f o u r t y - o n e

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Jungkook alternò velocemente lo sguardo da Taehyung al rosato, studiando l'espressione dipintasi sulla pelle di entrambi, al fine di tentare di comprendere un minimo la situazione che si stesse a un tratto svolgendo, nata quasi dal nulla.

Quella del primo era totalmente disorientata, persino più di quanto lo fosse prima -se possibile- ignara anch'essa di quel che stesse accadendo, mentre l'altra era visibilmente preoccupata, incapace di nascondere l'evidenza dei fatti e delle preoccupazioni che incombevano nella sua coscienza malridotta, messa a dura prova, come se qualcosa di terribile lo turbasse in modo simile, così angoscioso e soffocante, da provocargli addirittura la tremarella, probabilmente già impadronitasi di lui da chissà quanto, considerando il pallore che gli marcava senza pietà la carnagione dai lineamenti lisci e la tensione che chiunque avrebbe potuto notare con estrema facilità.

-Oh, sì, va bene.-

Alla fine il minore fra tutti si limitò ad annuire con rassegnazione, non sapendo altrimenti che fare, congedandosi annuendo nervosamente e allontanandosi di conseguenza alla svelta dalla stanza rimasta avvolta nella penombra, lasciando da soli i due, non prima però di aver lanciato un'ultima occhiata allarmata al rosso, come a chiedergli che diamine stesse succedendo, nella speranza che capisse quel che intendesse e ricambiasse quindi il gesto nascosto, dandogli almeno una minima spiegazione a riguardo, una qualunque, purché fosse convincente quanto bastasse per far sì che non si abbandonasse all'amarezza degli incubi che già figuravano nitidi nel suo inconscio.

Peccato però che, purtroppo, anche il demone si trovasse nella sua stessa identica situazione, cosa che alla fine molto probabilmente il più basso riuscì ad afferrare, arrendendosi, cogliendo il velo di ansia non indifferente che gli colmava gli occhi grandi e scuri, in cui fino a poco fa aveva scrutato timido il suo riflesso, con le guance bollenti e un sorriso represso a fatica, data l'emozione che avvertiva nelle vene pulsanti.

Una volta che Jungkook varcò in maniera definitiva la porta in legno levigato per dirigersi in una delle varie stanze vuote della casa, Taehyung si sentì ancora peggio, dato il modo insistente in cui Namjoon lo fissava, parendo quasi di voler scrutargli in ogni loro minuscola parte persino le ossa robuste, rimanendo in un rigido, scocciante silenzio, cosa che non faceva che peggiorare maggiormente il tutto, come se non fosse già abbastanza.

-Quindi? A cosa devo la visita?-

Dopo circa quelli che furono una manciata di minuti che sembravano non scorrere mai, Taehyung timoroso inarcò di poco un sopracciglio e si soffermò sulla figura a lui di fronte, ancora confuso sul perché si trovasse lì.

Perché proprio allora?

Non faceva che domandarselo, con una punta di irritazione, da quando era arrivato.

Sembrava aver fatto quasi apposta a rovinare tutto, come se lo avesse organizzato di proposito.

Sarebbe bastato così poco, solamente un banale attimo, niente di più, per terminare quella faccenda al meglio, ma il mondo a quanto pareva aveva sempre odiato a morte l'altro, divertendosi pure troppo a mettersi in mezzo ai suoi desideri proibiti, potremmo anche osare dire, o no?

Il volto di Nam si fece ancora più cupo di prima, mentre si avvicinava di qualche passo al minore, mettendolo in notevole suggestione.

Ciò non fece che andare a confermare le due precedenti teorie: non era accaduto nulla di buono.

Conosceva abbastanza bene il demone da poter affermare con assoluta certezza che, se si comportasse così, con tanta stranezza ed esitazione, poteva già prepararsi ad affrontare tra non molto il peggio.

Non poteva minimamente immaginare quel che fosse accaduto.
E come biasimarlo?

Nemmeno in seguito l'avrebbe fatto, probabilmente, se ci fosse stato ancora il sapore dolce delle labbra soffici di Jungkook a bearlo di quella sensazione che alla fine si era rivelata addirittura mille volte migliore di ciò che lui si aspettasse.

In fondo, un umano non era che questo: sorprese su sorprese.

Ma anche dolore accumulato in silenzio su altro ingiusto, atroce dolore, giusto?

D'altra parte, non era proprio ciò che lui cercava? Che gli dava la forza di andare avanti?

Lo avrebbe scoperto tra poco.

Il rosso deglutì a fatica, mentre sentiva lo stomaco rivoltarsi in preda alla pazzia e il suo petto alzarsi e abbassarsi ripetutamente a tratti sempre meno regolari.

Confusione o paura? Chi aveva la meglio su quel giovane dannato -in ogni senso- ?

Forse era semplicemente un tremendo miscuglio di tutto a influenzarlo, ad avvertirlo in qualche maniera, cercando magari di farlo rendere conto che le cose non sarebbero più procedute come lui voleva, potendo iniziare a dimenticarsi già da quell'istante di ciò che poco fa era appena successo, simile a un bellissimo sogno.

Ora era forse arrivata la parte dell'incubo? Così presto?

Il tempo non ha pietà, e ciò ne era la cruda, spietata dimostrazione.

Dagli occhi del rosato, praticamente ridotti a due palpebre spalancate, intimidite come in rari casi si erano ritrovate a essere, proveniva un'angoscia tale che un brivido di terrore riuscì a contagiare maggiormente Tae, il quale non sapeva più nemmeno a che dover pensare precisamente.

Poi, quando quelle parole uscirono dalla bocca sottile del più grande, il cuore gli parve tremare.

-Taehyung, stavolta sei in guai seri.-

Monster; v k o o kDove le storie prendono vita. Scoprilo ora