La tovaglia bianca è cosparsa di petali di rosa rossa e c'è un vaso che fa da centrotavola con lo stesso fiore dentro.
Rimango sbalordita alla vista di tutto ciò.
<<Ci ho messo un po' per farlo>> dice lui abbracciandomi da dietro.
<<È bellissimo>> dico ancora ammirando quello che ho davanti.
<<Questo ed altro per la mia principessa>> afferma lasciandomi un leggero bacio sul collo.
<<Ti aiuto con il cibo?>> chiedo.
<<No, tranquilla. Siediti>> dice spostandomi la sedia da vero gentiluomo.
<<Grazie.>>
Rientra in casa e poco dopo torna con due piatti contenenti la carne. Ne mette uno davanti a me e l'altro davanti a lui, poi lo vedo camminare fino ad una sottospecie di stereo. Fa partire una di quelle canzoni smielate e dolci per "creare atmosfera", o almeno così ha detto, e torna a sedersi.
<<Sai che non deve essere per forza tutto così romantico?>> dico verso metà cena.
<<Non ti piace la musica?>> chiede.
<<Ad essere sincera, non la sopporto. Scusa.>>
<<Ma che scusa! Menomale che l'hai detto, altrimenti avrei potuto vomitare il pollo da un momento all'altro!>> esclama alzandosi per cambiare quella canzone.
<<Eleganza sempre presente>> affermo scoppiando a ridere.
<<Questa va meglio>> afferma dopo aver messo una delle sue canzoni rock.
<<Decisamente meglio>> dico ridacchiando.
Finiamo di mangiare parlando del più e del meno, poi lo aiuto a sparecchiare e ci sediamo sul divano.
<<Allora, che mi racconti di bello?>> domanda.
<<Niente di che. Oggi sono andata al mare con Grace e Alice, l'amica di Joel, quella italiana. È simpatica, devo dire.>>
<<Non l'ho ancora incontrata, ma da come me l'hanno descritta i ragazzi sembra carina.>>
<<Carina?>> dico irritata.
<<Mai quanto te, princesa.>>
<<Ah ecco.>>
<<Beh, poi abbiamo conosciuto il suo gemello Riccardo, ci ha raggiunte in spiaggia e ha passato il pomeriggio con noi.>>
<<Gemello?>>
<<Sì, di Alice.>>
<<Deve solo avvicinarsi a te...>>
<<Poi sono io quella gelosa!>> esclamo ridendo e toccandogli il naso.
<<Va bene! Mi dà fastidio che altri ti girino intorno.>>
Chissà cosa farebbe se sapesse di Lucas
Non provarci nemmeno, vocina. Qui comando io
Mi sa che hai invertito i ruoli. L'unico grande capo sono io
Zitta tu e torna in letargo
<<Cata, tutto a posto? Ci sei?>>
<<Cosa? Ehm, sì, ci sono.>>
<<Sembravi distante. È successo qualcosa?>>
<<No, tutto come sempre!>>
Diglielo.
No, non lo conosce e in più non voglio che scateni qualcosa.
Fa' come vuoi, testona.
Io faccio come voglio.
<<Che vuoi fare?>> chiede.
<<Non so... Hai qualche idea?>>
<<Aspettami qui.>>
Rimango sul divano per più di 10 minuti, dopodiché Erick torna da me.
<<Che ne dici di giocare alla Wii?>>
<<Che giochi hai?>> chiedo.
<<Just Dance.>>
<<Mi batteresti subito.>>
<<Hai ragione, sono un ottimo ballerino>> si vanta.
<<Sì, aggiungerei pure poco vanitoso.>>
<<Anche. Ho Mario Bros>> afferma.
<<Già va meglio. Devo rinfrescarmi la memoria, è da un po' che non ci gioco.>>
<<Che mondo vuoi fare?>> domanda.
Ci penso un secondo e poi gli comunico la mia risposta.
<<E che mondo 5 sia!>>
Iniziamo a giocare, spesso parlando ai personaggi come dei bambini.
<<Salta! Salta! Mario, devi evitare quella palla strana!>> esclamo.
<<Luigi, Luigi caro... Lo vuoi colpire per una buona volta quel cattivo?!>>
<<No no no no no! Aspettami!>> mi urla quando il suo personaggio è nella bolla. Sì, si è fatto uccidere più volte.
<<La bandiera!>> esclamo tutta contenta.
<<Ce l'abbiamo fatta!>> annuncia lui.
<<Scusa? Puoi ripetere? Ammettilo, ti brucia il fatto che sono più brava di te.>>
<<Non è vero!>> si difende.
<<Sì che è vero! Sei stato sempre in quella bolla!>> esclamo ridendo.
<<Vuoi tornare a casa?>>
<<È una minaccia?>> dico in tono di sfida.
<<Una specie>> dice iniziando poi a farmi il solletico.
<<Smettila! Dai, per favore!>> chiedo tregua ridendo a crepapelle.
<<Non finché non mi chiederai scusa!>>
<<Mai!>>
<<E allora preparati ad una lunga nottata!>>
Resisto per cinque minuti, poi, sconfitta, chiedo scusa.
<<Brava! Che dici, apriamo i pasticcini?>>
<<E lo chiedi anche?>>
Andiamo in cucina dove apro il pacchetto e iniziamo a mangiucchiare qualche biscotto.
Stiamo una buona mezz'ora sul divano, guardando la TV e cantando ogni tanto.
<<Io vado a cambiarmi, ho sonno>> annuncio sbadigliando.
<<Vengo con te.>>
Andiamo in camera, dove mi spoglio e infilo il pigiama.
<<Sai, mi piacevi di più con la mia maglietta>> dice con un ghigno sulle labbra.
<<E a me piacevi di più senza>> lo stuzzico reggendo il suo sguardo.
<<Se vuoi>> dice sfilando l'indumento e porgendomelo.
Tolgo il mio piangiamino con i muffins e infilo la sua maglia che, giustamente, è due taglie più grande.
Ci sdraiamo e mette il braccio intorno al mio collo, al che io poso la testa sul suo petto.
<<Com'è andata con la bimba?>> chiede dopo qualche minuto di silenzio.
<<Bene>> rispondo iniziando a raccontare la serata.
<<Siete i suoi idoli>> gli riferisco.
<<Mi fa piacere>> dice sorridendo.
Mi godo questo momento, abbracciata a lui come se cercassi protezione. Vorrei che il suo profumo fosse inchiostro indelebile, che rimanesse sulla mia pelle e mi accompagnasse nella mia vita per sempre.
E così, pensando a noi, mi lascio cullare dal dolce silenzio presente nella stanza e mi abbandono alle braccia di Morfeo.

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Sono tornata! Come state?
Scusate se non aggiorno molto spesso, ma sto ancora cercando di abituarmi al ritmo delle giornate e la scuola mi sta tenendo abbastanza occupata.
Beh, non siete riusciti nella sfida... Peccato... Dovrei forse migliorare qualcosa? Non vi piace la storia?
Il capitolo è un po' corto, ma spero mi perdoniate per questo.
Che ne pensate? Fatemelo sapere!
Baci,
~Ale🌸✨

De ti me estoy enamorando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora