《Capitolo 38》

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Mi svegliai tutta indolenzita stropicciandomi gli occhi ancora appiccicati.
«ben svegliata Haivy!» esulta una donna entrando, sbadigliando viro lo sguardo su di lei
«la cerimonia è andata a buon fine guarda!» continua la donna con fare eccitato levandomi le coperte di dosso facendomi alzare e mettere davanti ad uno specchio decorato in argento
«ecco guarda figlia mia» saltella la donna indicando il riflesso. Alzo lo sguardo sul mio riflesso e...

Due piccole ali grigio chiaro spuntano dalle mie spalle
«purtroppo ancora non potrai volare però quando queste piume diventeranno bianche prenderai lezioni di volo» spiega mia madre
«ma di che cerimonia stavi parlando prima?» chiedo continuando ad osservare cio che riflette lo specchio
«la cerimonia per diventare un angelo, forse non te lo ricordi perché sei svenuta ed hai dormito per tre giorni di fila» ancora confusa esco dalla stanza.

Varcata la soglia vedo il vuoto sotto di me invece sopra vedo degli angeli che volano tutti indaffarati
«dove vuoi andare?» mi chiede mamma pettinando i capelli lunghi e biondi
«come faccio a muovermi non potendo volate?» chiedo sorridendo, mi sento bene come non lo sono mai stata, il mio aspetto è cambiato e anche qualcosa dentro di me è mutato. Ora i miei capelli sono piu chiari come anche gli occhi, dopo quella brutta discussione con mio padre ed inseguito aver passato del tempo a casa di Mia non ricordo piu nulla di concreto, ricordo solo le sensazioni di paura, vuoto, desolazione, tristezza, rabbia tutte mescolate ma ora il mio cuore e sereno, questo è il posto in cui devo stare.

Ritornata alla realtà mamma mi prende sottobraccio e mi porta fuori, ho paura ma mi fido di lei e della presa che ha sul mio braccio. Le mie ali sbattono facendo cadere alcune piume nel baratro sotto di noi
«dove mi stai portando» urlo
«nell'Eden li troverai altri neo-angeli cosi passerai un po di tempo e farai amicizia non sei contenta!?» urla anche lei aumentando la velocità
Entusiasta non faccio neanche atterrare mia madre, mi lancio ruzzolando sull'erba, mi rialzo e dopo aver salutato mamma raggiungo gli altri.

«ciao!» esclamo allegra ad un gruppo di ragazzi come me
«ciao!» ricambiano tutti sorridenti, sono tre ragazze ed un ragazzo seduti tra le margherite intrecciando alcune ghirlande di fiori
«tu dovresti essere la figlia di Excel giusto?» chiede il ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi grigi
Annuisco sedendomi anch'io a terra
«io sono Luis piacere» dopo di lui si presentano anche Selly, carlotta e Lucinda sono tutte e tre bionde ma hanno gli occhi differenti Selly li ha viola, Carlotta li ha gialli ed in fine Lucinda li ha fucsia.

Passo un intera giornata con loro a chiacchierare ad a conoscerci meglio, quando il sole sta per tramontare mamma mi riporta a casa, mangiamo velocemente e mi infilo sotto le coperte crollando quasi subito.

I giorni a seguire si ripetono tutti uguali con l'unica differenza che mamma mi da delle lezioni su come si comporta un angelo in determinate situazioni, cosa si puo e non si puo fare quando si incontra un demone, i demoni sono esseri spregevoli che hanno come scopo uccidere gli uomini e quindi devono essere evitati, ho imparato le preghiere in latino ed altre cose...

Terminata la lezione mamma mi lascia sola a casa, mi siedo sul letto a pensare su tutte le cose nuove che ho scoperto anche se...

Qualcosa non mi torna, è una sensazione come se c'è qualcosa di nascosto oppure di cambiato nella versione raccontata da mia madre, non potendo uscire per consultarmi con gli altri scrollo le spalle ignorando quei dubbi sicuramente infondati che mi aleggiano in testa.

Passano altri giorni, sono sempre chiusa in casa e le mie ali stanno iniziando a fare la muta, mamma è sempre piu esigente sugli studi e sullo sviluppo dei miei poteri di guarigione, mi lascia consultare solo alcuni libri sostenendo che gli altri sono troppo complessi e anche che non centrano nulla con me essendo io solo un futuro angelo custode.

La curiosità come anche il sospetto che ci sia qualcosa sotto si sta facendo sempre più grande in me

"Voglio scoprire il motivo per cui non posso usare alcuni testi e perché non posso piu uscire di casa"

Una mattina prendo il coraggio a due mani, aspetto che mamma esca di casa, appena esce mi fiondo nel suo studio mirando subito ad uno dei libri "proibiti" li apro ed inizio a leggere..

Ad ogni parola che i miei occhi leggono sento tutte le mie certezze incrinarsi, nel capitolo che sto leggendo parla di Nephilim creature nate dall'unione di un angelo ed un umano, questi ibridi sono angeli solo per meta e li si puo riconoscere dal colore delle ali

"Ok sono un Nephilim"

Registro l'informazione e vado avanti saltando alcuni capitoli. Trascorse all'incirca tre ore smetto di leggere sentendo gli occhi stanchi, seduta in modo scomposto su di una poltrona noto qualcosa nascosto sotto il divano posto davanti a me, sposto il divano ed una scatola di scarpe di color marrone cade a terra, la prendo incuriosita e dentro ci trovo: dei vestiti e un pugnale.
Prima di tutto guardo i vestiti i quali hanno un aria familiare

"Questi sono miei!"

Sussulto tra me appoggiando la maglia sopra la tunica bianca notando che è della mia misura, in seguito prendo il pugnale...appena la mia mano sfiora l'elsa del pugnale delle immagini si mostrano davanti a me.

Prima di tutto sento una voce maschile urlare il mio nome, poi vedo un lungo corridoio semi buio, dopo ancora una cella con una ragazza dai capelli rossi, un sussurro leggero sempre di una voce maschile che dice qualcosa di incomprensibile, l'ultima immagine che compare è di me distesa su di un altare legata mani e piedi, io urlo e mi dimeno nella stanza dove mi trovo c'è solo mia madre che prega ed un altra figura vestita di bianco la quale con un solo gesto mi uccide conficcandomi un pugnale nel cuore estraendolo subito dopo, non muoio subito... gli schizzi di sangue sporcano il pavimento, mia madre ed anche l'altra persona.

Sconvolta sono in ginocchio sul pavimento con in mano il pugnale

"Ora ricordo tutto"

La porta di casa si apre, è mia madre la quale mi chiama con voce gentile dall'ingresso, stringo il pugnale e mi alzo da terra nel piu totale silenzio
«Haivy dove sei!» gioca mia madre aprendo le porte fino a raggiungere quella dello studio
«ha-» sta per dire il mio nome ma io la attacco. Mi sento delusa, arrabbiata
"Perché, Perché mi hai rubato i ricordi?"
«Haivy fermati» dice bloccandomi il braccio
«voglio la verità mamma» urlo ad un centimetro dal suo viso
«ora calmati» sospira amareggiata abbassando lo sguardo, mi libero dalla sua presa
«ora mi ricordo tutto! Perché mi hai portato via!? E poi voglio sapere perché hai manipolato la mia mente!?» domando impassibile, lei sconsolata dice: «volevo solo averti al mio fianco, non ti volevo vedere vicino a quegli esseri!» l'ultima frase la sputa come se fosse veleno
«potevi farti viva prima, ho passato tutta la mia vita chiedendomi come eri e cosa avresti fatto in alcune situazioni, sei un angelo dovresti proteggere gli uomini...ma soprattutto» sento le lacrime scendere copiose giù per le guance
«avresti dovuto proteggere tua figlia e non mollarmi da sola con papà!» urlo mentre continuo a piangere
«Haivy io non potevo! Questo va contro le regole» cerca di giustificarsi accarezzandomi i capelli
«tu lo amavi papà?» chiedo di getto
«si e lo amo ancora adesso»

Dopo una lunga chiacchierata tra me e mamma ci diamo la buona notte chiudendo le porte delle nostre stanze. I pensieri sono tanti e la notte è troppo corta e cosi l'alba arriva senza che io abbia chiuso occhio

"Cosa sara successo in mia assenza all'inferno?
Derek mi starà pensando? Gli sarò mancata? Quale sara questa volta a condanna per Evelyn e Cordelia? Come posso fare a ritornare giù?"

Queste sono solo alcune delle domande che mi hanno attanagliato per tutta la nottata, mia madre apre la porta della stanza guardandomi seria
«tu vuoi restare qui?»

❦𝓵𝓪 𝓢𝓬𝓱𝓲𝓪𝓿𝓪 𝓭𝓮𝓵 𝓟𝓻𝓲𝓷𝓬𝓲𝓹𝓮❦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora