t w e n t y - t w o

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Tae, una volta calmatosi, abbandonò la sua stanza e attraversò il lungo corridoio che collegava le varie camere, per arrivare poi all'entrata, al fine di uscire.

Prima di farlo però, decise di avvertire Jungkook, facendogli almeno sapere che sarebbe rimasto per un po' solo in casa.

Lo trovò in salone, intento a guardarsi intorno, probabilmente affascinato dal nuovo ambiente in cui si era ritrovato.

-Piccoletto?-

Lo chiamò di conseguenza, facendolo voltare verso la sua direzione.

-Mh? Ce l'hai con me?-

Il maggiore alzò gli occhi al cielo.

-Vedi qualcun altro qui? Ovvio che ce l'ho con te. Volevo solo dirti che devo un attimo andare da un amico, farò presto, tu non muoverti.-

Il moro, dopo aver annuito con disinteresse davanti a quell'affermazione, tornò a girarsi, occupato a osservare chissà cosa.

Taehyung allora, confuso, scosse il capo e uscì via, chiudendo, per sicurezza, la porta d'ingresso a chiave; non si poteva mai sapere.

Successivamente, mettendo le mani in tasca, attraversò il vialetto davanti all'abitazione e poi, quando si fu allontanato abbastanza, si voltò indietro, assicurandosi che l'umano non lo vedesse, e fece apparire le proprie ali dietro la schiena, spiegandole, volando quindi verso il cielo, o almeno quello vero.

Varcata la soglia che divideva il suo mondo da quello creato per Jungkook, Tae si ritrovò dopo un po' nella dimensione che da tempo non visitava, quella a cui davvero apparteneva.

Il nero fu l'unico colore che, in un momento, tornò a circondarlo completamente.

Sembrava tutto tornato come prima, eppure, perché non era affatto così?

I soliti volti che odiava, non appena messo piede lì, avevano ricominciato a guardarlo con disprezzo, odio, a causa della pessima reputazione che aveva, che le chiacchere avevano creato.

Non sopportava tutto ciò, era per questo che lo infastidiva terribilmente stare in quel posto, tutti non facevano che giudicarlo, senza prima conoscerlo.

Comunque, dopo aver superato quegli snervanti demoni, fulminandoli con lo sguardo, il rosso corse dal suo amico, che si trovava sempre nello stesso luogo, a guardare lo scorrere della vita negli altri mondi per i suoi studi, l'unico passatempo che ormai aveva.

Era lì, che per la prima volta, aveva notato il più piccolo.

Non appena si trovò dietro Nam, pronunciò il suo nome, schiarendosi la voce.

-Cosa vuoi?-

Disse allora l'altro, senza neppure voltarsi.

-Ho bisogno del tuo aiuto.-

Il più anziano, sentendolo, rise.

-Kim Taehyung, il mio allievo migliore, che chiede di essere aiutato? Wow, deve essere davvero grave la cosa.-

Tae sbuffò.

-Quanto sei spiritoso.-

Sbottò dopo in modo sarcastico, visibilmente irritato.

-Vai, parla.-

-Riguarda Jungkook...-

Il demone disse piano quella frase, sapeva che a Nam non piaceva quando parlava di quell'umano, ma non poteva farne a meno.

Infatti, non appena udì quel nome sospirò, senza dire nulla, facendolo continuare.

-Ho paura di non riuscire a gestirlo...-

Il maggiore lo interruppe.

-Cosa ti avevo detto?-

-Non è questo quello che voglio sentirmi dire, ora.-

-Io ti avevo avvertito, Taehyung. Me l'aspettavo.-

-Lo so...ma.-

-Nessun ma. Sei troppo testardo, e non vuoi accettarlo.-

-Ascoltami almeno!-

Il rosso fece una pausa.

-Ti prego...-

Namjoon sospirò di nuovo, rassegnato.

Come doveva fare con quell'irresponsabile?

Fin dai tempi dell'addestramento, nonostante la sua notevole intelligenza, era sempre stato troppo impulsivo, consapevole dei propri poteri, molto più forti rispetto a quelli di molti suoi simili, ma allo stesso tempo orgoglioso di ciò in modo estremamente esagerato.

Il suo maestro sperava che, con il passare degli anni, mettesse la testa apposto, ma fu tutto inutile.

Era rimasto, purtroppo, lo stesso bambino di sempre.

-Parla.-

-Ho paura che, in un modo o nell'altro, riesca a rovinare tutto quindi...Mi chiedevo, se, per caso, avessi qualcosa che me lo impedisse.-

Finalmente il maggiore si voltò, incrociando le braccia e portandosele al petto con espressione seria, attenta.

-Del tipo?-

-Non lo so... Qualcosa che gli facesse dimenticare del suo mondo, per esempio.-

-Mh.-

Il ragazzo chiuse per un istante gli occhi, annuendo.

Poi, abbassando il capo, rimase in quella posizione per un paio di minuti, fino a quando non fece apparire improvvisamente una piccola boccetta di vetro fra le mani, contente all'interno un liquido di colore blu intenso.

-Dagli questo, possibilmente mentre dorme, o non farà effetto.-

Tae, sorpreso, prese l'oggetto fra le mani e in seguito lo guardò, inarcando un sopracciglio e osservando poi Nam.

-Cosa succederà?-

Un sorriso si formò sul volto del rosato.

-Quello che hai aspettato fino ad ora.-

Il rosso a quelle parole sgranò gli occhi; possibile che fosse vero?

Davvero lo aveva convinto?

Taehyung girò tra le dita il piccolo contenitore, accennando anche lui un sorriso.

-Grazie Namjoon.-

Sussurrò piano dopo, soddisfatto.

L'altro scosse contrariato le mani in aria, in segno di negazione.

-Non ringraziarmi. Ti pentirai di averlo fatto prima o poi.-

🌱

Starei scrivendo un'altra Chanbaek, che mi piacerebbe anche abbastanza, ma ho paura di pubblicarla perché forse nessuno la cagherebbe :(
Quindi, qualcuno sarebbe disposto a leggerla, in caso facessi questa pazzia?

Monster; v k o o kDove le storie prendono vita. Scoprilo ora