Restlessness and Hope

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ELLIE'S POV

Pensavo di non riuscire a muovermi, né tantomeno a parlare talmente scioccata dal putiferio che si stava scatenando intorno a me, invece solo ora, a pochi minuti dall'esplosione, la gola inizia a bruciarmi e riprendo contatto con la realtà: non mi sto limitando a dire qualche parola, sto urlando a squarciagola il nome di Zack. Matt e Jen sono accanto a me e quest'ultima tenta di far forza a entrambi. Se io sono così sconvolta, non oso immaginare Matthew che conosce il capo da una vita e che sta letteralmente guardando andare in fumo tutto ciò per cui ha lavorato duramente. "Ragazzi state qui. È un ordine della polizia questo! Mi avete capito? Non muovetevi!" Wood è particolarmente teso, ma da professionista qual è, cerca di nasconderlo velocemente e si mette a dare comandi a destra e a manca, così da non diffondere il panico generale. Per una volta, facciamo come ci è stato detto e lo vediamo avvicinarsi all'ingresso dell'azienda, mentre in lontananza inizio a sentire le sirene dei vigili del fuoco. Distolgo lo sguardo dall'edificio in fiamme e mi guardo intorno: gli agenti che erano posizionati sulle prime file sono rimasti gravemente feriti e alcuni di loro non accennano a muoversi; nel loro settore il silenzio regna indisturbato, ma più ci si allontana, e conseguentemente ci si avvicina alle macchine e a quelli che erano considerati "i curiosi", più il caos divampa in un tumulto di grida e pianti.

I pompieri arrivano in fretta e furia e organizzatissimi, si dispongono in diversi gruppi: alcuni sono incaricati di sedare l'incendio, altri si occupano dei feriti e altri ancora allontanano la folla che ora inizia a tossire per il fumo che si sta diffondendo nell'ambiente. La mia vista si annebbia e solo il rosso vivo delle fiamme cattura la mia attenzione. "Signori, vi devo chiedere di recarvi dietro al nastro, qui non è sicuro" un uomo in divisa si approccia a noi con fare comprensivo e pacato. Jen è l'unica che riesce a ringraziarlo con un sorriso e comincia a muoversi in direzione opposta rispetto alla Evans Enterprise. Questi uomini sono degli eroi e devono occuparsi di persone in grave pericolo, non voglio essere d'intralcio, così aiutata dalla mia amica, la seguo. Ad un certo punto però, ci areniamo e poco dopo ne capisco il motivo: Matt è immobile, sembra essere inchiodato al terreno e i suoi occhi del colore della cioccolata, non solo hanno perso i loro riflessi ambrati, ma anche tutta la vitalità di cui godevano fino a un'ora fa. La segretaria lascia la mia mano che aveva stretto fino adesso e si volta verso il ragazzo dandomi le spalle. "Matthew Gerald Smith, vieni con me. Subito." Posa le mani sui fianchi e anche se non posso vederle il viso, sono sicura che abbia indosso un'espressione severa, ma al tempo stesso preoccupata; lui non accenna a guardarla. "Matt, coraggio. Stiamo dando fastidio qui, lascia che i vigili facciano il loro lavoro..." il suo tono si è addolcito e posa le dita minute sulla mascella del nostro amico. "Z-Zack..." farfuglia lui. Il cuore mi sprofonda nel petto all'udire quel nome e ancora di più nel vedere il viso sempre solare di Smith ridotto ad una smorfia sofferente. "Guardami-" Jennifer ora prende con entrambe le mani le sue guance e lo fa voltare verso di sé. "-andrà tutto bene". Ora i due si guardano profondamente negli occhi e in secondo dopo, Matt prende tra le braccia l'esile corpo della segretaria e lo stringe con forza. Nel compiere il gesto mi lancia uno sguardo e nelle sue iridi ritrovo un barlume di speranza. Annuisco e quando i due sciolgono l'abbraccio, ci rechiamo dove ci è stato chiesto.

Venti minuti dopo, siamo seduti sul retro di un'ambulanza: la folla è stata quasi interamente allontanata e le operazioni di salvataggio procedono senza sosta; da qui riesco a scorgere un gran via vai di medici e pompieri, ma per fortuna la mia visuale è piuttosto oscurata. Da quel che posso sporadicamente udire in modo chiaro, ci sono numerose vittime e soprattutto feriti gravi con ustioni. Mi sento inutile e più resto ferma qui, più la mia ansia sale: di Zack non abbiamo ancora avuto notizie e se la cosa fino a pochi minuti fa mi infastidiva, ora mi preoccupa solamente. Egoisticamente volevo che cercassero lui, che tirassero fuori il suo corpo dalle ceneri, mi dicevo che lui aveva la priorità perché per me è importante, ma poi ho compreso: tutti i presenti dentro e fuori dall'edificio sono importanti per qualcuno e se essere egoisti è nella natura dell'uomo, bisogna anche saper porgere una mano verso il prossimo e continuare a sperare.

When Love Takes OverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora