07/06/2012
"Harry dove vai di fretta?" Chiese mia madre quando entrai in casa e mi precipitai in camera mia. Stavo male e non volevo farmi vedere così.
"Harry tesoro." Disse quando mi raggiunse.
"Stai piangendo?""No." Dissi solo, facendola stupire dato che non proferivo parola da troppo tempo.
"No mamma, solo che nel taxi c'era una canzone commovente." Dissi la prima cosa.
"Così ho pensato che volevo le caramelle al cioccolato, ma in casa non c'erano." Dissi ancora.
"E io voglio le caramelle al cioccolato." Dissi scoppiando in un pianto.
"Le voglio più di tutto.""Oh tesoro mio." Disse stringendomi a se.
"Ora le prendiamo." Aveva capito benissimo ciò che era successo, ma decise di tenermi corda. Odiavo i momenti cuore a cuore e lei lo sapeva.
"Si sistemerà tutto, sta tranquillo.""Era così commovente quella canzone, e voglio le caramelle." Dissi ancora, e non sapevo più se le caramelle in realtà si chiamassero Louis Tomlinson.
"Al cioccolato?" Chiese.
"E caramello."
....
Dopo aver nutrito il mio stomaco di caramelle severamente al cioccolato, e dopo che mi madre mi diede il bacio della buonanotte andando in camera sua, qualcosa sbatté contro la mia finestra.
L'aprì lentamente e un Louis sotto la pioggia continuava a lanciare sassolini,facendone finire uno contro di me.
"Louis che cazzo?" Dissi toccandomi il punto dolente.
"Scusami, mi fai salire?" Non sapevo se quel scusami fosse solo per il sassolino in testa, ma anche per tutto ciò che era successo.
"No, scendo io." Dissi, e nonostante stava piovendo, ci ritrovammo nel portico di casa mia, riparati sotto la tettoia.
"Lo sai che non basteranno solo delle scuse, vero?""Pensavo di sì." Disse ironico sorridendo e quel sorriso lo amavo più di me stesso.
"Che ci fai qui?" Chiesi dopo qualche minuto di silenzio.
"Dovevo parlarti, te lo avevo detto." Disse, guardai l'ora e sgranai gli occhi.
"Alle tre di notte, Louis? Sul serio?" Dissi buttando gli occhi al cielo.
"Ho aspettato già abbastanza, e poi sono bipolare ricordi?" Disse auto ironico.
"Sai che non c'entra niente vero?" Chiesi e lui annuì.
"Devo pur sfruttare in qualche modo la mia malattia." Disse. Eravamo seduti vicini, troppo, dato che sentivo il fiato mancarmi.
Era bello, bellissimo. Aveva cambiato qualcosa però dal ballo."Le calze rosse intonate alla cravatta?" Dissi notando l'assenza.
"Hai detto che non ti piacevano, e io voglio piacerti." Disse sincero, e mi fece sicuramente piacere.
"Sei sporco" disse passando un dito vicino al mio labbro e poi lo portò alle sue labbra.
"Cioccolato.""Ho avuto una sorta di crisi di caramelle al cioccolato." Dissi, facendolo ridere.
"Io ce l'ho sempre, mai far mancare il cioccolato ad una persona." Disse ridacchiando e questa volta conteggiandomi.
"Che sei venuto a fare?" Chiesi ritornando serio.
"Parlarti, te L'ho già detto." Disse.
"Beh fallo allora. "dissi rude.
"Lo sto facendo Harry , stiamo parlando." Disse scrollando le spalle.
"Di cioccolato Louis, pensavo mi volessi parlare di cose più importanti." Dissi io, un po' deluso.
"Il cioccolato é importante." Disse lui. Stavo per alzarmi da lì, Ma lui mi bloccò. Sembrava a disagio a parlare.
"Perché..perché mi hai detto quella frase?""Ti amo dici?" Dissi e lui annuì.
"Perché è vero, Louis. Non dico niente solo per dire.""Lo so, ma non capisco perché? Insomma, hai elencato tutto ciò che odi di me, e poi hai detto di amarmi." Disse confuso.
"Perché ti amo nonostante i tuoi difetti." Dissi e un minuto di silenzio accarezza i nostri corpi.
"Ti odio quando ti isoli.."
"Louis.." dissi non volendo il
Cuore ancora più spezzato, sentendo cose brutte su di me."Ti odio quando eviti il mio sguardo." Disse ancora.
"Ti odio quando mi rispondi a tono, ti odio quando con quella faccia ingenua attiri tutte le persone di qualsiasi sesso. Ti odio per questo tuo brutto ed intrattabile carattere. Ti odio perché critichi i miei vestiti, e ti odio perché nonostante questo io ti amo." Disse facendomi rimanere a bocca aperta.
"Ti amo, e non conosco l'amore, conosco solo te. E tu sei la cosa più vicina a ciò.""Non è un momento dettato dall'euforia, dimmelo Louis." Dissi, cercando di trattenere le lacrime.
"No, io ti amo. Scusami se non l'ho detto prima ma non trovavo le parole." Disse tenendo lo sguardo basso.
"Louis non so che dire." Dissi balbettando.
"Dimmi che mi ami." Disse dolcemente, accarezzandomi il viso.
"Si, io ti amo. Ma non capisco. Perché mi ami ora, e prima non mi amavi? " chiesi, facendolo ridacchiare.
"Perché prima non sapevo che ti piacevano le caramelle al cioccolato." Disse ridacchiando e contaggiandomi.
"Adesso ho capito tante cose, e mi sono reso conto di non aver mai capito niente."
"Perché io ti amo, e non chiedermi perché perché non lo so. Semplicemente ti amo Harry, dillo anche tu."disse ridacchiando."Stai delirando." Dissi alzandomi, cercando di allontanarmi da lui, ma il suo braccio mi ferma, bloccandomi con il muro.
"Sei pazzo.""Pazzo di te, Harry." Disse, mentre posa dei leggeri baci sul mio collo.
"Louis, non farlo."dissi esasperato.
"Giuro Harry, voglio farlo." Disse, e non sapevo neanche di cosa stavamo parlando più. Io amavo lui e lui amava me, perché allora non ero tranquillo?
"Mi ami?" Chiesi ancora, non riuscendo a crederci.
"Ti amo." Disse ridacchiando tra il mio collo, facendomi solletico.
"Ti amo." Dissi ridacchiando.
"Ok, ti amo. Ma entriamo in casa? Mi sto bagnando." Disse anche lui ridendo. Mi allontanai da lui ascoltando la sua richiesta, ma mi riattirò a lui,Sotto la pioggia.
"Non prima di darmi un bacio."E subito dopo le mia labbra incontrano le sue bagnate, sia per la pioggia sia per l'attesa. Poggiai le mie mani sul suo fianco mentre lui sul mio viso e intensificammo il bacio.
"Mi mancava baciarti quasi quanto mi mancavano le caramelle." Dissi ridacchiando.
"Al cioccolato." Disse unendosi a me e lasciandomi un bacio veloce sulla bocca.
"E caramello." Aggiunsi.
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Be Wrong-Larry Stylinson
Fiksi Penggemar{Questa storia tratta temi contro l'omofobia, per cui se tu che stai leggendo ti trovassi in disaccordo, sei pregato di cambiare aria, Pertanto questa é una storia dedicata a chi si da baci di nascosto senza libertà, perché qualcuno un giorno ha det...