Sono le due del mattino quando sento il mio telefono vibrare insistentemente sopra il comodino di legno della stanza da letto di Harry. Sento Harry mugugnare qualcosa e girarsi dall'altro lato del letto e io, a pancia in giù, non riesco a fare nessun movimento. La vibrazione cessa dopo nemmeno tre minuti per poi continuare a suonare dopo nemmeno dieci secondi. Sbuffo cercando di aprire un occhio intercettando la sveglia che segna le 2:34 del mattino con caratteri rossi e lampeggianti. Il mio telefono si muove scompostamente e riesco a non farlo cadere allungando il braccio. Non controllo nemmeno chi mi sta chiamando quando pronuncio un "Pronto" lentamente, dall'altra parte seguono solo respiri che riesco a sentire solo grazie al silenzio che c'è nella stanza. Ripeto la stessa cosa e quando, per l'ennesima volta, non ricevo risposta stacco il telefono dal mio orecchio per vedere chi davvero mi sta prendendo in giro. Con mia grande sorpresa e preoccupazione vedo che chi mi chiama e non risponde è Caitlyn che non mi dà il tempo di rimettere il telefono vicino all'orecchio che riattacca. Mi metto seduta con uno slancio e Harry sposta la gamba verso il mio ginocchio, non mi preoccupo di svegliarlo mentre richiamo Caitlyn con il respiro che diventa corto e la convinzione che sia successo qualcosa di brutto che sale. La chiamo tre volte ripetutamente e lei non risponde nemmeno una di queste volte. Mi sdraio con il telefono tra le mani tenute sulla pancia, pensando a tutte le possibilità, a tutto ciò che può essere successo. Che si sarà sentita male? Che avrà litigato con Liam? Ladri? Si sarà persa? E non so nemmeno io ma con tutte queste domande e la caviglia di Harry sopra la mia riesco di nuovo ad addormentarmi.
Sento la luce del giorno pizzicarmi le palpebre e una strana sensazione alla pancia. Ci metto troppo tempo a capire che, di nuovo, qualcuno mi sta chiamando. Quando lo capisco, scatto a sedere e le mani iniziano a tremare quando sullo schermo il nome di Caitlyn con un cuore azzurro accanto lampeggia insistentemente. Non dico neanche 'pronto' perché la sua voce stanca e graffiante mi blocca. "Ho bisogno di te" dice e riattacca. Sono ferma, immobile e il telefono mi cade dalla mano senza che io me ne accorga. Harry si mette a pancia in giù con la guancia premuta sul cuscino e le sette di mattina che quasi mi fanno paura. Decido di non perdere tempo, mi cambio mettendo una tuta di Harry e quando mi avvio verso la fermata dell'autobus diretta a casa di Caitlyn ripenso alla sua voce, è tutto così strano e non sembra nemmeno mattina.
Arrivo davanti al portone del palazzo della mia migliore amica con i capelli scompigliati dal vento e le dita che fanno male per quanto stretto sto tenendo il telefono. Caitlyn vive a Blackfriars che posso ritenere la mia parte preferita di Londra per tutti i momenti belli che ho passato qui. Il suo palazzo è grigio come le nuvole che ci sono oggi in cielo e il portone è di un nero massiccio. Lei non risponde nemmeno al citofono, mi apre e sa già che sono io. Salgo le scale con una lentezza che non mi appartiene ma ho paura di quello che potrei ritrovarmi di fronte e ho paura di come potrei reagire. Le mi supposizioni non sono sbagliate perché, arrivata al quarto piano, davanti a quella porta color marroncino con il campanello bianco e il nome di Caitlyn sbiadito, mi trovo davanti soltanto la figura della mia migliore amica ma sono sicura che non sia lei al 100%. Le occhiaie sono evidenti anche dalla mia posizione, gli occhi sono gonfi e rossi, segno che abbia pianto, la maglietta del pigiama è stropicciata e le labbra tremano impercettibilmente. Tiene la mano sulla maniglia ed è stanca, dietro di lei regna il buio. Vederla in questo stato mi rende debole e impotente, nonostante io non sappia ancora cosa sia successo sento il vuoto attanagliarmi ed io che non riesco a riempirlo. Con due passi, lei colma la distanza che ci separa travolgendomi in un abbraccio fatto di singhiozzi e carezze. Piango anche io e continuo ad avere paura.
Caitlyn si calma dopo mezz'ora e grazie a una tazza di tè e alla luce del giorno riesce, di nuovo, a respirare normalmente. Non parliamo per parecchio tempo mentre soffiamo sulle nostre tazze e bevendo a piccoli sorsi. Non mi guarda ma sente che le sono vicina. Riscuote la mia attenzione quando posa la tazza sul piccolo tavolino blu al centro del salotto e si mette a gambe incrociate sul divano.
"Sono incinta" afferma d'improvviso e adesso sono io che non la guardo.
"Sono incinta da tre settimane" spiega prendendomi la mano. Immagazzino le sue parole, le digerisco e la guardo. La guardo negli occhi rossi e scopro che è tutto vero.
"Qui-quindi chi..." balbetto e mi interrompe.
"Lo sai solo tu, Rosie. Sta notte ho fatto il test perché Liam rimaneva a dormire da Louis, sei stata la prima persona che mi è venuta in mente" sospira e guarda un punto di fronte a lei "Solo dopo che hai accettato la chiamata mi sono ricordata che ieri rimanevi da Harry e non volevo disturbarti. Solo che.." si blocca stringendomi ancora di più la mano "Solo che questa mattina non sapevo cosa fare, non riuscivo a smettere di piangere e ho bisogno di te" tutto ciò che posso fare in questo momento è abbracciarla. Devo farle capire che ci sono, che ci sono per davvero. Sempre.
"Cosa ti preoccupa?" chiedo io con una punta di preoccupazione che si cela nella domanda.
"Mi preoccupa che Liam non voglia un bambino e che non potremmo farcela a mantenere tutto. Ma la cosa che mi preoccupa di più è che io già mi sono affezionata" ammette con amarezza e un sorriso malinconico. Annuisco non trovando le parole adatte per risponderle e la tuta di Harry che mi sta grande. Lei se ne accorge e sorride ancora di più.
"Quindi siete arrivati a quel punto della relazione in cui i suoi vestiti sono anche i tuoi?" mi chiede dandomi una spinta amichevole. Scoppio a ridere trascinandola con me e forse adesso sta sorridendo sinceramente. Dopo qualche minuto, decido di dire la prima cosa che mi è venuta in mente quando mi ha confessato di essere incinta.
"E comunque se sarà una femmina dovrà avere il mio nome oppure potrei offendermi"
"Meno male che ci sei tu, Rosie"
E, forse, in due le cose si superano meglio.~~
In questo capitolo ho voluto delineare al meglio il rapporto d'amicizia tra Caitlyn e Rosie, estrapolando anche il segreto di Caitlyn! Spero che anche questo capitolo vi piaccia, un commento da parte vostra mi farebbe molto felice! Un bacio e al prossimo capitolo xx