Capitolo 24

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Puffetta💕: Che ne dite di una giornata fra ragazze?
Leggo il messaggio inviato da Grace, per poi risponderle.
Me: Ottima idea! Sono stufa di stare con mio cugino...
Puffetta💕: Potessi starci io ogni giorno😏
Me: Grace, per quanto ti voglia bene, non voglio sapere ogni dettaglio AHAH
Alice✨: Che mi sono persa?
Me: Oh, nulla di che. Ci vediamo oggi?
Alice✨: Certo! Per che ora?
Puffetta💕: Per le 16:00?
Alice✨: Ottimo!
Puffetta💕: Che ne dite di rimanere da me a dormire? Una specie di pigiama party. Magari stasera possiamo andare in un locale...
Me: Non è un problema? Insomma, se ci sono i tuoi, tuo fratello...
Puffetta💕: No tranquilla, anche se ci dovessero essere loro non daranno disturbo e comunque me lo lasciano fare.
Alice✨: Sicurissima?
Puffetta💕: Sicurissima.
Finiamo di organizzarci per oggi e alla fine saluto.
Me: A dopo ragazze!

<<Chris, oggi esco con Grace e Ali!>>
<<Va bene. Per che ora torni?>>
<<Grace ci ha invitate a dormire, mi prendo le chiavi così se domani mattina non ci sei posso entrare in casa.>>
<<Tu non vivi in questa casa. Ormai passi più tempo in quelle degli altri che qui>> mi prende in giro ridendo.
<<Fatti due domande, cugino>> dico facendogli l'occhiolino e voltandomi verso la parte opposta.
L'hai spento!
Mi eri mancata, coscienza, non l'avrei mai detto.
Inizio a preparare tutto ciò che mi serve. Prendo il mio zainetto color cipria e ci infilo il pigiama, il cambio per stasera, quello di domani mattina, il portafoglio e gli occhiali da sole. Sì, ci sta tutto.

<<Ciao Chris, io esco!>>
<<Sta' attenta, per qualunque cosa non esitare a chiamare, capito?>>
<<Tranquillo. Ti voglio bene.>>
<<Anche io.>>
Lo saluto stampandogli un bacio sulla guancia e abbracciandolo, afferro le chiavi di casa che mi porge e scappo via.
Cammino fino al bar dove dobbiamo incontrarci e noto che non sono ancora arrivate, così tiro fuori il telefono dalla tasca del jeans e controllo le notifiche. Vedo che ho una chiamata persa da mamma, perciò la richiamo riuscendo anche ad occupare un po' di tempo.
<<Cata!>> sento urlare da lontano e scorgo una ragazza dai capelli blu tra la folla di persone. Inconfondibile, insomma.
<<Ce ne hai messo di tempo!>>
<<Scusa, non trovavo la borsa. Ali?>>
<<Non so, prova a chiamarla.>>
Fa come dico e mi comunica che non risponde.
Scrivo sul gruppo che io e Grace andiamo a prenderci qualcosa di fresco al bar, almeno saprà dove trovarci.
È un locale carino, con una grande vetrata che lascia intravedere l'interno. Ci sediamo in un tavolo vicino alla vetrata e aspettiamo il cameriere per ordinare.
<<Cosa posso portarvi?>> chiede una ragazza riccia.
<<Per me uno di quegli yogurt con la Nutella e gli smarties>> dico.
<<Per me invece una coppa di gelato alla crema con un po' di caffè sopra.>>
Ringraziamo e lei se ne va.
<<Ci manteniamo leggere, insomma>> scherza la mia amica.
<<Ma ogni tanto ci sta un'abbuffata>> rido.
<<Hey biondina>> salutiamo Alice mentre entra nel bar con il fiatone.
<<Scusate ragazze>>
<<Tranquilla. Noi abbiamo ordinato, te cosa vuoi?>>
<<No, nulla, prendo solo un tè al limone.>>
<<Ma no! È meglio alla pesca!>> la contraddice Grace.
<<Mi spiace, ma devo dare ragione a lei. Il tè al limone è migliore.>>
<<Opinioni differenti.>>
La cameriera ci porta le nostre ordinazioni e Ali chiede la sua bibita.
<<Vuoi assaggiare?>> domando alla bionda.
<<No, grazie, sto bene così>> rifiuta lei.
<<Te Grace?>>
<<Certo, se vuoi assaggio anche per lei>> dice prendendo una cucchiaiata così grande che si sporca il mento con il mio yogurt.
<<Ah, mannaggia.>>
Finiamo tutto, paghiamo e poi ci dirigiamo verso la nostra destinazione.
<<Ragazze, ho ansia.>>
<<Anche io, Ali... Ma dobbiamo farci forza, è una cosa carina!>> esclamo io forse un po' troppo felice.
<<Buongiorno>> ci dice l'uomo nel negozio.
Ricambiamo il saluto e comunichiamo il motivo per cui siamo lì. Bene, che la tortura abbia inizio.

<<Non ha fatto così male>> dico io una volta uscite.
<<A te. A me sì!>> mi contraddice Grace.
<<E ci credo! Hai scelto di fare il piercing all'ombelico, è normale!>>
<<Parla quella che per la paura l'ha fatto all'orecchio>> Grace prende in giro Alice.
<<Anche Cata ne ha scelto uno non troppo doloroso!>>
<<Ei, ho male al naso, adesso non potrò soffiarmelo per una settimana>> mi difendo io.
<<Che si fa ora?>>
<<Direi che, se vi va, possiamo andare a casa mia, così dopo siamo già lì per prepararci.>>
Acconsentiamo e iniziamo a camminare.

<<Mi passi il rossetto?>> domanda Ali a Grace.
<<Eccolo!>>
<<Ali, me lo allacci?>> chiedo indicando il corpetto nero che indosso.
<<Sì, vieni qui.>>
Qualche minuto dopo, siamo pronte. Io non ho messo niente di esagerato, non voglio dare troppo nell'occhio. Grace indossa un pantalone largo nero, di quelli che arrivano poco più sopra della caviglia, e un body bianco, mentre Ali ha messo un vestito blu notte non troppo attillato.
Sì, non siamo il genere di ragazze che si mettono quei vestitini che ti lasciano più scoperta che coperta. Non ho nulla in contrario, anzi mi piacciono molto, ma mi sento a disagio nell'indossarli.
Entriamo nel pub in cui ci ha portato Grace, ancora c'è poca gente. Ci ha detto che qui fanno da mangiare e che verso le 22:30 iniziano a mettere la musica. Dipende dalla serata, a volte fanno anche il karaoke.
Chiamiamo il cameriere e chiediamo di portarci il menu.

<<Allora, chi è il prossimo?>> domanda Charlie al microfono.
<<Andiamo?>> propongo.
<<Ma te sei matta! No, no e poi no, non voglio cantare davanti a tutta questa gente!>> esclama Grace.
<<Ah, non fare la guastafeste! Dai, una sola canzone, al massimo canti in playback!>> prova a convincerla Alice.
<<Sì, e poi ci divertiamo! Hai sentito qualcuno veramente in grado di cantare? È andata pure quella bambina lì e non si è vergognata del pubblico!>>
<<Dai Grace, fallo per noi>> la supplichiamo.
<<Oh, e va bene... Ma una canzone soltanto. E la decido io.>>
Io e la mia amica esultiamo contente e, finita la canzone, alziamo la mano per farci notare da Charlie.
<<Ah, bene, le tre ragazze vogliono incantarci con le loro voci!>>
Gli andiamo incontro e Grace gli comunica il titolo del brano che vuole che cantiamo.
<<Ecco a voi>> ci dice porgendoci un microfono.
<<Io a lato. Cata, tieni il microfono>> mi impone Grace.
<<Ma perché io?>>
<<Perché sei la più brava e sono sicura che sai perfettamente il testo.>>
<<Vedremo...>>
Qualche secondo dopo, sento le prime note di Let's Hurt Tonight degli One Republic.
Sorrido e sollevo il microfono, pronta a dare il meglio di me. Le altre improvvisano al momento del ritornello un canone a più tonalità.
<<So I'll hit the lights and you lock the doors.
We ain't leaving this room 'til we bust the mold.
Don't walk away, don't roll your eyes.
They say love is pain, well darling, let's hurt tonight>>
Risultato: una canzone riuscita. Gli applausi di chi ci ha ascoltate echeggiano per tutto il locale, sono i più forti, i più calorosi, mi riempiono di felicità.

<<È stata una gran bella serata, no?>> esclama la bionda.
<<Sì, mi sono divertita tantissimo!>>
<<Cata, sei stata grande!>>
<<Ho cercato di coinvolgere più persone che potevo.>>
<<Sei brava, veramente>> dice Grace.
<<Cantavo con Chris sin da piccola, facevamo finta di fare dei concerti. Lui suonava la chitarra e io ero la voce. Eravamo un bel duo. Poi lui è partito e non è più stato possibile.>>
<<E da quando sei qui non avete più provato insieme?>>
<<No, non l'abbiamo fatto. Ma va bene così, magari in questi giorni ci riusciremo.>>

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Ciao a tutti! Come state?
Ho aggiornato dato che sono riuscita a scrivere un altro capitolo. Non è uno dei migliori, ma spero vi piaccia lo stesso. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Volevo anche ringraziarvi per i 4K, non pensavo di arrivare a tanto. Per me è un traguardo, riuscire in qualche modo a intrattenere le persone con quello che scrivo.
Grazie di cuore.
Ora vado!
Baci,
~Ale🌸✨

De ti me estoy enamorando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora