Nella mia mente, nel sogno che avevo in testa poco fa, Harry è comparso come un'ombra fluttuante. Era un'immagine nera, finta e non riuscivo a definirla del tutto. E anche dopo sei ore, dieci chiamate perse e quattro messaggi, lui è un'ombra. Un grande punto interrogativo senza spiegazioni e, a questo punto, senza verità. Ha messo in dubbio la nostra relazione, quello che siamo, e non me ne ha parlato. Il fatto che lui non mi ami ancora non mi sorprende né mi fa arrabbiare, quello che non capisco è il perché sia così spaventato dei sentimenti che io provo per lui. Forse deve schiarirsi le idee, forse deve capire prima cosa c'è dentro di lui e poi forse riuscirà a capire anche me. È per questo che adesso mi trovo seduta sul mio letto con una sigaretta appena iniziata tra le dita a pensare a cosa sarebbe successo se non avessi mai conosciuto Harry, se lui fosse rimasto una semplice cotta passeggera. Il ragazzo che rimanevo a guardare e basta. Quasi mi pento di fare questi pensieri ma non posso farne a meno. Spengo la sigaretta nel posacenere che tengo sul comodino rosa quando il mio telefono riprende a squillare ed io non so nemmeno che ore siano. Ho lasciato l'appartamento di Louis e le braccia di Caitlyn con fretta e rigidità, ho iniziato a correre per arrivare più in fretta possibile. Varcata la soglia di casa mia, ero sola, in tutti i sensi. Non capisco, continuo a provarci ma non trovo risposte. In testa ho soltanto un vortice di confusione e domande sconnesse. Quando il mio telefono cessa di squillare decido di controllare l'ora. Adesso ci sono cinque messaggi: tre da Harry, uno da Caitlyn e uno da parte di Louis.
"Rosie, non lasciarti andare"
Le parole di Louis mi fanno girare la testa seppur non capisca il loro significato fino in fondo. Scelgo il silenzio, non rispondo a nessuno. Sono le sette di sera, mio fratello non è rientrato per niente a casa, il mio stomaco brontola e non ho la forza di fare nulla. Mi alzo dal letto rabbrividendo contro il pavimento freddo, mi alzo dal letto solamente per stendermi di nuovo sul divano. Non accendo la televisione, rimango al buio con il braccio dietro la testa e gli occhi chiusi. Non so quanti minuti passano quando qualcuno inizia a bussare alla mia porta, è un tocco lieve. Quasi non me ne accorgo pienamente. E quando apro la porta mi ritrovo l'ultima persona che mi sarei aspettata di trovare in questo giorno.
"Alexa" riesco a sussurrare con il cuore in gola. Lei si sposta i capelli sulla spalla con un gesto che conosco a memoria. Mi guarda senza timore e mi abbraccia, non trovo più tracce di rancore e rabbia in questo abbraccio che ci scambiamo.
Alexa rimane fino a mezzanotte e mi è sembrato tornare ai vecchi tempi, quando io le appoggiavo la testa sulla spalla e ci addormentavamo davanti ad un film in bianco e nero, i suoi preferiti. Mi racconta un sacco di cose e quando se ne sta per andare, sulla soglia mi dice che mi vuole bene e non ha mai smesso di farlo. Torniamo davvero ai vecchi tempi, lei che mi chiama "raggio di sole", noi che ridiamo senza un preciso motivo. Alle cinque di mattina ha il volo per Parigi, me lo dice lentamente quasi come se fosse un segreto. Mi racconta delle sue ambizioni e di quello che poterebbe trovarsi davanti, senza mai accennare le sue paure e quello di cui ha davvero timore. Trattengo il respiro quando lei si infila le scarpe e mi dice che sa cosa è successo con Harry, perché Niall ha la lingua lunga e lei è troppo persuasiva.
"Lui non sa ancora cosa puoi dargli davvero, Rosie" mi dice quando apre la porta per lasciare la mia casa ma anche la mia vita, ancora una volta. Non rispondo e la lascio andare senza fiatare. Ci penso ancora adesso. Harry si è arreso e non mi ha più chiamata, il messaggio di Louis ancora impresso nella mente ed io che non ho cenato. Non avrei mai pensato che un ragazzo mi potesse sconvolgere la vita in questo modo.
Mio fratello non rientra, non ho chiuso la porta a chiave e quando riesco a prendere sonno sono appena le cinque del mattino.
Il mio pacchetto di sigarette sopra la mensola rossa del salotto, il profumo forte di mio fratello nell'aria, le mie scarpe rovinate ai piedi del letto, Matilda degli alt-j di sottofondo, le bottiglie vuote di birra sul tavolo della cucina e il colore dei suoi occhi nella mia mente è tutto quello che ricordo mentre mi lascio soffocare dalla sua assenza.