11. - Hide and seek

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Gemma Styles indossa un lungo vestito color avorio con lo scollo a cuore e i suoi capelli biondi sono avvolti in un'acconciatura elaborata. Adesso sta salutando alcuni invitati con i tacchi tra le mani e la voce bassa e stanca di ringraziamenti. Gemma si è rivelata una ragazza simpatica e con la battuta pronta ma nei suoi occhi verdi ho notato un pizzico di smarrimento quando mi sono presentata come Rosie e non come Alexa. Aveva le labbra socchiuse e lo champagne nel bicchiere quando Harry ci ha presentate e con la sua voce stridula e confusa ha esordito con "Alexa non è ancora arrivata?" ed io mi sono sentita fuori posto, non lì. Harry ha fatto finta di niente mentre posava la sua mano destra intorno alla mia schiena e con un sorriso di circostanza scuoteva la testa. La madre di Harry, invece, mi ha colto di sorpresa abbracciandomi come se fossi una sua lontana nipote che non vedeva da molto. Ha iniziato con i complimenti e le carezze sulla mia guancia rossa. Harry rideva e con le parole strette fra i denti le intimava di smetterla e non metterlo più in imbarazzo.
Continuo a fissare Gemma ed Harry mentre salutano alcuni amici che hanno in comune quando sento un tonfo vicino a me, segno che qualcuno si sia seduto alla mia sinistra. Volto la testa quanto basta per scorgere gli occhi cristallini di Louis Tomlinson e il suo sorriso sghembo.
"Non siamo di molte parole oggi, eh?" dice lui mentre io ripongo lo sguardo sulla figura di Harry. Non rispondo subito e mi lascio il diritto di pensare alle sue parole. Ha ragione, Louis, oggi avrò detto all'incirca cinquanta parole. I monosillabi scambiati con Wes questa mattina quando mi chiedeva dove stessi andando, con chi e a che ora sarei tornata. Le dieci parole con Harry prima che venisse trascinato dalla sorella verso alcuni invitati, le quattro parole con la madre di Harry, Anne, e Gemma. E poi qualche frase scambiata con Caitlyn prima di accorgersi che il rancore nei suoi confronti non era ancora andato del tutto via.
"Già" cinquantuno. E lui non fa in tempo a ribattere che io mi sono alzata da quella sedia dopo un'ora e mi sto dirigendo verso i bagni. Sento la testa girare e il vestito che mi ha prestato Claire, la mia compagna di corso, non è così bello come lo era questa mattina. Dallo specchio del bagno profumato con il sapone di colore rosa, vedo il riflesso della mia figura ma sono abbastanza sicura di non essere io al 100%. Il trucco lieve ma evidente, i capelli stirati e corti per l'occasione e la collana con il ciondolo a forma di cuore, regalatami da Alexa per il mio compleanno, sono cose che non mi appartengono. Percepisco questa sensazione di non appartenenza a quello che sono per la seconda volta nella mia vita, dentro questo bagno troppo pulito e l'acqua che mi cola dal mento. La prima volta fu quando atterrai a Londra per la prima volta con Alexa che aveva gli occhi lucidi e le mani che tremavano. Sapevo di sentire tutte quelle emozioni ma non le sentivo mie, non per davvero almeno. Adesso è diverso perché di emozioni non ne sento nessuna. Non ho sentito la delusione per le parole di Gemma e nemmeno per quelle di Caitlyn, non sento felicità per avere Harry accanto e nemmeno tristezza per non avere Alexa con me. Non sento niente, ed è forse proprio questo il problema.
Esco dal bagno con le mani che profumano di lavanda e mi dirigo verso Louis e Niall che parlano mentre escono dalla porta del ristorante con le sigarette spente in mano e l'accendino blu elettrico di Louis. Li raggiungo con un sorriso e "posso aggiungermi a voi?" dico sentendo i loro occhi addosso ma sono troppo distratta per riconoscere la sorpresa che li attraversa.
Louis scuote le spalle e "certo" dice mentre mi passa un braccio intorno alle spalle. Non lo respingo perché ho imparato a conoscere Louis Tomlinson e non è invadente, è solo felice.
Usciamo fuori e Niall è il primo ad accendere la sigaretta e fare un lungo tiro liberatorio.
"Rosie, sei molto bella oggi" dice Louis guardandomi attentamente con la sigaretta tra labbra screpolate "vero, Niall?" continua chiedendo conferma al ragazzo alla sua destra che annuisce e sorride. Mi lascio scappare un risata, la prima di questo giorno. Contagio anche gli altri due e poi cala il silenzio. Non è uno di quei silenzi imbarazzanti, è uno di quelli tranquilli. Che non serve che nessuno parli. Finiamo le sigarette lentamente e Louis con gli occhi troppo blu rimette il suo braccio intorno alle mie spalle. Con un sorriso "rientriamo" dice, è rivolto ad entrambi ma lo dice guardando solo me.
Niall spinge la porta entrando per primo e Louis mi lascia passare. Si sentono voci sconnesse, bicchieri che tintinnano e il click di una macchina fotografica. La prima cosa che noto entrando nell'enorme salone addobbato per l'occasione sono i capelli biondi di Alexa stretti in una treccia e il suo braccio che sfiora accidentalmente quello di Harry. Stanno sorridendo entrambi alle parole di Gemma e quando Louis intercetta il mio sguardo stringe la presa sulle mie spalle. Distolgo lo sguardo puntandolo verso Caitlyn che cammina verso di me con il viso arrabbiato e le labbra contratte in una smorfia.
"È una stronza" afferma guardandomi quando mi accorgo che Niall è tornato al tavolo e Louis lo sta raggiungendo. Non dico niente perché so a chi si riferisce e aspetto che continui.
"È una stronza perché sta facendo di tutto per rimanere vicina ad Harry con la voce melliflua e fa anche gli occhi dolci!" dice velocemente "Rosie mi stai ascoltando?" mi chiede cercando il mio sguardo che è fisso sulla figura di Harry che ride e la guarda negli occhi come se lei non fosse Alexa e non fosse la mia ex migliore amica.
Alzo le spalle e quel pizzico di spensieratezza che avevo sotto la pelle lì fuori con Niall e Louis adesso non lo sento più. Ora alcune emozioni le sento, le percepisco e vorrei non fosse così. Gelosia, rabbia, invidia, inadeguatezza. Caitlyn continua a guardarmi aspettando una mia reazione che non arriva. E non arriverà mai perché io so come vanno queste cose e sono stufa. Poi sento le sue braccia che stringono il mio busto e il rancore adesso sparisce perché Caitlyn è qui, è qui e mi abbraccia senza fare domande. Ricambio l'abbraccio con più forza e sono a corto di parole.
"Vuoi tornare a casa?" mi chiede lei ed io mangio una pellicina guardando Louis Tomlinson che sorride verso Liam.
"No, Wes ha invitato degli amici non posso rovinargli la festa" mi scappa una risata per sdrammatizzare che a Caitlyn basta per capire che sto bene, nonostante tutto. Mi prende per mano e ci avviciniamo al tavolo dove prendo posto vicino a Louis che mi sorride incoraggiante. Riverso il mio sguardo per l'ennesima volta verso Harry e Alexa che continuano a ridere, sorridere e sfiorarsi. Harry non si è accorto di me, non mi ha guardata. Semplicemente, non mi ha trovata.

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