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09,02,2013

Mancavano solo due giorni per la mia partenza. Louis era al settimo cielo di iniziare quel corso che lo avrebbe fatto diventare un grande fotografo ed io lo ero per lui.

"Sarai felice li, promettimelo." Disse Gemma. Io annui.
"Promettimelo Harry, promettilo." Disse ancora.
"Dillo. Sarai felice senza di me, qualunque cosa accada."

"Sarò felice ma voi ci sarete sempre, tu e la mamma sarete sempre nel mio cuore." Dissi io abbracciandola.

"Lo spero." Disse lei.
"Mickey mi ha lasciato."

"Cosa?" Chiesi sbalordito o forse no. Erano giorni che lui non dava segni di vita.

"Si." Disse solo ed io la abbraccia forte.
"Ti adoro fratello mio ma così mi soffochi." Disse ridacchiando.

"Ti ho spremuta così tanto da esserti fatta la pipì addosso?" Dissi io ironico facendo abbassare lo sguardo a Gemma.

"Mi si sono rotte le acque." Disse in panico.

"Cosa?" Dissi io.

"Hai capito benissimo. Harry andiamo." Si alzò e prendendo la mia macchina arrivammo in ospedale dove la ricoverarono subito.

"Harry." Disse mia madre correndo verso di me. Era a lavoro e quando ha saputo di Gemma è corsa in ospedale in poco tempo.
"Non avevano stabilito il parto a fine mese?"

"Ho parlato con i medici e mi hanno detto che devono farla partorire con giorni d'anticipo. Diventerai nonna tra oggi e domani." Dissi io sorridendo.
"Riuscirò a vedere mio nipote."

"È fantastico, ma devo vedere Gemma." Disse scappando verso il primo medico.

Non capivo o forse sì. Era la mamma e voleva stare vicina a sua figlia, ma era troppo spaventata.

Nel frattempo avevo anche avvisato louis che venne subito.

"Tua madre è ancora a parlare con i medici?" Chiede louis dopo ore d'attesa.

"Si. L'ho vista piangere prima mentre parlava con loro. Non capisco." Dissi io turbato.

"Vedrai che è solo commossa." Disse lui tranquillizzandomi.

"Styles?" Disse un infermiere nel lungo corridoio. Sia io che louis ci alzammo e lo raggiungemmo.

"Puoi andare a salutare tua sorella prima che partorisca." Disse avvisandomi e superandomi subito dopo.

Corsi nella stanza e la vidi sdraiata nel letto mentre si contorceva dal dolore.

"Ei Harry." Disse cercando di moderare il tono della voce infastidita dai crampi.
"Questo pargolo sta finalmente per nascere." Disse ed io risi.
"Voglio salutarti."

"Perché Gemma? Ci vedremo dopo? No?" Dissi io, agitato e stranamente con un grandissimo senso d'angoscia.

Rimase qualche secondo in silenzio.

"Certo tesoro." Disse abbracciandomi.
"Ricordati della mia lettera."

"Si gemma, me lo hai ripetuto tutti i giorni da quando me l'hai data."

"Lo so ma ci tengo." Disse.

"Mi hai detto anche questo." Dissi ridacchiando e conteggiandola.

"Stai accanto alla mamma quando uscirà dalla sala dove partorirò."

"Certo, si sentirà male ad essere nonna così giovane." Dissi ridacchiando.

"Ok, adesso mi sa che devo andare quindi..." Disse quando entrò un'infermiera e facendola sedere nella sedia a rotelle.
"Abbracciami Harry, abbracciami solo."

E così feci. Stava per andare a partorire e dare vita ad una bellissima creatura, doveva essere il momento più bello della sua vita, ma tremava e sudava freddo. Sembrava spaventata, ma non come quando guardavamo un horror paurosissimo, molto molto di più.

"Non dimenticarmi."

"Non lo farò." Dissi quando l'infermiera iniziò a trascinarla fuori.

La rincorsi un'ultima volta nel corridoio.

"Ehm Gemma.." Dissi e lei si girò.
"Perché ho la sensazione che sta per succedere qualcosa?"

"Perché qualcosa succederà." Disse sorridendomi.
"Una cosa fantastica."

E detto quello scomparse dalla mia visuale grazie ad un ascensore.

Raggiunsi louis e strinsi mia madre prima che venne richiamata dal medico per andare con lui in sala parto.

"Ho paura louis."

"Non averne. Ci sono io a canto a te."

Passarono ore infinite prima che il
Dottore che si occupò di mia sorella si fece vivo. Era bianco in faccia, molto scosso, ma diedi la colpa alle tante ore di operazione.

"A mezzanotte esatta del 10 Febbraio è nato un nuovo essere qui sulla terra." Disse facendo tirare un sospiro di sollievo a me e louis.
"Date il benvenuto ad un nuovo membro della famiglia styles."

"Mia sorella, dottore? Mia sorella come sta?"

"Caro, tua madre è in camera sua. Vacci e parlale." Disse lasciandoci senza dire nient'altro.

Corsi subito da lei. Il letto non era sfatto, non c'era mia sorella.

"Harry." Disse mia madre quando mi vide.
"Gemma non ce l'ha fatta." Disse lei scoppiando in lacrime.
"Devo raccontarti tante cose."

La notizia mi sconvolse talmente tanto, che iniziai ad urlare proprio come qualche ora fa faceva mia sorella mentre parlava con me.

Be Wrong-Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora