21• Monologo Harry

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01/06/2012

Erano passati 10 Lunghissimi giorni da quando Louis Tomlinson si decise a spezzare il mio cuore, che poi, dopo qualche giorno mi resi conto che la colpa in realtà, era soltanto mia, mia perché avevo offerto il mio cuore ad una persona che non aveva spazio.
Il primo giorno, lo passai in camera mia. Si come al solito,direste, ma non esattamente. Inondai il mio cuscino di lacrime, lacrime amare. Mia madre corse subito da me, ma la pregai di lasciarmi stare, volevo stare da solo.
Il secondo giorno, fu più o meno lo stesso, pomeriggi chiuso in camera mia, arrabbiato con il mondo, arrabbiato con lui.
Il terzo giorno, inizia a pensare che non lo potevo far uscire dalla mia testa, perché ormai era il pensiero più grande. Mi preoccupai seriamente quel giorno. Tutti dicono che l'amore cresce, ma io l'ho visto sempre morire.
Il quarto giorno, mi chiesi se in quella mente poco lucida di quel ragazzo con la Nikon al collo, passasse un pensiero, un sorriso o un abbraccio di questo povero uomo con il cuore in mille pezzi.
Il quinto giorno, vennero a trovarmi i miei amici, che scorbuticamente cacciai subito. Neanche Niall feci rimanere, volevo stare solo, la solitudine non poteva farmi male.
Il sesto giorno, mi accorsi che non parlavo più. Poteva un ragazzo rovinare così tanto l'esistenza di un altro?
Il settimo giorno, però mi accorsi che io odiavo Louis Tomlinson. Lo odiavo per avermi fatto questo, lo odiavo per avermi rovinato dentro, lo odiavo per avermi illuso e poi scartato, lo odiavo come odiavo i suoi vestiti, io lo odiavo, ma ne ero fottutamente innamorato. Perché si, quel giorno io mi resi conto di amare Louis Tomlinson, e Dio, non sapevo che significasse perché non mi era mai accaduto, ma quando l'ho visto, giuro, che l'ho riconosciuto.
L'ottavo giorno, fu il giorno dove crollai, andai da mia madre e non piansi, neanche una lacrima, ma mi allagai dentro e non c'è cosa più brutta. Dentro di me avevo come qualcosa appuntita e ogni volta che pensavo a lui entrava sempre più dentro fino a perforarmi lo stomaco, fino a perforarmi il cuore.
Il nono giorno, mi sdraiai nel mio letto, inerme. Non sapevo se ero vivo, se ero morto, ma sapevo di non poter contare sul mio cuore perché lui ogni sera ne prendeva una parte.
Il decimo giorno, iniziai a pensare, niente parole, solo pensieri. Iniziai a capire che io ero destinato a pensarlo sempre. Continuerò inevitabilmente ad avere voglia di cercarlo, anche di colpo, anche per caso, così improvvisamente: in un tramonto, in una vecchia fotografia , in una canzone passata in radio. Cercarlo ovunque, e non poterlo avere, mai. Questa è la punizione per chi ama troppo e troppo in fretta. Perché alla fine i grandi amori sono quelli che non si possono avere, sono quelli per cui si dice "chissà che sarebbe successo se..", quelli di un sorriso che compare all'improvviso mentre ricordi i momenti passati insieme. Quelli che porterai nel cuore sempre, imparagonabili a tutto il resto.
E lui era il mio grande amore perché con lui ho scoperto anche un po' me.
Ho capito di essere innamorato di lui, quando mi sono reso conto che non c'è una lei come lui.

Be Wrong-Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora