Sono passati 3 giorni da quello che doveva essere l'appuntamento con Erick. Non gli ho ancora parlato, ma lui mi ha cercata più volte domandando anche a mio cugino come stessi. Sono stata male, sì, ma ho sempre cercato di sorridere. In fondo è solo una stupida cotta estiva per un ragazzo famoso! Passerà...
Squilla il mio cellulare e rifiuto l'ennesima telefonata, ma lui insiste nel chiamare e così rispondo.
Cata: Che vuoi?
Erick: Cata per favore lasciami spiegare!
Cata: Non ora. Incontriamoci al Grande Albero tra dieci minuti. E stavolta, vedi di venire
Erick: Okay, grazie per la possibilità!
Sì, grazie... Vedremo che scusa ha.
Esattamente all'ora stabilita, trovo Erick sotto l'albero.
<<Hey>> dico un po' freddamente.
<<Come stai?>> chiede.
<<Diciamo bene, tu?>>
<<Male.>>
<<Parla>> impongo andando dritta al punto.
<<Mi dispiace, davvero. Ti ricordi di Josh? Il ragazzo che ci ha portato il sushi quella sera.>>
Sorrido al ricordo del nostro appuntamento in cima alla collina. Era stata una serata fantastica, con un'atmosfera romantica quasi come fossimo stati in un film... La pioggia alla fine, poi, aveva dato quel tocco di originalità in più, oltre alle mie varie cadute sul prato bagnato.
<<Sì>> dico tornando alla realtà.
<<Beh, ieri aveva la serata libera e mi ha chiesto di andare con lui per un aperitivo, ma io gli ho detto che avevo un appuntamento e che non potevo. Mi ha assicurato che sarei stato in orario, così ho accettato. Non l'avessi mai fatto... Ho perso la cognizione del tempo e, quando sono arrivato, era troppo tardi. Tu non c'eri più...>>
Si vede che è dispiaciuto, lo dicono i suoi occhi, oltre che la voce. Non so proprio cosa fare...
<<Ho bisogno di tempo per pensare...>> affermo convinta.
<<Quanto... Quanto dovrò stare senza di te?>>
<<Non lo so... Non penso tanto... Magari tra due ore avrò anche deciso...>>
Ma sei seria?
Cosa?
Tu hai anche bisogno di pensarci?
No, certo che no! Io l'ho già perdonato, ma voglio che lui stia sulle spine e capisca che per me era importante.
Sei un genio, quindi di conseguenza lo sono anche io!
Continua a crederci...
<<Va bene... Scrivimi quando sarai pronta>> dice, dopodiché fa una sottospecie di inchino e mi saluta con un "Ciao princesa".
Ho bisogno di distrarmi, perciò scrivo un messaggio sul gruppo con le ragazze.
Me: Ragazze, vi va di venire da me?
La risposta di Grace non tarda ad arrivare.
Puffetta💕: Dammi 10 minuti e sono da te!
Poco dopo risponde anche Alice.
Alice✨: Sto arrivando AHAH
Torno a casa ed entro, salutando Chris che mi accoglie con mille domande.
<<Dove sei stata? Perché non mi hai avvisato? Con chi eri? Che hai fatto? Stai bene?>>
Inizio a rispondere a tutti i quesiti, uno ad uno. <<Sono stata al Grande Albero. Non ti ho detto nulla perché sapevo che non mi avresti fatta uscire. Ero con Erick. Abbiamo parlato e mi ha detto perché non è venuto. E sì, sto bene.>>
<<E? Cosa ti ha raccontato come scusa?>>
<<Non era una scusa, si vedeva dall'espressione che non stava mentendo. Comunque ha detto che non è venuto perché...>>
Racconto tutto quello che è successo mezz'ora fa e ricevo una breve e semplice risposta.
<<Chiamalo. Digli di venire qui. Immediatamente.>>
<<Ma dovevano venire le ragazze...>>
<<Puoi farle venire, staranno di là con me mentre gli parlerai>> dice dolcemente, ma mantenendo la serietà.Il campanello di casa suona.
<<Ragazze, solo un secondo, vado ad aprire>> mi scuso, alzandomi dal divano e avvicinandomi ad essa.
<<Entra>> dico.
<<Chris, c'è Erick!>> urlo in modo che mi senta dal piano di sopra.
<<Ciao ragazze>> le saluta nel frattempo lui.
Mio cugino si precipita alla velocità della luce giù dalle scale, poi punta il dito contro il petto di Erick e parla.
<<Non provare più a farla soffrire. Non lo merita.>>
Ha un tono duro, autoritario, scandisce per bene le parole, lo sguardo da persona che comanda.
