19• Hospital

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18/05/2012

Era ormai da due giorni che tutti i ragazzi della nostra scuola continuavano a rimanere a dei corsi solo per quel ballo a fine anno e per far vincere la nostra scuola.

Io, mi ero proposto come aiuto alle scenografie e allestimento della sala, ma facevo ben poco. Firmavo nel foglio delle presenze, e puntuale come sempre andavo dietro la porta del corso di fotografia e mi bramavo della splendida visuale che ogni giorno mi capitava davanti: Louis.

Rimarrà il mio pensiero fisso ancora per un po', ancora per sempre.

Negli ultimi giorni Louis era strano, direi in meglio. Ogni volta che rimanevano da soli sfoggiava tutta la sua dolcezza con me, e solo Dio sa quanto gliene sono grato di questa sua stranezza.

Conoscevo Louis soltanto da tre mesi, ma erano stati i più belli della mia vita. Mi aveva fatto provare delle emozioni che non pensavo di avere, mi aveva fatto capire realmente di ciò che avevo bisogno. Era da anni che cercavo la mia via, e lui come un ton ton appena comprato mi ci ha portato senza nessun intoppo.

Non sapevo in realtà chi era davvero Louis Tomlinson, non sapevo niente della sua famiglia, niente della sua vita passata, sapevo solo che era un ragazzo di 20 anni, solare e simpatico e che amava la fotografia.

Stavo iniziando a provare paura, paura perché avevo creato un sentimento troppo forte in troppo poco tempo. E non era sano per me.

"Louis?" Dissi quando presi la chiamata sul mio telefono.

"Harry, Harry ho bisogno di te." Disse solo, cadde la linea o semplicemente il telefono, ma non so neanche come feci a ritrovarmi subito sotto casa sua, a suonare più volte nel campanello e salire le scale a quattro a quattro. Bussai nella sua camera e Ian, il suo coinquilino mi aprì. Senza dare spiegazioni mi precipitai in camera di Louis, trovandolo sdraiato sotto le sue coperte con le lacrime agli occhi.

"Boober." Dissi semplicemente correndo ad abbracciarlo.
"Sono qui." Il suo pianto cessò subito dopo, mentre io gli asciugavo le lacrime con le mie dita.
"Lentamente Lou, sai spiegarmi ciò che è successo?" Scosse la testa come un bimbo, ed io annuì non volendolo forzare. Accesi la TV mentre mi sdraiai accanto a lui e si strinse a me. Era più grande di me è vero, ma in quel momento mi sembrò piccolo dentro.

Dopo una mezz'oretta Louis si addormentò ed io ne approfittai per andare da Ian e farmi spiegare la situazione.

"Ei." Infatti mi salutò quando mi misi accanto a lui sul divano.
"Sei entrato come un razzo prima."

"Si, in effetti ho trovato Louis in lacrime, sai dirmi che è successo?"

"È normale. Succede sempre Harry, lo ha detto anche il dottore." Disse tranquillo, come se non fosse successo niente.

"Il dottore? Scusa non ti seguo." Chiesi.

"Certo, chi lo visita. È un effetto collaterale Harry, non te lo ha detto Louis?" Chiese perplesso. Scossi la testa.
"Allora forse è meglio aspettare lui."

Si alzò e mi lasciò da solo con le mille domande che avevo in testa. Mi affacciai in camera di Louis e lo vidi dormiente e tranquillo, così ne approfittai per vedere un po' la TV, stringendolo a me.

19/05/2012

"Harry non vieni neanche oggi?" Mi chiese mia madre per la millesima volta. Scossi la Testa come sempre, ma quella volta avevo davvero una buona scusa. La sera prima, dopo che Louis si svegliò era molto più tranquillo e come se non era successo niente si mise a fare dei toast per entrambi. Avevo provato a chiedere cosa fosse successo o qualcosa che potesse indiziarmi ma niente, mi aveva dato solo risposte vaghe e mi invitò ad uscire a prendere qualcosa l'indomani.

Be Wrong-Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora