Capitolo 18

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Un dolce profumo di cioccolata mi invade le narici disturbandomi dal mio sogno. Mi alzo dal letto e scendo in cucina, trovando mio cugino ai fornelli intento a preparare dei pancakes e del cioccolato fuso.
<<Chris!>> esclamo sorpresa.
<<Auguri, mia adorata cugina!>> dice venendo verso di me per abbracciarmi e mi lascia un dolce bacio sulla fronte.
<<Non dovevi prepararmi anche la colazione!>> scherzo.
<<Zitta e mangia, sedicenne>> mi prende in giro scompigliandomi i capelli.
Mette il piatto sul tavolo e infila due candeline rosa nel pancake.
Divoro tutto con enfasi, complimentandomi con Chris per quel buonissimo dolce.
<<Allora, pronta per questa giornata?>> chiede.
<<Sì, non vedo l'ora!>>
Dopo essermi svegliata ieri mattina, ho fatto colazione con Erick e sono tornata a casa per studiare un po'. Lui ha insistito perché mi accompagnasse in macchina, ma ho preferito venire a piedi per fare un po' di movimento. Avrei dovuto dipingere la stanza con mio cugino, ma lui è dovuto uscire con Grace e così l'impegno è saltato. Penso che lo faremo domani...
Ebbene sì: oggi compio sedici anni e finalmente ho deciso cosa faremo in questa giornata. Volete saperlo? Beh, mi spiace... Ve lo dirò più avanti.
<<A che ora ci troviamo con i ragazzi?>> mi chiede Christopher.
<<Alle 13:00, sotto il Grande Albero.>>
Vi starete chiedendo cos'è il Grande Albero. Bene, ora vi spiego. È un albero di enorme dimensione, con la chioma fitta e di un verde acceso, dove spesso ci ritroviamo con i ragazzi. Si trova vicino alla casa di Joel ed è meglio per lui, dopo l'incidente dell'altro giorno.
Salgo le scale ed entro in camera mia, buttandomi sul letto a peso morto. Controllo il telefono e noto un messaggio da Erick.
Erick: Auguri mi princesa
Rispondo subito, felice che mi abbia scritto nonostante manchino meno di tre ore all'appuntamento.
Cata: Grazie principe!
Erick: Ho una sorpresa per te
Cata: Mi dici che cos'è?
Erick: No, vieni alle 19:00 al nostro scoglio e vedrai!
Cata: Tu mi vuoi dire che devo aspettare tutto questo tempo?!
Erick: Esattamente, princesa. Ti voglio bene, a dopo

Questo ragazzo mi fa ammattire, e sì, mi piace, e parecchio. Non so se è amore, non ne sono ancora sicura, ma quando sono con lui mi sento protetta, al sicuro. Amo i suoi baci, i suoi abbracci, la sua voce, il suo profumo. Amo il modo in cui scherza con me, amo il fatto che è geloso quando mi si avvicina un ragazzo. Eppure all'inizio era così antipatico... Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe successo tutto questo?
Dopo aver riflettuto, mi alzo e mi dirigo verso l'armadio per prendere i vestiti. Metto un po' di musica e canticchio sotto la doccia, alleviando la tensione per l'appuntamento con Erick.

<<Ciao ragazzi>> esclamo andando incontro al gruppetto. Ci sono tutti, compresi Alice, Grace e Riccardo.
<<Auguri Cata!>> dicono venendo incontro per abbracciarmi.
<<Auguri princesa>> dice il cubano per poi baciarmi dolcemente.
<<Andiamo?>> propongo.
Camminiamo raccontandoci ciò che abbiamo fatto in questi giorni, Erick mi circonda le spalle con un braccio e mi stringe a sé.
A quest'ora la gente è a casa o in spiaggia, quindi non c'è pericolo di essere visti. Arriviamo in un parco e Chris ci conduce in un punto nascosto dagli alberi. Stende un telo e ci sediamo su di esso. Mi fermo ad ammirare il posto: tutto questo verde, l'erba fresca, i fiori colorati. Gli uccellini cinguettano e qualche scoiattolo lancia bacche dalle siepi.
<<Ecco a voi>> dice Zabdiel porgendoci un panino a testa. Mangiamo e parliamo, ridiamo e scherziamo. Dopo circa un'ora che siamo lì, Grace e Alice dicono di prendere la torta.
<<Una torta? Sul serio?>> chiedo sorpresa.
<<Non c'è compleanno senza torta!>> esclamano divertite pronte a tagliare il dolce.
<<Chi l'ha fatta?>> domando.
<<Noi, ovvio!>> dice Ali.
<<Non volete avvelenarmi, vero?>>
<<Nah, non ancora>>
A Grace è spuntato un sorriso da diavoletto piuttosto inquietante.
<<Aspettate, dobbiamo cantarle la canzone>> le ferma Richard. <<Al tre: uno... due... tre!>>
Parte un bellissimo coro, rovinato dalla voce di Riky che, non sapendo cantare benissimo, stona qualche nota. Dopo un applauso, mangiamo la torta e parliamo per un po'.
Alle 14:30, ci alziamo e ritiriamo tutto, diretti ai veri festeggiamenti.
Arriviamo davanti alla struttura ed entriamo.
<<Buongiorno, ho prenotato una sala a nome Veléz>> dice mio cugino alla signorina.
<<Prego, mi segua.>>
Ci porta nella sala a noi assegnata. Le pareti sono bianche, ma le luci colorate donano un'atmosfera di sfida e gioco. Il parquet lucido è abbastanza scivoloso, infatti mi tengo a qualcuno più volte per non cadere. Ebbene sì, oggi giocheremo a bowling. Abbiamo deciso di dividerci in due squadre: la mia, los elecrticistas, formata da me, Chris, Ali e Richard; quella di Erick, los machinistas, composta da lui, Riky, Grace e Zabdiel. Joel rimane in panchina, dato che ha la gamba ingessata.

Ho scoperto che il bowling non è il mio forte. La palla è troppo pesante e ho rischiato di lanciarmela sul piede un paio di volte. Erick non è da meno, non è proprio il massimo. In ogni caso, ha vinto la mia squadra grazie ai ragazzi.
<<Fai schifo a giocare>> scherza Joel.
<<Vorrei vedere te, ma siccome sei inciampato su un cane e ti sei rotto la caviglia mi darai una dimostrazione un'altra volta>> lo prendo in giro facendogli la linguaccia.
<<Cata, è ora dei regali!>> esclama Zabdiel porgendomi una scatola nera rotonda con un nastro color rosa antico. C'è un bigliettino attaccato, così lo prendo e leggo.

Da Zab, Rich, Jo, Chris ed Erick
Auguri piccolo pulcino!
Grazie per tutti i bei momenti passati insieme, per i sorrisi, per gli abbracci. Speriamo di vivere altri magnifici momenti come questi con te.
Non smettere mai di sorridere, non lasciare che ti distruggano. Ci saremo sempre per te, in ogni momento e per qualsiasi cosa.
Verremo a trovarti a casa tua, stanne certa!
Ti vogliamo tanto bene,
                i tuoi pazzi preferiti

Piccole gocce d'acqua escono dai miei occhi, bagnando di poco le mie guance. Con questa corta e semplice lettera sono riusciti a farmi piangere, chi l'avrebbe mai detto?
Apro la scatola e prendo in mano l'oggetto contenuto. È un piccolo cuscino a forma di cuore con una nostra foto e dietro le loro firme.
Mi alzo e li abbraccio uno ad uno, ringraziandoli per il dolce pensiero, e bacio Erick, il quale mi fa l'occhiolino e mima un "dopo" con le labbra.
Quelle labbra...
Eheheheh, ti piacciono eh?
Stai zitta, una buona volta?
Mai. Sarò il tuo incubo peggiore
No, pure mentre dormo no.
Successivamente, Ali e Riky mi danno una scatolina color oro.
<<È un piccolo pensiero, nulla di che>> dice Alice passandosi una mano fra i capelli biondi.
La apro e ne estraggo un semplice braccialetto di legno decorato con delle linee oro. Guardo meglio e noto un piccolo particolare: all'interno è incisa la data della giornata al mare, il giorno in cui ho conosciuto Riccardo e quello in cui mi sono legata alla gemella.
<<Lo adoro, grazie mille>> dico correndo incontro loro per abbracciarli.

<<Grazie per tutto!>> esclamo.
<<Ci vediamo domani>>
Ci salutiamo e ci dirigiamo ognuno alla propria casa.
Erick: ricordati dell'appuntamento
Cata: Io me lo ricordo, e tu?
Spengo il telefono e lo metto in tasca, abbracciando poi mio cugino.
<<Ti sei divertita oggi?>>
<<Tantissimo, grazie per tutto quello che fai per me...>>
Come risposta, mi stringe più forte e mi posa un bacio sulla testa.
<<Chris, alle 19:00 devo andare da una parte...>>
<<Dove?>>
<<Erick mi ha detto che deve darmi una cosa.>>
<<Va bene, scrivimi però.>>
Arriviamo a casa e mi lavo, per poi mettermi un paio di jeans con una maglietta corta in pizzo rossa.
Esco di casa e passeggio fino allo scoglio, guardandomi intorno e ammirando il mare. Il cielo inizia già a colorarsi di arancione, segno dell'arrivo del tramonto.
Arrivata, guardo l'orario: 18:58.
Due minuti in anticipo!
Chissà che sorpresa sarà! Cosa dovrà dirmi? Mille domande invadono i miei pensieri e man mano si fanno le 19:15. Di Erick nessuna traccia. Aspetto per ancora un quarto d'ora, senza miglioramenti. Che volesse farmi uno scherzo? Prendermi in giro? Le lacrime minacciano di uscire, ma non posso girare per strada facendomi vedere debole. Devo resistere.
Arrivo davanti al portone e, solo in quel momento, scoppio in un pianto rumoroso pieno di singhiozzi. Apro la porta di casa.
<<Cata! Cos'è successo?!>>

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Buongiorno a tutti! Come state? Scusatemi se non ho pubblicato prima, ma sono stata un po' impegnata.
Finalmente Cata ha sedici anni!
Cosa doveva dirle Erick? Perché non è andato all'appuntamento?
Lo scopriremo presto!
Ditemi cosa ne pensate.
Baci,
~Ale🌸✨

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