capitolo 23

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La Lucina blu si avvicina sempre di più e diventa sempre più grande finché non si rivela essere una fata, è bellissima, ha i capelli biondi messi da una parte decorati con dei fiori bianchi, indaco, lilla e azzurri tendenti al blu, poi ha le ali trasparenti con le rifiniture bianche, un vestito azzuro lungo con il tulle bianco, merletto e infine uno scalle. È di una bellezza da mozzare il fiato.
Fata: benvenuta Eva, nel nostro mondo, io sono la regina delle fate, mi chiamo Iris.
Eva: piacere mio, ma perché mi trovo qua.
Iris: abbiamo deciso di darti i nostri poteri sia noi fate, che gli elfi e i fauni, siamo tutti dalla tua parte devi sconfiggere il male, piccola Eva, nipote della grande Dea luna, qui imparerai a padroneggiare tutti i poteri.
Eva: capito, anche se non merito questa fiducia.
Iris: ora devo andare, fai pure un giro nel nostro mondo.
Eva: ok.
Vedo una mezza specie di foresta in lontananza, mi trasformo in lupo, da tanto non sento l'ebbrezza della libertà, che sento quando corro in forma lupo, ora finalmente mi sento me stessa.
Arrivo a metà foresta dove c'è uno foro di luce, per via di un albero tagliato, mi ritrasformo in umana.
Mi sento osservata mi giro di scatto e vedo un'elfa, bellissima con in mano un arco. Ha i capelli indaco e gli occhi verdi, indossa un'armatura verde e oro.

 Ha i capelli indaco e gli occhi verdi, indossa un'armatura verde e oro

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Elfa: chi sei e cosa ci fai nel nostro territorio.
Io: mi chiamo Eva, stavo facendo un giro nella foresta.
Elfa: vieni dal mondo degli umani vedo, perché non sei, ne una elfa, ne un fauno, ne una fata.
Io: si a quanto pare sono qui per allenarmi.
Elfa: Sei la nipote della dea luna?
Io: si.
Elfa: ho scusa io mi chiamo Artë.
Io: piacere.
Artë: Emh ti posso  chiedere di cantare, sai qui noi adoriamo cantare e ballare vorrei sentire una canzone del mondo umano.
Io: ok questa però è mia.
Artë: ti serve uno strumento?
Io: si una chitarra, l'avete.
Artë: la posso creare, ho il potere di creare le cose dal nulla.
Io:ok.
Si concentra, chiude gli occhi, li riapre, ma i suoi occhi sono completamente verdi, tra le sue mani compare una chitarra nera, stupenda.
Artë: a te.
Io: grazie è stupenda.
Dopo averla accordata, comincio a suonare.
"I close my eyes
And I hear your voice
Your smile lights me
Through the dark days
...
He took part of my body
Teaching me
To love,
You took my heart
Playing and joking
With me,
You took my mind
In an evening
You took me
all over
The body, heart and mind,
Everything about me.
...
That they Kill me
Slawlv almost gently."
Artë: è stupenda, sei bravissima a cantare.
Dice entusiasta mentre io imbarazzata la ringrazio.
Artë: ma è una canzone d'amore?
Io: Emh no, ci si vede in giro Artë.
Dico salutando gentilmente.
Mi trasformo in lupo e scappo via non voglio, che sappiano per chi l'ho scritta, può sembrare d'amore, ma non è così, corro il più velocemente possibile, gli occhi cominciano a diventare rossi e gonfi, qualche lacrima esce, mentre i ricordi mi inondano la mente.
Pov. Aurora
Sono su monte autore e aspetto un certo Davide.
Mi giro per vedere se arriva qualcuno e vedo un lupo di un grigio chiaro e ha gli occhi gialli, si trasforma in un ragazzo, ha i capelli bianchi, ovviamente tinti e gli occhi azzurri.
Davide: chi sei?
Io: devi essere Davide, io sono Aurora, sono venuta al posto di Eva che non sarebbe potuta venire.
Davide: capisco.
Io: andiamo al rifugio devo chiedere alle fondatrici come si fa il rito per farti entrare.
...
Io: Francesca, Valentina, c'è un ragazzo che con il consenso di Eva vuole entrare bel branco.
Francesca: ok, andiamo sotto il chiaro di luna.
Davide si mette sotto il riflesso della luna e i suoi occhi si illuminano, significa che è leale.
Sono felice lo abbraccio.
Francesca: benvenuto nei The moon, spero che questo branco diventi, per te come una casa, una grande e calorosa famiglia.
Tutti festeggiamo, ma in cuor mio sono preoccupata per Eva, che ora è tra la vita e la morte.
Pov. Eva
Flashback
Corro e nel bosco, adoro questo posto, c'è silenzio l'unico rumore, che si sente è quello della natura, il vento, che fa muovere le verdi foglie degli alberi, gli uccelli, che cinguettano allegri e il rumore di qualche altro animale, che abita in questo meraviglioso posto, ad interrompere questo silenzio è la calorosa voce di mio nonno.
Nonno: Eva aspetta.
Ci sediamo su un masso e guardiamo il cielo.
Io:nonno cos'è l'amore?
Nonno: è quel sentimento, che sentirai quando da grande penserai a me.
Dice sorridendo e io non posso far altro che annuire e con corrispondere quel sorriso così luminoso, anche se non avevo capito le suo parole, me ne sarei ricordata sempre, mi piace parlare e giocare con lui.
Io: nonno, nonno guarda quella nuvola assomiglia a un lupo e quella a un drago.
Lui sorrise e mi indico una nuovo dalla forma strana, la faccia da aquila e il corpo da leone credo, con delle ali o almeno è quello che vedo io.
Nonno: quello sembra un grifone un essere mitologico dalla faccia d'aquila e il corpo da leone, con le ali, sai ho sempre sognato di vederlo e cavalcarlo.
Io: wow, sarebbe bellissimo ti immagini il panorama è il vento che ti sfiora.
Nonno: sai non è difficile, sali sulle mie spalle.
io lo guardai stranita e faccio come ha detto.
Nonno: ora chiudi gli occhi.
Ed io lo faccio.
Comincia a correre e sento il vento sfiorarmi, è una sensazione bellissima sembra di volare, apro gli occhi e rido di gusto, anche nonno ride, mi fa scendere.
Io: nonno, nonno è stupendo, anche a piacerebbe un giorno incontrare un grifone e volare insieme a lui.
Dico ridendo, mentre lui sorride gentilmente.
Fine flashback
Per colpa delle lacrime non vidi chi avevo davanti e cado.
Alzo la testa e...

Angolo autrice
Spero vi sia piaciuto il capitolo, scusate se ho scritto più strofe della canzone.
Per qualsiasi cosa scrivete nei commenti.
Scusate gli errori di grammatica.

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