Sono passate un paio d'ore, e il sole sta iniziando a tramontare, ma Harry è ancora perso nel suo lavoro e Louis si sta godendo la serata, portando a termine un ampio numero di compiti mentre ascolta frammenti di melodie stupende.
È proprio mentre sta pensando che questa potrebbe essere la sua prima bella giornata da un po' di tempo che il suo cellulare squilla. Qualcosa gli precipita sullo stomaco quando vede da chi proviene la chiamata.
"Cazzo. È mia mamma," dice senza pensare, fissando immobile il telefono.
Harry si volta, lo fissa con gli occhi spalancati. Si spostano da Louis al cellulare illuminato che vibra incessantemente sul bracciolo di fianco a lui. "Non vuoi rispondere?" chiede infine, facendo un cenno in direzione di esso.
Louis contrae la mandibola. "No. Qualsiasi cosa debba dirmi, non sono dell'umore giusto. Devo studiare," dice in breve, girando il cellulare e tornando ai propri appunti, il viso un po' più teso e le mani un po' più strette.
Ovviamente doveva telefonare e rovinare i suoi pensieri felici. Ovviamente. Non è Niall il suo figlio di rimpiazzo adesso? Non chiama solo lui? Che cosa è successo a quello?
L'aria nella stanza è un po' più elettrica e silenziosa, e la pelle di Louis è troppo calda al pensiero di esser lui la causa del mutamento questa volta. Sente gli occhi di Harry su di sé, ed è a disagio, troppo consapevole delle tacite implicazioni nelle sue parole e che probabilmente non avrebbe dovuto dire nulla. O magari avrebbe dovuto semplicemente rispondere e ignorarla come sempre.
"Non vai d'accordo con tua mamma," dice la voce di Harry, e non è una domanda.
Louis non solleva lo sguardo. "No. Per niente."
Pausa.
"Ma. È tua mamma."
"Davvero?" Louis sbuffa. "Non si comporta come tale."
Harry sembra preso dall'argomento, avendo messo una pausa alle sue azioni frenetiche e agitate di rovistare tra gli spartiti musicali, giocherellando invece distrattamente con l'angolo di un foglio mentre lo fissa. "Come mai?" domanda, e la sua voce simula indifferenza, ma Louis può sentire la spirale di tensione sotto la superficie, la sincera curiosità e... qualcosa di non identificato.
"Perché-" Louis s'interrompe. Non parla mai di sua mamma. Non proprio. Non ne vede il motivo. Se non altro, lo fa arrabbiare e rimuginare sull'argomento più del necessario, cosa negativa per tutti, così non ci pensa, non ne parla. Ci convive e basta, ed è davvero semplice come sembra. Ma Harry lo sta chiedendo, e pensa che potrebbe aver bisogno di sentire questa risposta, e Louis non ha nulla da perdere, quindi. Quindi continua. "Perché dopo che Charles se n'è andato, è diventata un egocentrico caos ed io ho dovuto raccogliere i pezzi. Prima andava tutto bene- era una vera mamma. Leggeva storie alle mie sorelle e ci abbracciava prima che uscissimo da casa e ci preparava la cena e decorava casa per ogni festa. Ci chiedeva come erano andate le nostre giornate e si ricordava i nostri compleanni e firmava le autorizzazioni quando ci servivano il giorno dopo a scuola. Ma Charles la viziava, probabilmente troppo, perché non sembrava mai accorgersi del fatto che io non gli piacessi. Era troppo concentrata sui regali e le vacanze e i gioielli. Così, dopo che lui l'ha tradita e hanno divorziato, ha perso se stessa. Magari è successo prima di allora, non lo so. Ho cinque sorelle minori. La più piccola ha quattro anni. In pratica le ho cresciute io- lei non lo faceva. Piange perché vuole tutte le attenzioni, ci chiama quando si sente male, e mi vuole bene, davvero, ma mi vuole bene solo quando le fa comodo. Si abbandona alle sue debolezze e si dimentica di noi, cazzo si dimentica completamente dei suoi sei figli. Poi all'improvviso un minuto dopo praticamente ci strozza perché non vuole fottutamente lasciarci andare- si avvinghia a noi e ci soffoca, guarda tutto ciò che facciamo e si siede sulle nostre gambe e piange tutto il dannato tempo. A volte se ne va per giorni, solo perché vuole trovare se stessa. Non ho idea di dove vada, e nemmeno m'importa scoprirlo. A volte vuole trovare un fidanzato. Solo perché è annoiata e insicura. A volte ci prova con i miei migliori amici per cercare delle attenzioni. A volte mi urla contro in pubblico perché non la assecondo. E a volte è buona, sì, mi porta dove devo andare o si prende cura di me quando sto male. È venuta qua con me per aiutarmi a trasferirmi. Le manco. Ma il fatto è che penso di mancarle solo perché mi occupavo di lei e me ne prendevo cura. Non lo so. Il giorno che mi hai portato a casa tua? Sì, era di umore totalmente nero, stava venendo qui per trascinarmi a casa e farmi lasciare la scuola. Tutto perché stava passando una brutta giornata e aveva deciso di incolpare me per i problemi di Charles. Cazzo, probabilmente persino per i suoi stessi problemi! E devo di nuovo ringraziarti per quelli perché, anche se tu probabilmente non l'hai fatto di proposito e mi hai portato con te per chissà quale altra ragione, mi hai salvato la vita. Non sono bravo con lei. Niall, Niall è bravo con lei. Ma io no. Non mi dispiace per lei. Non ho la pazienza necessaria. È solo... è solo che io sono un po' acido, immagino." Sospira, e si sente drenato, le parole sono eruttate e spinte a forza fuori dalla sua bocca. Non aveva programmato di dire così tanto, per niente, ma lo fa sentire stranamente sollevato, e Louis si obbliga di tornare al presente prima di lanciare un'occhiata a Harry.
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Young & Beautiful - Italian Translation
FanfictionLouis, con suo orrore, frequenta un'università elitaria in cui il nome Zayn Malik significa qualcosa, Niall Horan non smette mai di parlare, ci sono pianoforti ovunque, e Harry Styles, unico figlio maschio di un ex rocker tossicodipendente e clinica...