The Key

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ZACK'S POV
"Quindi fammi capire, tua madre si era presentata da lui spaventata e agitata e lui le ha praticamente dato della pazza non curandosi minimamente delle sue parole?" Matt è allibito quanto lo ero io, o forse anche di più. In fondo, io conosco mio padre e shock iniziale a parte, il suo comportamento era sufficientemente prevedibile. "E adesso che si fa?" Sorseggio un bicchiere di whiskey, il mio amico inizialmente non approvava, ma gli ho spiegato che dopo il mio racconto ne avremmo avuto bisogno, e così è stato. "Ve lo dico io cosa si fa!" Jennifer sbuca dalla camera da letto e non la vedevo coì raggiante da molto, molto tempo. "Perdonami Zack, ma temo di aver origliato la vostra conversazione, ma giuro che l'ho fatto per una buona causa, anzi, per due: Ellie e Alex". Ha un lieve velo di trucco che le ha ridonato colore al viso, indossa un abito semplice, ma piuttosto elegante e le sue inseparabili scarpe con il tacco; direi che, anche se nella sua sobrietà, si sta riprendendo. "Hai qualcosa in mente?" Matt la capisce meglio di chiunque altro e la invita ad avvicinarsi. "Dire che ho già progettato un piano, sarebbe decisamente affrettato e inesatto, ma ho un punto da cui partire". "Ti ascoltiamo, ah e se tutto questo riuscirà a riportare da noi la Wilson e l'ometto, sarò più che disposto a perdonarti per aver origliato questa ed altre conversazioni" accenno al passato e la vedo diventare rossa come un peperone. So che da buona segretaria ha fatto anche il suo lavoro di pettegola in questi anni. "Dobbiamo parlare con Wood, lui potrebbe saperne di più. È  uscito dall'ospedale no?" "Da quanto ne so io sì, naturalmente è temporaneamente fuori servizio" spiega Matt. "Meglio! Magari così sarà maggiormente disposto a lasciar trapelare qualche informazione in più". "Allora è deciso! Domani andremo a fargli una visita, trovare il suo indirizzo non sarà un problema". Non voglio sapere in quale modo illegale Jen metterà le mani sulla residenza del Commissario, ho deciso che in tutto questo progetto non mi addentrerò nei dettagli.
Decidiamo di recarci tutti e tre a casa di Wood, abbiamo dibattuto a lungo sulla questione perché inizialmente non ci sembrava il caso di essere in troppi, considerando che sicuramente lo disturberemo in ogni caso; ma poi abbiamo deciso che essere insieme sarebbe stata la cosa migliore: abbiamo appurato che siamo un'ottima squadra e anche se ci manca un componente, senza ombra di dubbio lavoreremo meglio così.
Wood vive in una zona periferica della città, ma da quanto ne so,  molti poliziotti sono nella stessa condizione perché per il lavoro che compiono, è meglio che non diano troppo nell'occhio, soprattutto se hanno una famiglia.
Dalle scoperte di Jennifer, sappiamo che al momento il Commissario non si trova nella sua abitazione, ma in quella della madre, forse per stare più tranquillo e, da quanto dice la fonte della segretaria, per non dover dare conto ai giornalisti che, a seguito dell'incidente, lo hanno torturato con svariate domande.
"Allora è deciso. Non ci tratterremo per più di mezz'ora, altrimenti vi trascinerò fuori io a costo di dovervi tirare dai cappotti" Matt continua a darci tutte le precauzioni del caso, da buon uomo razionale qual è. Forse è semplicemente meno impulsivo di noi oppure, anche se è butto detto così, è il meno attaccato ad Ellie; non intendo di certo che non si stia impegnando, ma forse questo legame più leggero, gli permette di essere più lucido e va bene così. Un po' di razionalità in questo gruppo di sbandati non guasta.
"Hai altri insegnamenti da trasmetterci grande guru?" Jen unisce le mani in segno di preghiera e china la testa. Mi viene da ridere e la sostengo: "Andiamo Matty, sappiamo anche noi come ci si comporta" gli do una pacca sulla spalla. "Lo sapete solitamente, ma non adesso." Il suo tono freddo e lapidario smorza ogni nostra risata e restiamo gelati sul posto a guardarlo, finché non ci dà le spalle e si dirige verso la porta, senza aggiungere nessun'altra parola. Io e la segretaria ci guardiamo negli occhi stupiti, come se non avessimo coscienza di ciò che è appena successo. "Vi muovete o no?" Il mio amico si volta verso di noi un secondo prima di bussare, così, con un'alzata di spalle, andiamo verso di lui.

"Buongiorno ragazzi, come posso aiutarvi?" Una bellissima donna dai capelli ramati e gli occhi azzurri apre l'uscio e ci accoglie calorosamente. "Salve, scusi il disturbo Signora, siamo qui perché stiamo cercando il Commissario Wood" Matt si auto elegge portavoce del gruppo. "Siete degli agenti?" Domanda titubante e il suo sguardo si incupisce. Sulla sua fronte compare una ruga che definisce meglio la sua mezza età. "No, abbiamo bisogno di fargli un paio di domande se è possibile, ma non vorremmo affaticarlo in nessun modo o darvi fastidio, possiamo ripassare un'altra volta se preferite." La voce di Matt è dolce e accomodante. Al contrario dei nostri sguardi di fuoco, siamo qui per un motivo e non abbiamo intenzione di andarcene a mani vuote. Jen gli lascia una lieve gomitata nello stomaco. "Per me non c'è problema, però non sono io quella a cui è caduto addosso un edificio. Intanto accomodatevi, non restate qui fuori a prendere freddo" apre maggiormente la porta permettendoci di avanzare.
L'anticamera è sui toni del giallo e dell'arancione e conferisce all'abitazione un'aria accogliente. Non ci guardiamo troppo intorno per non sembrare dei curiosoni, perfino Jennifer stranamente non si mette a curiosare in giro, ma guardandola, ne capisco il motivo: è furiosa con Matt e il suo silenzio dura ben poco. "Ma che diavolo dici?" Gli dà persino una lieve spinta. "Non essere egoista Jennifer! Ellie e Alex stanno sicuramente bene, quest'uomo è quasi saltato in aria per la miseria!" Il mio amico non alza la voce, ma ancora una volta, il suo tono non ammette repliche.
I passi della donna ci distolgono dalla conversazione e Jennifer sibila un amaro: "io e te non abbiamo finito".

When Love Takes OverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora