Boyfriend

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ZACK'S POV

Ellie è rimasta davvero molto turbata al suono di quella voce e anche se vorrei capire con tutto me stesso cosa sta succedendo, non voglio farle pressione. Se ha bisogno di tempo per metabolizzare, glielo darò. Nel frattempo, mi sembra una buona idea far giocare Alex così entrambi avremo la possibilità di distrarci. È fortunato ad essere ancora così piccolo, non si rende conto dei pericoli e non ha nessuna preoccupazione; devo ammettere che lo invidio. "Senti, ti do un'ora per riprenderti mentre faccio giocare Alex. Poi voglio che mi dici cosa diavolo sta succedendo o non ti riporterò a New York e sai benissimo che hai bisogno di me, altrimenti tu e tuo figlio sareste in pericolo da soli". Non voglio farle pesare il fatto che senza di me sarebbero persi, ma è la realtà dei fatti e lei deve capirlo.

La lascio sola come credo abbia bisogno di stare e vado da Alex, ma prima, mi reco nel mio studio e prendo dei fogli e delle tempere. È ancora molto piccolo, ma non avendo pennarelli, è l'unico modo in cui potrebbe disegnare. Lascio tutto per terra, Alex compreso e mi siedo accanto a lui. Ha difficoltà a pronunciare il nome dei colori, ma indicandomeli riesce a farmi comprendere quale passargli, alla fine della sua opera d'arte, uno schizzo di tempera finisce sulla sua tutina e questo lo diverte al punto che in poco tempo, ci ritroviamo entrambi ricoperti di macchie colorate. È incredibile come stare insieme ad un bambino riesca a infonderti così tanta gioia anche in un momento del genere, non posso fare a meno di pensare che mi dispiace che Ellie non sia qui con noi a godersi un po' di serenità, di cui peraltro avrebbe molto bisogno. "Forse è meglio fare un bagnetto" dico ad Alex e lui sembra capire dato che stende le braccia verso di me così che io possa prenderlo in braccio. La tempera sui nostri vestiti è ancora fresca e ciò comporta la nostra trasformazione in arcobaleni. "Andiamo ad avvisare la mamma". Trovo la donna in questione seduta sul letto a fissare il vuoto e anche se non vorrei, non posso evitare di essere preoccupato, senza contare che la mia curiosità assopitasi mentre giocavo con il bambino, si è di colpo risvegliata ritornando più agguerrita di prima. "Lo porto a fare un bagnetto" Ellie guarda entrambi cercando di ricostruire ciò che è avvenuto, sono sicuro che se fossimo in una situazione più pacifica e non di allerta, la vista la farebbe divertire. Accenna un piccolo sorriso al figlio, dopodiché finalmente parla: "Hai bisogno di aiuto?" Non sia mai che si pensi che io non sappia lavare un bambino. "No, dovrei farcela. Una volta ho fatto il bagno ad un cagnolino, non credo sia troppo diverso, no?" La verità è che subito dopo aver pronunciato queste parole mi rendo davvero conto di quello che ho detto e mi sento un idiota, ma forse una parte di me desiderava sul serio pronunciarle, nel vano intento di farla ridere perché, ahimè, vederla così giù di morale mi crea una sorta di nodo allo stomaco che non so spiegarmi. In ogni caso, il mio piano va in fumo e comprendo che forse ha ancora bisogno di tempo per stare sola con i suoi pensieri.

Spoglio Alex mentre faccio sì che la vasca si riempia per poi metterlo seduto e iniziare a lavarlo. Lo vedo un po' restio a restare nell'acqua, così lascio cadere del bagnoschiuma per creare delle bolle di sapone in cui immergere una spugna. Immergendo la mano, si crea del movimento che porta il livello dell'acqua un po' più in alto verso il suo petto, facendolo spaventare. Per tranquillizzarlo, porto la spugna sul mio mento e creo una barba morbida e bianca: i suoi occhioni azzurri pieni di lacrime mi osservano per un po' dopodiché un sorriso sdentato si fa strada rendendo le gote ancora più paffute. Non mi accorgo neanche di star sorridendo anche io, finché del bagnoschiuma inizia a colare e finisce sulle mie labbra facendomi fare una smorfia disgustata e portando le risate di Alex ad aumentare. In mezzo a tutto questo schiamazzare, mi sembra di udire un rumore proveniente dal corridoio, ma mi tranquillizzo pensando che Ellie si sia finalmente decisa a riscuotersi dal suo stato catatonico.

Troppo tardi mi accorgo di aver dimenticato i vestiti per Alex, così lo avvolgo in una salvietta e lo tengo stretto per non fargli prendere freddo. Ho bisogno di chiedere ad Ellie dove sono le cose di Alex perché non ho alcuna intenzione di frugare nella sua valigia come se niente fosse. Vado in camera dove l'ho lasciata e subito mi rendo conto che il posto è vuoto, decido di cercarla in cucina, ma di lei non c'è traccia nemmeno lì. Sono confuso più che mai, la chiamo ma nessuno risponde. Ci rinuncio e frugo nel suo borsone alla ricerca di qualcosa da mettere ad Alex per non farlo ammalare, dopodiché lo metto a guardare la televisione mentre cerco di capire cosa sta succedendo. Solo quando guardo il tavolino e non vedo le chiavi della mia macchina, riesco a ricostruire ciò che è accaduto. Il  mio primo pensiero è che non se ne sia andata lontano perché non avrebbe mai lasciato suo figlio da solo, per cui provo a mantenere la calma e le telefono.

When Love Takes OverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora