Taehyung, dopo quel che aveva fatto, si schiarì la voce e, fingendo che nulla fosse appena accaduto, ignorando l'espressione confusa di Jungkook, iniziò a sistemare la stanza, ridotta nel disordine totale.
Durante il loro, o almeno il suo, misero tentativo di cucinare, il rosso non si era accorto del casino che si fosse pian piano creato, con pentole, piatti e utensili vari sparsi disordinatamente ovunque, per cui ora cercava di rimediare, anche per scappare da quella strana situazione in cui si era appena incoscientemente addentrato.
Perché lo aveva fatto? E perché quando riguardava quell'umano si ritrovava sempre a dover combattere con un'insensata sensazione di disagio che lo invadeva completamente, confondendo sempre di più le sue idee, già poco chiare, per niente definite?
Sarebbe uscito pazzo proseguendo così, ne era certo.
Ma dopotutto, aveva altra scelta?
Come poteva agire, se non assecondando colui da cui dipendeva la sua esistenza?
Nel frattempo Jungkook, ancora disorientato per il gesto dell'altro, ma soprattutto per il suo atteggiamento tanto strano, fece la stessa cosa e si limitò a non badare all'accaduto, continuando a mangiare in silenzio, prima di decidersi a finire e poi aiutare il maggiore a sparecchiare, rimanendogli comunque a debita distanza.
Fra loro si era creata per l'ennesima volta un'opprimente, insopportabile tensione, che rendeva l'atmosfera decisamente troppo pesante e difficile da gestire.
Già da quel che stava accadendo prima, andare d'accordo per loro, a causa di molteplici, diversi motivi, non era affatto semplice, ora non c'era decisamente bisogno che ulteriori complicazioni intervenissero.
Una volta che tutto fu sistemato per bene, Tae disse al giovane che non era necessario che continuasse a stare lì con lui inutilmente e che, se voleva, poteva anche andare già a dormire, in caso fosse stanco, dato che la sua camera era pronta.
Voleva accelerare quanto maggiormente possibile le cose, non ne poteva più, si era già stufato di aspettare.
Era consapevole fin dall'inizio del fatto che non avrebbe dovuto essere troppo frettoloso, che ci sarebbe voluta pazienza, che non avrebbe dovuto far prevalere il suo lato irrequieto, ma dopotutto, ciò non era mai stato nel suo genere, non faceva parte della sua personalità.
A quella proposta però Jungkook fu contrariato e infatti, scuotendo ripetutamente il capo, mentre il demone sistemava gli ultimi dettagli, con voce flebile, dondolandosi sulla sedia su cui ancora si trovava, esclamò -In realtà, vorrei andare un po' fuori, adesso...-
Sentendolo, Tae sospirò profondamente; quella sua idea non gli piaceva, assolutamente; lo avrebbe privato solo di tempo prezioso, però d'altra parte, non poteva nemmeno dirgli di no, o sapeva che sarebbe stato solo peggio.
Nonostante ciò però, tentò comunque di convincerlo a lasciar perdere, dicendogli -Sicuro? Forse non è il caso.-
Ovviamente però fu tutto inutile. -Dai, giusto un po'.-
Per cui, rassegnato, il demone annuì, mormorando un -Va bene...-
Quando la cucina fu riordinata Tae, approfittando della mancanza dell'umano, che si era diretto un secondo in bagno, prese velocemente la boccetta blu di Nam e la mise in tasca, al fine di poter usarla dopo.
-Sarebbe andato tutto bene.- Era l'unica cosa che riusciva a ripetersi, mentre attendeva il moro arrivare, appoggiato con le mani al piano di lavoro, mordicchiandosi come di abitudine il labbro inferiore.
Doveva andare tutto bene.
O sarebbe stata la fine, anche per lui, soprattutto, per lui.
-Eccomi.-
STAI LEGGENDO
Monster; v k o o k
Fanfiction- with your sweet blood I'll pay for all of my sins. Dove Taehyung è solo un ostinato demone che non desidera altro che l'anima di Jungkook. [ c o m p l e t e d ✓ ]