18• You and I.

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14/05/2012

Mi svegliai lentamente tra le coperte della mia camera. Mi guardai intorno; tutto come sempre, un'unica eccezione, avevo Louis al mio fianco. Dopo che mi baciò la situazione andò solo a migliorare. Passammo tutto il pomeriggio insieme e tutta la notte. Dipendenza? No,Lo chiamo bisogno.

Lo stavo fissando ormai da un po', appisolato sul mio petto con la mano sinistra sull'addome.

Lui per me non era nessuno, questo prima che il grigio dei suoi occhi invase i miei sogni e il rosa delle sue labbra mi fece impazzire. Mi stavo innamorando di lui tanto in fretta che non capivo se era la realtà o solo immaginazione. Ma lo percepivo, lo sentivo riecheggiare nel corpo come il ruggito di un leone. Ogni mio respiro, ogni mio pensiero cominciò a dipendere da lui.

Girai il volto verso il suo e l'osservai, semplicemente l'osservai mentre dormiva.

***

Quando si svegliò iniziammo a sorriderci a vicenda, come se ciò che era successo ieri era divertente.

"Hooney vuoi qualcosa da bere?" Disse con voce roca, e la sua voce al primo mattino era sexy e seducente.

"No lascia, vado io. Riposati Louis." Dissi bloccandogli l'uscita con le gambe, e ciò lo fece ridere.

"Io ti chiamo con un soprannome dolce e tu te ne esci con Louis?" Disse trattenendo un sorriso sornione.

"Preferisci Louise?" Chiesi, e subito scosse la testa, contrariato da ciò che dissi.

"Vai e prendimi pure un aspirina, sono raffreddato." Disse dandomi una sculacciata come spinta. E dovevo ammettere che non desideravo altro per iniziare la giornata. Era il mio caffè mattutino lui.

Mia madre quel giorno rimase in ospedale da mia sorella, quindi avevamo casa libera. Io e Louis soli in casa mia, si poteva desiderare di più?

Mentre stavo per aprire il frigorifero una voce, adesso molto più acuta rispetto a pochi minuti prima,si fece spazio tra la casa.

"Sto per morire." Urlò Louis dalla mia camera.

"Eh?" Chiesi, anche io con lo stesso tono. Odiavo parlare da una stanza all'altra, ma lo sentivo ridere, quindi se lui si divertiva per me andava bene.

"Si, sto per morire." Disse ancora,più deciso.

"Che hai?" Chiesi, mentre iniziavo a preparare i toast.

"Sono raffreddato." Disse e senza farlo apposta starnutì subito dopo.

"Che idiota." Dissi ridacchiando. Adoravo ridere per lui, di lui e con lui.

"No davvero, ho il naso chiuso. Non respiro,aiutami tu." Disse, e questa volta il senso di protezione prevalse su di me e accelerai la cottura dei toast per fare prima.

"Come posso aiutarti, Louis?" Chiesi, ancora divisi da delle stanze.

"Con la respirazione bocca a bocca." Disse facendomi ridere.

"Dovrei farlo?" Chiesi, sorridendo come non mai.

"Mi salveresti da una morte crudele." Disse ancora.

Be Wrong-Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora