Capitolo Ventuno (Parte II)

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Sono fuori, pioviggina acqua gelata (oppure, come a Niall piace inspiegabilmente chiamarla- "Piscio di Gigante Ghiacciato") e l'unica fottuta ragione per la quale Louis sta partecipando a questo totale disastro è perché fa illuminare il viso di Harry come fosse un albero di Natale che è una cosa che Louis non ha mai visto prima, e quasi aiuta a scacciare via il freddo in un modo molto piccolo, silenzioso, misericordioso. Perché cazzo, se Harry è finalmente di nuovo con loro e suo padre è ritornato, e a quanto pare è felice e di buon umore e vuole fare un dannato picnic durante l'inverno, allora... cazzo. Non c'è molto altro da dire, ecco.

Perlomeno Liam ha portato la palla da calcio. Più per orrore di Harry che altro.

"Dovrebbe essere un picnic," insiste piagnucolando, in piedi nel suo completo rosso, la tazza in mano, mentre il vento gelato smuove i suoi ricci e dipinge i suoi lineamenti di un leggero colorito roseo.

Ma tutti lo ignorano, dividendosi invece in due squadre -Zayn e Liam VS. Louis, Niall e Harry- e iniziano a calciare abilmente la palla avanti ed indietro.

Giocano per quasi un'ora, correndo nell'aria fredda e grigia che bagna i loro maglioni ed infanga le loro scarpe. È rinvigorente, riporta in vita i loro arti congelati, e Louis si ritrova quasi ad apprezzare che Harry li abbia obbligati ad uscire nel freddo invernale. Con le pelli pallide e le guance arrossate e chiazzate, ansimano, le loro risate creano piccole nuvolette nell'aria gelida, riempiendo il silenzio del cortile e rendendo tutto più gioioso mentre si battono mani e sederi, offrendosi complimenti e scherni ad ogni azione. È una bella partita: Liam è fantastico come sempre –"Sono nella squadra, sapete."- e Zayn prevedibilmente bravo, come Niall, e ovviamente Louis non è di certo estraneo al gioco. Ma Harry... beh.

Harry tenta una volta di calciare la palla, e la volta che lo fa, cade rovinosamente a terra, il suo piede non si avvicina nemmeno alla palla. Non si avvicina nemmeno.

"Merda," sibila dall'erba ghiacciata, ispezionandosi i palmi e il completo sporco. Ovviamente ha insistito per tenerlo indosso durante il 'picnic.' Ovviamente.

"Sarai più fortunato la prossima volta, Styles!" grida gioviale Niall, correndo dall'altra parte del campo, Zayn e Liam su entrambi i lati.

Louis sta per seguirli, ma c'è qualcosa di davvero teneramente patetico nella figura scomposta a terra di Harry, i suoi piedi piegati in angoli strani, delle macchie d'erba e fango a cospargere quasi ogni centimetro del suo completo immacolato. C'è un broncio sul suo volto, silenzioso e imbarazzato, e Louis sospira mentre il ragazzo fatica a tirarsi in piedi.

"Ecco, Curly. Prima che tu ti faccia male," dice, offrendogli la mano, impossibilitato nel mascherare il suo sorriso.

Harry si blocca, lo guarda con gli occhi assottigliati e scontrosi, e Louis non sa se sia il freddo o l'imbarazzo ad arrossargli le guance, ma alla fine accetta la mano offerta e si rimette precariamente in piedi.

"Il calcio è stupido," borbotta, la sua mano trova immediatamente il suo orologio e accarezza distrattamente la pelle che si trova lì. Distoglie lo sguardo e lo punta sui propri piedi.

"Il calcio è divertente," lo corregge Louis.

"Non sono bravo," Harry aggrotta la fronte, guardando nel vuoto. "Non lo sono mai stato." Lancia un'occhiata a Louis che sta ancora riprendendo fiato mentre ascolta, il suo berretto a coprirgli la testa per non morire congelato, le mani suoi fianchi. Harry continua, con la voce bassa ed esitante. "Non sono mai stato una persona sportiva. Mio padre voleva che lo fossi, penso, ma... tipo, persino a scuola io..." il suo fiume di parole s'interrompe, calcia l'erba morta con la punta dello stivale, la mano ancora a stringersi il polso. Finalmente, riporta lo sguardo su Louis, i suoi occhi quasi miserabili e troppo indifesi. "Non ho assolutamente idea di cosa io stia facendo."

Young & Beautiful - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora