4•Day together

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Colpi di scena!! Si in questo capitolo scoprirete tante cose, che siano belle o brutte..

Vi invito a commentare e fatemi sapere cosa ne pensate.

Anyway mi annoio da sola, quindi vi saluto.

13/02/2012

Era già da un paio di giorni che mora mi stava tartassando di messaggi per il finto fidanzamento. Mi spiegò che aveva invitato Emma, la ragazza di cui era tanto ossessionata, in un locale per presentare i rispettivi fidanzati, quindi mi toccò subirmi le milioni di regole che mi impostò.

"Amico ultimamente sei sempre con quel cellulare in mano." La voce di Liam attirò la mia attenzione, facendomi distogliere lo sguardo dal telefono per qualche secondo.
"Cos'hai di così importante?"

"Mora mi sta stressando troppo per quel finto fidanzamento,Stasera ho una cena con Emma Ed il suo ragazzo." Dissi sbuffando e i miei amici sembrarono compatirmi mentre camminavamo per ritornare alle nostre case.

"Perché vuole così tanto essere migliore di lei?" Chiese questa volta Zayn abbastanza preoccupato.

"Non saprei. Lei è sempre stata la migliore in tutto, la più intelligente, la più scaltra e dato che Emma lo è pure prova un po' di gelosia." Dissi vedendo annuire i miei tre amici in accordo con il mio pensiero.
"D'accordo adesso vi saluto,devo prendere la metro per tornare a casa."

"Quindi vai da tuo padre oggi?" Chiese Niall Ed io annuì.

Dopo uno scambio di pacche sulla spalla ci salutammo Ed io salì sulla metro, dove per la troppa confusione non trovai neanche un posto libero, così mi aggrappai ad un palo. Iniziai a pensare a cosa dovevo fare la sera per far risaltare la mia migliore amica, ma una frenata brusca mi portò a sbattere contro il ragazzo davanti a me, che si girò subito dopo.

"Opss, chiedo scusa." Dissi subito, ma appena alzai lo sguardo incontrai gli occhi color ghiaccio del ragazzo misterioso.

"Ciao." Mi salutò, lasciando perdere il discorso di prima e le mie scuse, come se fosse tutto meno importante del saluto.

"Ciao." Risposi in imbarazzo. Lui ridacchiò per la mia espressione diventata paonazza.

"Sono Louis,comunque." Mi porse la mano e solo in quel momento mi accorsi di non sapere ancora il suo nome e di averlo chiamato sempre il ragazzo misterioso.

"Sono Harry." Ricambiai la stretta ancora in imbarazzo.

"Harry come Harry Potter?" Chiese ridacchiando. Era ovvio per entrambi che non potesse essere quello il motivo del mio nome, ma la sua ironia mi colpì ancora una volta.

"Bhe mia cugina si chiama Louise." Scrollai le spalle vedendo aprirsi sempre di più un sorriso nel suo volto.

"Colpito Ed affondato." Ridacchiò. Un'altra frenata brusca mi obbligò a stringermi nel palo, ma presi il suo braccio per sbaglio. In quel breve tempo in cui lo strinsi, notai i suoi muscoli del bicipite forti Ed allenati.

"Non ti chiederò di nuovo scusa." Dissi in tono scherzoso, cosa che gli piacque dato la risata che rilasciò subito dopo. Le porte della metro si aprirono e scesi senza osservare il ragazzo misterioso una volta di più.

"Quindi, perché il ragazzo che non vuole superare il confine sta superando il confine?" Chiese lui in tono divertente quando mi raggiunse.

"Perché qui ci abita mio padre." Affermai sincero e stranito dalle domande.
"E tu? Mi stai seguendo o abiti anche tu qui?"

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