Immediatamente il rosso, accorgendosi di quel che stesse accadendo, si gettò senza esitare verso Jungkook, ora allungato al suolo.
-Jungkook, ehi!-
Preso da un sentimento generale di sgomento, del tutto giustificabile se si teneva conto di tutte le precedenti circostanze già -purtroppo- ben note, lo scosse energeticamente per le spalle richiamandolo, non ottenendo però i riscontri che sperava.
Allora imperterrito, non arrendendosi ancora, ritentò usando maggior energia e decisione, ripetendosi in mente che magari così facendo il giovane si sarebbe potuto riprendere, per poi fingere che niente fosse mai successo.
Era davvero necessario che ogni volta si dovesse arrivare a tanto?
Ma non ci volle molto affinché i due soli presenti nella stanza, chi più lucido e chi meno in base al modo in cui si sentissero coinvolti nella vicenda, si rendessero conto che ogni parola fosse pronunciata invano; la stessa scena che Tae aveva ripetutamente maledetto ecco che gli si era ripresentata davanti agli occhi.
Dopo qualche pesante minuto di rigoroso e apparentemente interminabile silenzio, carico di un nervosismo e una rabbia a dir poco palpabile, raccapricciante, così fitta da dare addirittura l'impressione che potesse arrivare a penetrare da un istante all'altro fin dentro l'angolo più remoto del proprio essere, divorandolo con una subdola lentezza, il demone restò inginocchiato a terra e, in seguito ad aver rinunciato nel tentare di riportare ai sensi l'altro, abbandonato ormai al tocco tiepido della sonnolenza, ostile a chi gli stava accanto, mantenendo le palpebre serrate come per cercare di mantenersi calmo, lasciò un sospiro stanco accarezzargli le labbra per poi abbandonarle, facendo cadere il capo all'indietro.
A quella reazione colui che era il solo artefice delle attuali condizioni in cui si ritrovava forzatamente il minore, il quale -possiamo osare dirlo, giustamente?- al contrario del più giovane non pareva aver badato chissà quanto all'effetto delle sue stesse, improvvise azioni, si passò una mano fra i capelli corti e di rimando si avvicinò piano alla finestra poco distante da lui, facendo risuonare il rumore delle proprie scarpe per il luogo dall'atmosfera ancora maggiormente inquietante del previsto.
-È inutile che ti preoccupi, sai che sta bene, non è niente. Muoviti e alzati da lì, smettila di esagerare in continuazione.-
Proferì questo assumendo un'aria anche abbastanza annoiata, dando le spalle ai due e nel frattempo trattenendo a stento un lungo sbadiglio, portando in maniera spontanea la mano alla bocca, trasmettendo così a un primo impatto l'idea che tutto ciò per lui fosse roba da niente, insulsa, senza alcun valore, quasi si stesse trattando di null'altro se non un banale, insensato gioco, privo di interesse, di cui lui non era affatto partecipe, pur avendo ben impresse nella mente le immagini mantenute segrete con diligenza pronte a ricordargli l'esatto contrario, dimostrando che invece, di qualsiasi cosa si trattasse, vi era dentro fino al collo, rischiando di arrivare a restare a corto di aria a sufficienza per potere continuare a respirare normalmente a furia di lasciarsi convincere a intervenire nelle peggiori delle questioni da quelle che erano probabilmente le persone meno adeguate per farlo, e sappiamo a chi ci stiamo riferendo.
Le stesse domande continuavano a frullargli incessantemente nella testa dal momento esatto in cui quell'episodio era avvenuto, tormentandosi riguardo al fatto che quello che aveva accettato avrebbe potuto rivoltarsi contro se stesso per primo, dandogli però al medesimo tempo un barlume di speranza che, per una singola volta in tutta la sua vita, avrebbe potuto essere lui ad uscire vincitore da ogni cosa, ad ottenere quel che non sarebbe stato costretto a condividere con nessuno al mondo, che sarebbe potuto rimanere sempre e soltanto suo.
Valeva davvero la pena rischiare fino a tal punto, calcolando in ogni caso l'elevata probabilità che un nuovo errore, un ulteriore successo mancato si sarebbe potuto facilmente verificare e rovinarlo in definitiva?
Ormai era troppo tardi per ripensarci, i patti erano già stati sugellati e le condizioni erano state persino eccessivamente chiare a riguardo: già aveva fatto il primo passo, e soprattutto non era ora l'occasione maggiormente adatta per abbandonarsi a quel tipo particolare di riflessioni, quando lui era possibile fosse addirittura accanto al suo corpo senza che se ne rendesse neppure conto, a controllare l'andazzo generale della situazione.
-Chissà se ha visto tutto...-
Si chiese Nam, con ancora lo sguardo assorto al di fuori della vetrata, pur non essendo in grado di avere chissà quale notevole visuale da quel punto specifico, dove il tutto e il nulla si incontravano e le parole perdevano significato.
Quel che tanto lo tormentava era accaduto non da chissà quanto, ma nonostante ciò a lui pareva già fosse passata un'intera, immensa e irrimediabile eternità.
Che i giorni, giusto per avere il gusto di provare il confortevole piacere di prendersi gioco delle anime così difettose, tremanti, scorressero con più lentezza proprio quando avessero capito che sarebbe stato maggiormente opportuno comportarsi nel modo totalmente opposto?
Misteri che nemmeno i più sapienti dei dotti sarebbero mai stati in grado di risolvere e darvi una risposta definitiva, sicura, colma di una certezza irragionevole, incomprensibile come un po' lo è ogni elemento che ci circonda.
Yoongi, Yoongi.
Quel nome faceva un tale fracasso nel suo cervello che temeva Taehuyung sarebbe stato capace di sentire quanto le sue tempie rischiassero di scoppiare per l'intenso frastuono regnante in lui.
-Credimi, saremo noi ad avere la meglio, non devi fare altro che fidarti di me.-
Gli aveva detto, e lui aveva non aveva potuto fare a meno di credergli.
Gli accordi furono stipulati con totale fretta, quasi per caso, tanto che non ci fu inizialmente neanche il momento adatto per starci a riflettere su attraverso maggior cautela e attenzione.
Le proposte fattegli all'udito, con quella voce all'apparenza sottile, melliflua, gli erano sembrate allettanti a tal punto che c'era stato poco da fare; l'egoismo aveva prevalso, le bugie erano sorte senza problemi, la gelosia aveva finito con l'avere la meglio, la finzione era nata dallo spirito, non attendendo altro che esser tramutata in una realtà oscura, senza sicurezze, ma pur sempre mutabile in futuro in un qualcosa di concreto, no?
A volte, indipendentemente dalla nostra natura, quando si tratta di riuscire a conquistare ciò che tanto bramiamo, dimentichiamo qualunque cosa: le amicizie, i legami passati, i principi che hanno controllato fin dall'inizio le nostre esistenze.
Così era avvenuto anche in questo caso, in effetti. Namjoon era semplicemente stato costretto a dimenticare l'infanzia che aveva passato con Taehuyng e tutto quel che a lui era legato, ritrovandosi a voltare le spalle a chi meno si sarebbe aspettato, se solo fosse stato in sé...
E no, non aveva torto a domandarsi se quel paio di occhi fosse in quell'attimo puntato sulla scena, perché era esattamente la verità: al biondo nulla era sfuggito fino ad allora, non c'era niente che non fosse sottoposto al suo controllo.
Il piano stava svolgendosi perfettamente secondo i suoi piani.
Nel frattempo il povero Tae, all'oscuro di quale contorta trama si stesse tessendo alle sue spalle, passò lentamente le dita sul volto pallido di Jungkook tracciandone il contorno e successivamente, alzandosi da terra chiese -Perché lo hai fatto?-
Una risata ironica fu la risposta che ottenne -E me lo domandi pure? Lo sai.-
-Sì, ma era necessario?-
Il rosato sbuffò eprima di fare capolino aggiunse, non sapendo nemmeno lui se negli interessi del demone o nei propri -Tieni presente quello che ti ho detto, mi raccomando.-
Dopo, sfiorando il punto dolorante che ancora gli faceva male -E la prossima volta impara come si sgancia un vero destro, una femminuccia avrebbe saputo fare di meglio.-
Non fu detto altro.
🌱
peek a boo
(la nuova copertina si abbina alla storia aaa)
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Monster; v k o o k
Fanfiction- with your sweet blood I'll pay for all of my sins. Dove Taehyung è solo un ostinato demone che non desidera altro che l'anima di Jungkook. [ c o m p l e t e d ✓ ]