21. - 100 goosebumps

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La pelle d'oca arriva quando le sue mani sono ovunque, anche tra le mie ossa. Quando io inizio a desiderarlo con il fiato corto e le mani che tremano per qualcosa di più, di più. La pelle d'oca, i brividi, invadono la mia colonna vertebrale quando inizia a baciarmi piano, lasciando segni rossi, e il calore si espande per tutto il mio corpo. Ci aiutiamo entrambi a sbarazzarci dei nostri vestiti ingombranti e pesanti. Continuiamo a baciarci con intervalli di quattro/cinque secondi e lui mi guarda sempre negli occhi.
"Sei sicura?" mi chiede quando ho la testa sul cuscino e alcune ciocche di capelli che mi impediscono la vista. Annuisco scoprendo improvvisamente di non riuscire a parlare, a decifrare il suo sguardo e compiere un'azione senza avere il fiato corto.
"Rosie, guardami" mi prende il mento tra le mani delicatamente e fa scorrere gli occhi verso di me "Se non sei pronta devi dirmelo, io ti aspetto, cioè lo sai" aggiunge lui ed io non riesco ancora a parlare ma devo farlo, per lui.
"Io sono pronta, Harry" deglutisco aria e saliva "Sono pronta per farlo con te" e non mento, affatto ma la mia voce vacilla un po' per le forti emozioni. Lui sembra leggere i miei occhi e so ormai di essere un libro aperto per questo sorride e inizia di nuovo a baciarmi. Nel petto sento una voragine di emozioni mangiarmi viva, quasi soffocante. Mi aggrappo alla sua schiena quando sento parecchio male e le mie guance si tingono di rosso. La pelle d'oca non mi abbandona nemmeno quando sia lui che io iniziamo a sussurrare i nostri nomi fino ad arrivare ad un tono di voce più forte. La pelle d'oca la sento, è parte di me e l'effetto me lo procura sempre e solo lui.
Sento gli occhi pizzicare mentre me li strofino con la mano sinistra, mi risveglio da un sonno che può essere durato mezz'ora ma anche dieci ore. Apro gli occhi notando delle piccole linee di luce uscire dalle persiane della stanza di Harry. Io sono sdraiata su di un fianco e lui è alle mie spalle con il braccio sinistro che mi circonda i fianchi e il suo respiro che sbatte lento sul mio collo. Abbiamo le gambe intrecciate e siamo ancora nudi. Non sento più l'imbarazzo precario e l'intimità alleggia ancora nell'aria. Mi giro per guardarlo meglio facendo attenzione a non svegliarlo e i brividi li sento comunque. Ha le ciglia abbastanza lunghe che quasi accarezzano le guance. Respira dalla bocca avendola socchiusa e le labbra le ha gonfie e rosse. Gli sposto una ciocca di capelli che gli è caduta sulla fronte guardando uno dei suoi tatuaggi sul braccio. Non ho mai chiesto spiegazioni ad Harry sul significato dei suoi vari tatuaggi, un po' perché volevo interpretarli a modo mio e un po' perché non c'è mai stata occasione. Il suo respiro diventa più pesante e quando sbatte gli occhi non mi accorgo di aver intrecciato le nostre mani.
"Buongiorno" dice con la voce più roca del solito e impiastrata dal sonno per poi strofinare il naso sul mio collo.
"Buongiorno a te, principessa" rido fra i denti io mentre cerco di allontanarlo quando mi morde una guancia. Scappo dalla sua presa alzandomi dal letto e indossando la sua maglietta al volo. Lui sorride a trentadue denti guardandomi.
"Vado a preparare la colazione" annuncio io e mentre corro verso la cucina urlo un sonoro "Adesso questa maglietta è mia!"
Arriva con solo i boxer indosso quando ho già preparato due caffè e due bicchieri di succo d'arancia. Io già sto sorseggiando il mio caffè quando mi abbraccia da dietro e inizia a baciarmi il collo.
"Sappiamo entrambi che devo essere da Caitlyn tra nemmeno di mezz'ora" decreto con finta voce seria e lui per tutta risposta mugugna qualcosa continuando il suo percorso di baci. Mi giro di scatto prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con foga. Lui mi fa salire sul ripiano della cucina mettendo le mie gambe intorno al suo bacino e facendosi spazio. Quando ci stacchiamo la sua risata riempie tutta la stanza.
"Non sono l'unico a volere di più, allora" dice con ilarità e gli occhi luminosi.
"Se non la smetti vado via da Caitlyn" borbotto io facendolo ridere ancora di più. Mi prende in braccio baciandomi e iniziamo a dirigerci di nuovo verso la sua stanza. Mi butta sul letto e poi lui su di me che sorride malizioso.
"Credo che Caitlyn dovrà aspettare" dice mentre mi bacia i fianchi scoperti dalla maglia ed io che rido perché in fondo ha ragione.

Lascio casa di Harry dopo l'ora di pranzo e nonostante le sue lamentele perché "Non andartene" e nonostante i suoi baci che non mi bastano mai. Caitlyn mi avrà lasciato un centinaio di messaggi e altrettante chiamate perse a cui io non ho, ovviamente, risposto. Non torno nemmeno a casa, vado direttamente da lei così da sentire i suoi rimproveri perché "Non è possibile, ci dovevamo vedere quattro maledette ore fa" ma adesso non mi importa perché ho ancora l'odore di Harry addosso.
Ho degli skinny jeans, la tshirt nera di Harry e delle Converse da buttare quando entro al White's. Ci sono pochi clienti e alla radio passano i Foo Fighters che piacciono un casino a mio fratello. Noto subito Caitlyn che si guarda intorno annoiata mentre batte le unghie laccate di azzurro sul bancone lungo. Mi faccio notare iniziando a sventolare la mano destra verso di lei e mi avvicino piano piano. Lei si gira subito verso di me e la sua espressione indifferente continua a campeggiare sul suo volto fine e grazioso. Quando la raggiungo sedendomi sul solito sgabello lei assottiglia gli occhi. Apro la bocca per dire qualcosa quando lei alza prontamente la mano zittendomi subito. Raggira il bancone e in un batter d'occhio me la ritrovo davanti. Indossa una gonna di jeans, che abbiamo comprato insieme, coperta quasi del tutto dalla divisa bianca attaccata ai fianchi. Ha la camicetta color panna stropicciata e i primi bottoni sono aperti lasciando intravedere la collana d'argento che le ha regalato Liam, i capelli sono raccolti in malo modo ma ai miei occhi risulta sempre bellissima. Quello che mi preoccupa sono i suoi occhi inquisitori che adesso mi scrutano quasi a voler estrapolare una verità nascosta.
"Mi dici che ti prende?" esclamo io lasciando parlare i miei pensieri, lei non mi guarda negli occhi e quasi sembra far finta di non sentirmi.
"Sei diversa" annuisce tra se e se "E in ritardo, ma questa non è una novità" è una critica velata che mi arriva comunque ma lascio stare.
"Diversa in che senso?" mi incuriosisce il suo sguardo che non cambia di un millimetro e mi sta percorrendo tutto il corpo, la sua pelle olivastra da qui sembra ancora più luminosa.
"Diversa come" non finisce la frase e poi spalanca gli occhi e finalmente mi guarda negli occhi.
"Tu hai fatto sesso! Cazzo!" urla lei facendo girare un gruppo di vecchietti impegnati a giocare a carte.
"Sta zitta! Dannazione" la riprendo io mettendole una mano sulla bocca. Lei cerca di dire altro ma la voce risulta storpiata per via della mia mano quindi se ne sbarazza.
"Ho detto: allora è vero? Rosie mio Dio, com'è stato? Ti ha fatto male? Guarda che se si è comportato male vado a picchiarlo"
Mi ritrovo a sorridere con gli occhi pieni di amore e finalmente riconosco di essere così fortunata. Mi ricompongo subito dai miei pensieri e inizio a raccontare tutto alla mia migliore amica mentre sento di nuovo i brividi salire.
Torno a casa con la consapevolezza che Wes non ci sia e che potrò farmi una dormita in santa pace. Mentre salgo le scale del mio palazzo, ripenso al tatuaggio di Harry e una pazzia travolge i miei occhi perché vorrei davvero farlo ma non avrei mai il coraggio. Capisco di poter fare qualunque cosa con Harry mentre bevo il quarto caffè della giornata, così mi siedo sul divano prendo il telefono e scrivo il messaggio con mani tremanti.
"Posso restare?"
Scrivo e non ho bisogno di firmarmi. Lui non risponde e sento il sonno travolgermi e sono quasi certa che prima di crollare nella mia mente è passata l'immagine di quel tatuaggio che porta Harry sulla pelle che recita "Can I stay?" e che non dimenticherò facilmente.

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È il capitolo più lungo che io abbia mai scritto e ci tengo davvero tanto! Spero vi piaccia, un bacio xx

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