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22/05/2012

Bipolarità: Aumento eccessivo delle emozioni.

Non avevo mai considerato il fatto che ogni malattia ha il suo svantaggio. Prima pensavo che il cancro di mia sorella fosse l'unica malattia in grado di uccidere come poche altre, ma mi sbagliavo. La bipolarità uccide dentro. Capisco Louis perché a volte sente l'esigenza di volersi allontanare, e lo compiango.

Ormai erano diversi i giorni che io e Louis ci comportavamo diversamente: A volte mi baciava e ci comportavamo come due fidanzati, senza esserlo però. Dovevamo mettere in chiaro il nostro rapporto, ma avevo paura che per lui era solo un gioco, una nuova esperienza, perché per me non era così, non lo era mai stato. Non sapevo cos'era L'amore, è vero, ma lui era la cosa che più si ci avvicinava alla mia concezione di amore.

"Quindi mickey viene da me ogni giorno." Concluse mia sorella. Quel giorno mi aveva spiegato come aveva conosciuto il suo ragazzo.
"Lo amo."

"È bello amare?" Chiesi imbarazzato.

"Lo è, ma ha anche degli svantaggi Harry." Disse sincera.
"Se ami e l'altra persona ricambi, sei fortunato." Iniziò.
"Se tu ami ma l'Altra persona non ricambia neanche un quarto, neanche un minimo, allora inizierai a sprofondare lentamente."
"Perche queste domande?"

"Oggi mi vedo con Louis, penso che parleremo della nostra situazione." Dissi, le avevo già raccontato cosa stava accadendo tra me e lui e lei mi disse che avrebbe accettato le mie scelte.

...

Il pomeriggio di quello stesso giorno mi ritrovai seduto in un bar con Louis, a ridere come due matti.

"Capisci? Quando la professoressa mi ha chiamato Louise ho subito pensato a te." Disse continuando a ridere, e Dio, quando amavo il
Suo sorriso.

"Esilarante, Louise." Continua a ridere.

"Ma smettila." Disse sorridendomi. Appoggiò la mano sopra la mia, che stava sopra il tavolo.
"Perché mi guardi così?"chiede ed io scrollai le spalle.
"Harry ti conosco, spara."

"Stavo pensando che tu fai di me una persona che non potrei nemmeno immaginare di essere. Mi rendi felice anche quando sei intrattabile. Preferisco stare con te, anche con la versione di te che tu consideri malata, piuttosto che con chiunque altro al mondo."

"Non capisco perché?" Chiese, inizialmente non capì.

"Cosa Louis?"

"Perché, tra tante persone, tu hai scelto me."

"Non ho scelto io Louis, certe cose accadono e basta. Con te mi sento vivo.So che tu sei appena uscito da una relazione, so anche che questo.." dissi indicando i nostri corpi.
"È nuovo per te, ma io vorrei così tanto avere un qualcosa con te."

"Qualcosa cosa?"

"Vorrei poterti baciare in pubblico, dirti ciò che penso sui tuoi vestiti orrendi che a volte vorrei buttare, perché santo cielo, sfrutta il tuo corpo." Iniziai, facendolo ridacchiare.
"Vorrei dirti tutte le cose che odio di te senza farmi dei problemi, perché tanto so che alla fine mi bacerai. Voglio vedere un fottuto film sdolcinato con te al cinema e poi uscire mano nella mano." La cosa che notai in quel momento di Louis, e che il suo sguardo era pungente. Ti entrava dentro, leggendo la tua anima.
"Vorrei poter fare l'amore con te, vorrei poter urlare al mondo che sei il mio ragazzo." Conclusi.
"Questo è il qualcosa che vorrei, e lo so che sembra tanto, ma è la cosa che più vorrei al mondo."

"Harry sei davvero un ragazzo che merita tanto." Iniziò stringendomi la mano.
"Ma io non posso darti queste cose, non posso dartele perché io da un momento all'altro potrei dare di matto." Disse abbassando a testa.

"No." Affermai.
"No, ti aiuto io."

"Non possono aiutarmi i medici, figurati tu." Disse sorridendo a mala pena. Aveva gli occhi più tristi che io avessi mai visto, e non concepivo con che coraggio portasse un sorriso così bello quasi da sembrare vero.

"Lo so, ma potrei.." venni bloccato subito.

"Harry, ascoltami." Iniziò.
"Non posso darti queste cose, non ora."

"La tua malattia è una fottuta scusa." Dissi deluso.
"Tu mi hai solo illuso."

"Non è vero, tu mi hai salvato in tutti i modi in cui una persona può essere salvata, ma non è abbastanza." Disse, il suo sguardo nel mio. Iniziai a guardare in alto per non piangere.

"Perché non è abbastanza?" Chiesi, la voce inclinata e debole.

"Perché io non sono abbastanza sano di mente per essere salvato completamente." Disse, i suoi occhi grigi iniziarono a luccicare, segno che delle lacrime si iniziarono a formare.

"Ti ho detto che solo con te mi sento vivo.." ripetei la frase detta poco prima.
Dopo quella frase mi alzai, cercando di non incontrare il suo sguardo. Non lo guardai negli occhi, ma sapevo con certezza che lui stava guardando me.
"E adesso mi hai ucciso."

Mi allontanai da quel bar, da quel posto, da quel tavolo testimone della nostra rottura, che poi tanto rottura non era, forse più la rottura del mio cuore, e mi allontanai da Louis Tomlinson, il ragazzo per cui avevo fottutamente, terribilmente perso la testa.

Be Wrong-Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora