t h i r t y - f i v e

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Jungkook strabuzzò ripetutamente gli occhi, che sentiva pesanti come non mai, e poi lasciò un lungo sospiro uscire dalla sue labbra increspate, come se avesse trattenuto il fiato fino a quel momento per chissà quale strana, bizzarra ragione.

Successivamente, ancora insonnolito, fece affondare le mani nel materasso al di sotto di lui e si mise lentamente seduto, passandosi una mano sul viso e costatando in quell'istante che fosse completamente imperlato di sudore.

Ciò lo portò d'istinto a inarcare un sopracciglio, mentre si rendeva conto che quella scena gli sembrava stranamente familiare, a lui già conosciuta, dandogli l'impressione di averla rivissuta in precedenza, anche per parecchie volte.

Fu allora che, abbassando casualmente lo sguardo, notò la figura di un ragazzo addormentato vicino a lui, stesa a terra e con il capo poggiatogli accanto.

Che ci faceva lì?

Jungkook lo osservò per qualche secondo e in quello stesso istante, non appena si soffermò sui suoi tratti marcati, un improvviso, lancinante dolore alla tempia gli fece richiudere le palpebre dal dolore, mentre nel frattempo vedeva una serie di immagini dai colori sbiaditi apparirgli una dopo l'altra in mente, come se fino ad allora ne avesse ignorato totalmente l'esistenza, dimenticandosene inconsciamente.

Anche ciò gli pareva dannatamente tanto un déjà-vu; perché?

Così, attraverso quel che sembrava quasi un proiettarsi di scene cinematografiche, velocemente scorse la sua figura sbiadita urlare contro a degli adulti, poi lui che saliva in fretta nella sua -probabilmente- camera, lamentandosi riguardo a un argomento inudibile, preparando in fretta e furia un piccolo borsone e correndo in seguito da un ragazzo dalla chioma rossa, gettando l'oggetto che prima stringeva a terra di fronte all'altro.

Ma certo, doveva essere lui, per forza!

-Taehyung...-

Di conseguenza, pronunciò il suo nome come un flebile sussurro, con le palpebre ancora serrate e il sonno a non voler accennare ad abbandonarlo, o almeno fino a quando, dopo un'ultima scena dove c'era lui che abbracciava stretto il giovane, uno strano mugolio non lo fece distrarre.

Ora, grazie a ciò, tutto gli era finalmente chiaro, o perlomeno un minimo.

-Mh...-

Per cui il minore ritornò a concentrarsi sull'interessato, che in quell'esatto istante pareva starsi risvegliando, portandolo così a richiamarlo, scuotendolo contemporaneamente piano per una spalla.

-Muoviti Tae, vuoi restare a terra a lungo? Che ci fai lì?-

Sentendolo, il maggiore subito alzò lo sguardo, credendo di star sognando, ritenendo impossibile che davvero Jungkook gli stesse parlando, ma non appena osservò da sé l'altro di fronte a lui, proprio mentre era intento a rivolgergli la parola, spalancò gli occhi e balzò di scatto in piedi, quasi spaventato.

-Jungkook, tu... Cazzo, Jungkook!-

In seguito si precipitò senza esitazioni accanto alla sua figura e gli accarezzò piano tutto il volto, non tralasciandone un singolo lineamento, continuando a pronunciare il suo nome, con le lacrime che per poco non minacciavano di uscire fuori, per l'immenso stupore e la gioia che lo stava invadendo.

-Sei...Sei sveglio, sei sveglio!-

A quella frase il minore corrugò la fronte, decisamente confuso da quella bizzarra situazione.

-Mh sì, non vedo perché non dovrei esserlo.-

Affermò di rimando, ritrovandosi tutto d'un tratto il rosso ad abbracciarlo in maniera soffocante, così tanto da far ricadere di nuovo entrambi i loro corpi sul letto, uno sopra l'altro.

Jungkook si limitò a ridere, non capendo il motivo per cui il maggiore si comportasse così, ma non vi fece troppo caso, mentre nello stesso istante quest'ultimo si sentì felice -e soprattutto sollevato- come non mai.

Era vivo, ce l'aveva fatta, aveva resistito.

Ora nulla avrebbe più potuto intralciarlo, mettersi in mezzo a lui e al suo scopo, che fino a poco fa credeva di esser obbligato a dover abbondare per sempre, a causa della sorte che si era rimessa contro la sua parte, invidiosa, spietata e crudele com'era.

Tutto sarebbero andato solo per il meglio, adesso.

O almeno così credeva.

Mentre Tae ancora non accennava a separarsi dal moro ma anzi, lo stringeva a sé con sempre maggior forza, l'altro gli domandò, con un pizzico di ironia nel suo tono, leggermente più basso del solito poiché era appena sveglio, tanto incuriosito quanto spaesato -Che ci facevi qui? Mi stavi guardando dormire per caso?-

Taehyung scosse il capo in segno di negazione, poggiando poi la fronte sulla spalla di quest'ultimo, che istintivamente indietreggiò un minimo.

-Sai, ho avuto paura di perderti, Kookie.-

Il più piccolo sussulto, sia per l'affermazione che per il soprannome, che era la prima volta che sentiva venir pronunciato dal ragazzo.

-Cosa? Che intendi?-

Il demone per un po' non rispose; comprendeva lo stato d'animo dell'umano, ma nonostante ciò si limitò comunque a restargli solo accanto, a bearsi del piacevole rumore che il suo respiro regolare, che tanto aveva temuto di non poter più riascoltare, produceva, infrangendosi nelle sue orecchie.

-Lascia perdere. Non farmi domande ora, ti prego. Parleremo dopo.-

Davanti a quella richiesta, e soprattutto a causa del modo quasi supplichevole con cui era stata pronuncia, il giovane non protestò o disse altro.

Fece semplicemente quel che gli era stato chiesto e rimase in assoluto silenzio, avvicinando -anche se all'inizio con un po' di incertezza- la mano ai capelli del rosso e accarezzandoglieli delicatamente, giocando con qualche ciocca, come se avesse avuto l'impressione che, con quel piccolo gesto, potesse magari tranquillizzarlo, dato che pareva averne decisamente bisogno.

Infatti, non sbagliò.

Restarono così, prendendosi per qualche minuto una breve pausa da tutto e tutti e godendosi solamente quell'attimo, che chissà se più in là si sarebbe ripetuto, in un nuovo, cupo futuro dove non c'erano grandi certezze, solo immense, esagerate ambizioni, che nessuno aveva idea a dove avrebbero portato, di preciso.

Ma allora, mentre quei due stavano abbracciati uno all'altro, senza chiedersi il perché di ciò, senza pronunciare nemmeno una singola parola, andava tutto bene, tutto perfettamente bene.

Sarebbe stato sempre così?

Magari, se solo fosse potuto realmente accadere...

🌱

-Sai che tra meno di una settimana inizia la scuola?-

Io così:

Okay scusate dovevo,ora sparisco ciao

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Okay scusate dovevo,
ora sparisco ciao

Monster; v k o o kDove le storie prendono vita. Scoprilo ora