<<I-io non lo farò...>>
<<Sarà meglio per te.>>
Amo quando Christopher è protettivo, è un suo lato che mi è sempre piaciuto. Da quando eravamo piccoli, mi ha difesa in ogni momento e mi ha sempre protetta come un fratello più grande.
<<Posso parlarle?>> chiede Erick a mio cugino.
<<10 minuti. Poi sarà una decisione sua se continuare o no>> e detto questo, gira i tacchi e si chiude in cucina con le mie amiche.
<<Quindi... Hai deciso?>>
<<Sì, ho deciso.>>
<<Cosa?>> domanda con sguardo speranzoso.
<<Sei perdonato...>> dico con un debole sorriso sulle labbra.
Mi abbraccia e mi lascia un tenero bacio sulla fronte, tornando poi a stringermi a sé.
<<Mi s-stai soffocando>> dico con voce spezzata.
<<Scusa>> esclama mollando la presa.
<<Siediti>> lo invito indicando il divano.
<<Allora...>> incomincia giocando con l'anello nero che porta sempre, è un vizio che ha quando è nervoso.
<<Allora...>>
<<Che si fa?>> chiede.
<<Beh, devi farti perdonare...>>
Avviciniamo i visi lentamente, le fronti a pochi centimetri di distanza.
<<Baciami>>
Un tonfo ci interrompe nel momento meno opportuno. Ci giriamo verso il luogo dal quale proviene il rumore, notando una montagna di corpi ammucchiati.
<<N-noi stavamo solo cercando di prendere... uhm, questo>> afferma mio cugino afferrando la cosa più vicina a lui.
<<Un... burro cacao?>> chiede Erick ridendo.
<<Sì, ho le labbra screpolate>> esclama Grace con la scusa pronta.
<<Se...>>
<<Togliamo il disturbo!>>
E detto questo, dopo che mio cugino e le mie amiche si richiudono in cucina, il ragazzo seduto di fianco a me mi bacia. È un bacio appassionato, bisognoso di recuperare i tre giorni passati. Si alternano piccoli baci, fra i quali ci sussurriamo l'un l'altra quanto ci siamo mancati. Ci stacchiamo per riprendere fiato e dalla stanza accanto appaiono i tre.
<<Avete finito voi due, fidanzatini?>>
<<Sì, abbiamo finito. E, per l'ultima volta Grace, noi non siamo fidanzati>> dico. Al pronunciar quelle parole la tristezza si fa largo in me, arrivando a creare un groppo allo stomaco. Non pensavo facesse così male, ma è evidente che lui non voglia impegnarsi.
<<Scusate, vado a prendermi un bicchiere d'acqua>> e mi alzo dal divano.
Grace mi raggiunge in cucina, chiedendomi cosa mi sia preso.
<<Niente, stai tranquilla>> la rassicuro.
<<Sei sicura? Sei scappata via alla velocità di un fulmine!>>
<<Sì, semplicemente mi sono resa conto che tra me e Erick non ci potrà essere mai nulla>> dico scoppiando in un pianto silenzioso e appoggiando la testa sulla spalla della ragazza.
<<Sh, non piangere. Vedrai, succederà. Sono sicura al 100%>> afferma regalandomi uno dei suoi sorrisi amorevoli.
Torniamo di là e parliamo fino alle 19:00, ridendo e scherzando come se non fosse mai successo nulla, come se ci conoscessimo da sempre, come se ormai facessimo tutti parte di una grande famiglia.<<Devi ancora darmi il tuo regalo>> dico avvicinandomi ad Erick, il quale è già sulla porta pronto ad uscire.
<<Sì... Beh, lo avrai presto...>>
E dopo ciò, mi bacia augurandomi una buona serata e una buona notte.
<<Sì, mi sto innamorando di te...>> dico appoggiando la schiena alla porta chiusa e scivolando giù.**************************
Finalmente Erick ha rivelato il perché del suo ritardo! Vi convince?
Quale doveva essere la sorpresa per Cata?
Questa storia è davvero importante per me, mi piace scriverla e ci metto tutta me stessa.
Non manca molto alla fine! Certo, ci saranno altri capitoli e non pochi, però ci stiamo avvicinando alla partenza di Catarina e al ritorno nella sua città.
DOMANDA: Quanti di voi andranno al loro concerto a Milano, domani?
Ci vediamo, alla prossima!
Baci,
~Ale🌸✨
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De ti me estoy enamorando
FanfictionFANFICTION SUI CNCO Catarina è una ragazza di 16 anni appassionata di musica. È la cugina di Christopher, il quale si è trasferito tre anni prima a Miami per inseguire i suoi sogni. Dopo un inaspettato regalo da parte di quest'ultimo, si ritrova a p...