8•What it is invisible to human eyes

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17/03/2012

"Amico adesso tu mi dici perché hai rifiutato l'invito di Liv." Disse Niall al telefono per la quattordicesima volta. Quella era una chiamata conferenza con tutti i miei amici, a quanto pare arrabbiati per il mio rifiuto all'invito ad un festa.

"Ti ho detto che devo andare ad un party con Mora." Dissi la prima scusa che mi venne in mente. In realtà era una mezza verità perché la sera stessa si teneva la tanto attesa festa di Emma, Ed io non volevo assolutamente mancare perché era l'unico modo per rivedere Louis.

"Che cazzo amico. Stai rinunciando ad una serata di totale sballo per andare con Mora." Disse Liam con tono annoiato, concordando con Niall.

"È la mia migliore amica, è giusto così." Dissi guardando l'ora per assicurarmi di non fare ritardo.
"Ma voi andate pure senza me."

"Non ci farà mai entrare senza te, Harold." Disse Zayn in tono sarcastico. A volte non li sopportavo proprio i miei amici e questo comprometteva non dirgli che era un periodo difficile per me e che la mia testa era confusa. Mi avrebbero giudicato, persino io mi giudicavo. Perché tutto ciò era sbagliato. Dovevo preferire una festa con una bella ragazza ad un after drink con un mezzo amico e la sua fidanzata.
"Tu sei il nostro pupillo."

"Non abbandonarci." Disse pregante Niall ancora una volta.

"Mi spiace ragazzi, dovrete cavarvela senza di me. Magari passate da Emma." Dissi ridacchiando e chiudendo la telefonata. Era tutto sbagliato si, ma non riuscivo a fare la cosa giusta, perché per me in quel momento ascoltare il mio cuore era la cosa più giusta o meno sbagliata.

Quando finalmente finii di prepararmi, che neanche Lady Gaga ci avrebbe messo più tempo ad infilarsi uno dei suoi stupidi vestiti, chiamai Mora e decidemmo di trovarci direttamente a casa di Louis per poi entrare insieme. In effetti così fu, la trovai ad aspettarmi nel gelo mentre si copriva con una piccola giacchetta di cotone e pensai subito a quanto le donne fossero così preoccupate di apparire alla perfezione a costo di morire dal freddo, mentre noi uomini non ci prestavamo neanche attenzione.

Entrammo in casa solo dopo esserci salutati e quando Emma ci venne ad aprire con tanto entusiasmo mi stupii di quanto amiche erano diventate lei e Mora.

"Andiamo da Louis, ci aspetta nel tavolo in terrazza."disse mostrandoci il balcone e tra i corpi delle persone ci facemmo spazio fino a quando nella mia visuale spuntò un ragazzo occupato a guardarsi le unghie delle dita, isolato dalla festa mentre dalla sua bocca una volta ogni tanto usciva qualche mezzo sbadiglio.

"Ciao Louis." Mora si fiondò tra le sue braccia e lui titubante ricambiò la stretta. Quest'immagine mi fece abbastanza ridere, ma cercai di trattenermi.
"È davvero una bella serata."

"Si lo è." Disse Emma mentre iniziò una lunga conversazione con Mora. Nel frattempo io e Louis ci salutammo con un banale gesto del capo, cosa che lascio entrambi sorpresi. Io non avevo il coraggio di fare qualcosa di più, e lui a quanto pare anche, così rimanemmo per un bel po seduti di fronte ad ascoltare le noiose conversazioni da donna.

"Quindi ricordi ancora dove si trova casa mia." Una voce roca mi richiamò dai miei pensieri. Era lui. Lui si era rivolto a me.

"Ricordo tutto, Ragazzo ossessionato dalla Nikon." Dissi subito dopo aver preso un lungo sospiro. Lui ridacchiò e non subito capii il motivo.

"Non tutto, dato che la mia macchina fotografica è una Canon." Il suo sorriso si allargò ancora di più quando aggrottai le sopracciglia sbalordito dalla sua risposta. Per una volta avevo pensato di averla avuta vinta io, ma mi sbagliavo, ancora una volta era lui il vincitore tra noi due.

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