Nel frattempo Jungkook era rimasto ancora lì, in quell'immenso salone, a osservare con attenzione quel che lo circondasse, scrutandolo nei minimi dettagli.
Sentiva che c'era qualcosa di troppo strano in tutta quella storia e sperava che, in quel modo, riuscisse a scoprire qualcosa.
Ancora non ricordava nulla, ogni volta che cercava di far mente locale vedeva nient'altro che delle immagini sfuocate, di cui non riusciva a capire il senso.
In ogni caso, sapeva che ciò non significasse niente di buono, e aveva intenzione di rimediare.
Insomma, come fosse possibile che si ritrovasse così, da un momento all'altro, in casa di uno sconosciuto che, nonostante lo avesse accolto calorosamente da lui, fosse alquanto, forse troppo, sospetto?
Per cui, ora stava sbirciando nella libreria molto vasta del ragazzo che aveva trovato lì, alla ricerca di una qualsiasi cosa che potesse aiutarlo nel suo intento.
Questa era già la seconda che aveva notato in casa; evidentemente a Tae piaceva parecchio leggere.
Fino ad allora non aveva adocchiato nulla di interessante, solo cianfrusaglie noiose e inutili, che non gli sarebbero servite a nulla.
Sembrava tutto normale, quasi troppo.
Ma il ragazzo non voleva arrendersi, era convinto che lì avrebbe di sicuro scovato qualcosa che gli avrebbe schiarito almeno un po' le idee.
Una delle tante cose che in quel lasso di tempo aveva colto era che, nell'abitazione, ci fossero un'infinità di quadri e vari dipinti affissi alle numerose pareti, ma nessuna foto né del giovane, né della sua famiglia.
Possibile che vivesse da solo in un luogo tanto grande?
Oppure, magari non aveva un buon rapporto con i suoi.
Jungkook a quei pensieri sospirò, passandosi successivamente una mano tra i capelli corti.
Cosa doveva fare?
Magari si stava preoccupando inutilmente, però continuava ad avvertire una strana sensazione quando stava accanto al rosso, come se essa lo avvertisse, gli dicesse di stargli lontano...
Ma perché? Cosa nascondeva di preciso?
Non sapeva più che aspettarsi.
Era tutto così dannatamente strano.
Nel frattempo continuò distrattamente a sfiorare con l'indice la copertina dei numerosi volumi di fronte a lui, sistemati in modo inaspettatamente ordinato.
Fu allora che, mentre con lo sguardo leggeva con poca attenzione i titoli di quei libri, che trattavano soprattutto di argomenti come biologia e chimica, uno in particolare lo colpì.
Era nascosto dietro agli altri, rivestito in una copertina di cuoio nero, e sopra di esso vi erano incisi vari caratteri un po' sbiaditi, cancellati probabilmente dall'effetto del tempo.
Incuriosito, il moro lo prese fra le mani; un sorriso apparve sul suo volto.
Ecco quello che cercava.
Immediatamente lo aprì e piano ne sfogliò alcune pagine ingiallite, con gli occhi che gli luccicavano e il fiato sospeso; doveva essere abbastanza vecchio.
Così, iniziò a guardarlo e, man mano che andava avanti, il sorriso che prima aveva fu sostituito da un'espressione preoccupata e al contempo confusa.
Che significa tutto ciò?
Perché c'erano figure di immagini bizzarre, come se fossero pozioni o qualcosa di simile, affiancate da strani simboli e frasi indecifrabili?
E perché erano ritratti, per giunta, vari animali che venivano uccisi?
Jungkook, ora velocemente, continuò a fissare quelle figure, con mille domande che subito gli inondarono la mente, incapace di elaborare tutto ciò, fino a quando non sentì il rumore della serratura aprirsi.
-Merda.- Sussurrò allora, per poi posare in fretta l'oggetto, correndo verso il divano, cercando di nascondere al meglio la sua espressione sbalordita.
Dopo ci fu un rumore di passi, seguiti dalla voce di Taehyung che in un momento si diffuse per l'abitazione.
-Piccoletto, sono tornato!-
Subito il rosso sbucò dalla porta del salone, con un ampio sorriso sulle labbra.
-Ciao.-
Balbettò piano l'altro, tentando inutilmente di fare la stessa cosa.
Fingere non era il suo forte.
Infatti Tae lo guardò corrugando la fronte.
-Qualcosa non va?-
Il minore scosse il capo.
-Tutto okay.-
Il ragazzo lo scrutò per un secondo, assottigliando gli occhi.
Jungkook deglutì, nervoso; odiava quando le persone lo guardavano in quel modo, lo metteva terribilmente a disagio.
E soprattutto se era colui che gli stava di fronte a farlo.
-Mh, visto come sei pallido non sembra. Comunque, ho comprato da mangiare, in caso avessi fame.-
Taehyung gli mostrò la busta bianca che stringeva saldamente fra le mani.
-In effetti, sì.-
Il più piccolo annuì; era vero, sentiva un certo appetito, e magari a stomaco pieno gli sarebbe anche passata quell'ansia che tutto d'un tratto lo aveva invaso.
In seguito si alzò e si diresse verso il padrone di casa, prendendogli l'oggetto che reggeva e cercando di vedere cosa ci fosse all'interno.
-Che hai preso?-
Non appena lo fece però, l'altro brutalmente si riprese il sacchetto, portandoselo al petto.
-È, è una sorpresa! Non puoi vedere.-
-Oh, okay.-
Quindi il moro, davanti a quella brusca reazione, subito si allontanò, indietreggiando e alzando le mani in aria.
-Ora vado in cucina a preparare tutto, e mi raccomando, non sbirciare! Intanto non lo so, fai quello che vuoi.-
E dopo quelle parole, il rosso sparì di nuovo, lasciando per una seconda volta Jungkook solo.
Quest'ultimo, stremato, si ributtò sul divano, sospirando e portandosi una mano sulla fronte.
Perché doveva essere tutto sempre più strano?
🌱
Ma a voi wattpad carica bene tutti i capitoli della storia?
Perché a me quando li apro a volte li fa vedere con le parole tutte in disordine e non vorrei che non fossero leggibili, ugh
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Monster; v k o o k
Fanfiction- with your sweet blood I'll pay for all of my sins. Dove Taehyung è solo un ostinato demone che non desidera altro che l'anima di Jungkook. [ c o m p l e t e d ✓ ]