t w e n t y - f i v e

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Taehyung trasalì, girandosi poi di scatto e nascondendo in un momento la sua preziosa, quanto pericolosa, boccetta, facendo finta di nulla.

-Jungkook! Mi hai fatto prendere un colpo.-

Esclamò dopo, portandosi una mano sul petto, all'altezza del cuore, sospirando per lo spavento appena avuto.

-Ohw, mi dispiace.-

Il moro si avvicinò a lui, parlando con tono un po' dispiaciuto.

-Comunque, si può sapere cosa hai intenzione di preparare?-

Il rosso, capendo il motivo del suo improvviso arrivo, sentendolo alzò gli occhi al cielo, facendo girare l'altro di spalle e spingendolo con la forza fuori dalla stanza.

-Ti ho detto che non puoi scoprirlo! Appena sarà pronto verrò a chiamarti, ora stai buono e vai di là.-

Il minore, mentre veniva praticamente cacciato via, arricciò le labbra, provando inutilmente a protestare.

-Ma...-

-Niente ma! Non voglio più vederti qui dentro fino a quando non ti avrò dato io il permesso!-

E così, dopo averlo riportato in modo brusco nell'immenso salone, Tae chiuse la porta dietro lui, sbattendola leggermente, e abbandonò per l'ennesima volta il giovane, alquanto irritato dal suo comportamento.

Quando fu di nuovo solo, il demone sbuffò e si coprì il volto con le mani, esasperato più che mai, mentre dall'altro lato si sentivano i lamenti di Jungkook risuonare per le pareti, contrariato, che man mano si affievolirono, fino a diventare impercettibili.

Allora, ritornato il silenzio, il maggiore si decise finalmente a dare un'occhiata alla busta contenente il cibo che sarebbe dovuta essere la cena dell'umano.

-Cerca di preparare delle porzioni moderate stavolta, è pur sempre un ragazzo, non ha lo stomaco di un drago, non dimenticartelo. Questa roba dovrebbe piacergli. Non è difficile da preparare, basta cuocerla. Sei capace di fare almeno questo?-

Afferrando il pezzo di carne che Namjoon gli aveva precedentemente consegnato, il rosso si ricordò dei consigli, o forse rimproveri, che gli erano stati dati e, pensando all'ultima parte sbuffò, irritato.

-Certo che sì.- Rispose infatti, gonfiando le guance come un bambino, infastidito ancora da quelle parole.

-Ora vedrai, Nam.-

E così, si rimboccò le maniche e, senza esitazioni, portò la fetta che stringeva fra le mani nella padella poggiata sui fornelli, sicuro di sé.

-Mh, vediamo...Cosa aveva detto?-

Successivamente, dopo quel primo passo, cercò di far mente locale, provando a rammentare quel che gli era stato spiegato riguardo alla cottura di quella pietanza con cui non aveva mai avuto a che fare, passandosi una mano fra i capelli.

Dopotutto, lui non aveva mai dovuto cucinare, non gli interessava l'insipido cibo degli umani.

Certo, avrebbe potuto usare i suoi poteri per preparare tutto, come aveva fatto con i pancake l'altra volta, ma non sarebbe stato lo stesso, dopo che il maestro lo aveva preso in giro per il fatto che avesse esagerato con le quantità.

Voleva dimostrare che era capacissimo di farcela, anche senza ricorrere alla magia.

Non doveva essere poi tanto difficile, no?

Cosa ci voleva a cuocere una misera bistecca?

-Una sciocchezza.- Pensava Taehyung.

Ma intanto era ancora fermo lì, indeciso su cosa fare.

Monster; v k o o kDove le storie prendono vita. Scoprilo ora