"Non ricordo nemmeno come mi chiamo"
La situazione è degenerata quando il ricevimento era terminato e noi ragazzi abbiamo deciso di andare a festeggiare al Glam. Il Glam è un locale che io definirei esotico. Al posto dei muri ci sono delle vetrate per ammirare le luci che riempiono Londra e il pavimento è di colore bianco. Il giardino che è sul retro è composto da luci posizionate al ridosso del portico e ci sono alcune poltroncine di pelle con i tavolini rigorosamente bianchi. Il Glam è uno di quei locali che ho frequentato appena arrivata a Londra per poi lavorarci per quasi due settimane e fare amicizia con i vari commessi e con il proprietario, Trevor.
Trevor è simpatico, ha due anni in più di me ed è originario di Seattle e il suo accento è troppo divertente. Quando gli chiesi una mano lui mi ha subito aiutata senza voler saper il perché. Caitlyn è rimasta stretta a me per tutto il tragitto ed io ho ignorato tutti gli atteggiamenti di Alexa verso Harry. Non hanno fatto altro che parlare e stare vicini ed io mi chiedo se questa non sia tutta una barzelletta. Louis mi ha chiesto tre sigarette e ha rischiato di essere investito almeno cinque volte. Arrivati al locale i vari amici di Gemma e Harry hanno trascinato quest'ultimo verso un tavolo mentre gli altri hanno deciso di sedersi fuori sulle poltroncine. Caitlyn, appena arrivate, mi ha fatto segno di sederci sugli sgabelli per prendere qualcosa direttamente dal bancone. Ho riconosciuto Jessica, la barista con gli occhi nocciola e l'accento del sud. Abbiamo parlato per parecchio tempo ed io mi sono dimenticata di Caitlyn che intanto si scolava shottini come se fossero acqua.
Quando Jessica viene chiamata da un cliente, mi giro verso Caitlyn che inizia ad avere un colorito pallido e un sorriso stanco.
"Ti senti bene?" le metto una mano sulla fronte e sento che è freddissima.
"Non ricordo nemmeno come mi chiamo" biascica lei ed io decido che forse è arrivato il momento di chiamare i rinforzi.
La aiuto a scendere dallo sgabello e con il mio braccio che la sorregge per non farla cadere mi dirigo sul retro per portarla da Liam. Quando siamo fuori l'aria di maggio si schianta letteralmente sulle mie guance facendomi barcollare mentre Caitlyn inizia a ridere rumorosamente. Individuo Liam accorgendomi, solo alla fine, di Alexa e Harry seduti vicini che parlano fittamente.
"Dove cazzo eravate?" scatta Liam alzandosi, interrompendo anche la conversazione di Harry e Alexa che adesso ci guardano. Caitlyn gli va addosso abbracciandolo ripetendo frasi sconnesse ed io vorrei solo tornare a casa.
"Rosie, quanto ha bevuto?" ripete Liam quando fa sedere Caitlyn che inizia ad accarezzare i capelli di Louis.
"Non lo so, mi sono fermata a parlare dieci minuti con un'amica e l'ho ritrovata così" mi sento in colpa ma non credevo che il suo intento fosse quello di ubriacarsi.
Liam riflette sulle mie parole e "Forse è meglio che torniamo a casa" dice a Caitlyn.
"No! Io voglio ballare" urla lei alzandosi per poi perdere l'equilibrio e scoppiare a ridere sulla spalla di Louis. Liam sta per dire qualcosa quando qualcuno urla il mio nome. Mi ritrovo Trevor con i capelli tagliati e le braccia muscolose intorno ai miei fianchi.
"Rosie! Da quanto tempo!" esclama lui continuando ad abbracciarmi.
"Come stai?" mi chiede quando si stacca, guardandomi negli occhi con quel sorriso che non se ne va mai.
"Io sto bene, e tu? Jessica mi ha parlato dei cambiamenti"
Continuiamo a parlare mentre gli altri ritornano alle loro conversazioni e quando Trevor mi abbraccia dandomi un bacio sulla guancia e andandosene sento Caitlyn ridere più forte e Niall fare un fischio di approvazione.
"Rosie?" dice Liam guardandomi "non è che Caitlyn potrebbe rimanere da te questa notte?"
Prima di rispondere sento lo sguardo di Harry sulla pelle che mi destabilizza facendomi dimenticare per un attimo le parole di Liam.
"Certo, prendiamo un taxi. Mio fratello mi avrà data per dispersa"
"Tuo fratello è un gran figo" urla Caitlyn "ma Liam di più" continua mettendosi a ridere e facendo arrossire il suo fidanzato.
"Mio fratello è stupido, non un gran figo" preciso io agitando la mano con noncuranza "e alzati così andiamo a casa"
"Ma io voglio ballare" dice lei per poi alzarsi e vomitare tutta l'anima vicino alle scarpe costose di Louis che inizia ad imprecare.
Mi lascio scivolare su una poltroncina senza rendermi conto di avere Harry vicino. Mi scappa un sospiro e Liam inizia a chiamare un barista per scusarsi. Louis si è tolto le scarpe e dopo avermi guardata mi chiede una cosa che avrei voluto non uscisse dalla sua bocca.
"Ma quel tipo di prima, è il tuo ragazzo?" e lo dice guardando Harry che sento irrigidirsi al mio fianco mentre Clay, il barista, inizia a pulire il vomito di Caitlyn.
"No" altro sospiro "è il proprietario del locale, lo conosco perché lavoravo qui"
Louis non aggiunge nient'altro e se ne va verso il bancone. Liam torna con Caitlyn tra le braccia che sembra essersi addormentata.
"Vi ho chiamato un taxi, sarà qui tra poco" dice mentre mi alzo per andare verso Caitlyn.
Sento delle dita che si stringono al mio polso e prima che io possa girarmi "Possiamo parlare?" mi chiede Harry guardandomi con quegli occhi.
"Adesso no, hai avuto tutta la serata" ribatto io con le lacrime che cercano di uscire e le sue dita che mi lasciano libero il polso.
Prendo per mano Caitlyn dirigendomi verso l'uscita. Ci sediamo sul marciapiede aspettando il taxi e quando arriva ho paura che Caitlyn vomiti al suo interno. Ciò non succede e arriviamo nel mio appartamento sane e salve. Entrando mi accorgo che Wes è già nel suo letto a dormire e mentre sistemo le lenzuola per Caitlyn arriva un'ulteriore domanda.
"Rosie?" sussurra lei "lo ami?"
Non serve che specifichi il soggetto, so che parla di Harry. Indugio sulle sue parole e mentre sussurro un "Forse" lei sta già dormendo sul mio divano.