capitolo 1

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N/B
Due cose importanti:
1. Un particolare della FF è ispirato a un'altra ff che ho letto tempo fa in inglese di cui non ricordo più il titolo.
2.Avevo quattordici anni quando scrissi questa storia. Pensavo di modificarla ma alla fine ho deciso di lasciarla così per mancanza di tempo. Mi scuso quindi in anticipo per gli errori grammaticali e di battitura.

Buona lettura!

Phoebe
Il mio telefono continuava a vibrare nella borsa, diedi un occhiata allo schermo e ignorai la chiamata. Riportai la mia attenzione a Zack, un ragazzo sexy del college che avevo appena conosciuto. Eravamo in una discoteca, c'era anche Hope , la mia sorella gemella, che in quel momento stava ballando con un gruppo di ragazzi. Era grandioso trovarsi intorno a delle persone che non sapevano chi eravamo; Phoebe e Hope Grey, le figlie del SuperMilionario Christian Grey.Le mani di Zack si spostarono sulle mie cosce e sentivo la sua bocca baciarmi la nuca, mentre mi strusciavo su di lui.
''Sei la ragazza piú sexy di questo locale, sai?" disse .''Devo presentarti mia sorella, cambieresti idea subito''. Mi girai ,lo guardai in faccia e gli feci un sorriso timido. Ad un tratto tutte le luci del locale si accesero, la musica si fermò e una voce iniziò a parlare al microfono ''In questa pista ci sono Hope e Phoebe Grey?" cazzo...era papà. Mi girai e vidi Hope venire verso di me. ''Siamo nella merda lo sai?" mi sussurrò lei. Zack mi girò in modo da guardaci entrambe.''Cazzo, vedo doppio !" urlò. Mio padre ci individuò e venne verso di noi. ''Vedi benissimo. Voi due, siete in guai seri.'' Era furioso, si capiva dal tono della sua voce. ''Non ci sono le ragazze che sta cercando quì , riacendete la musica Vogliamo ballare!" Zack urlò al DJ. ''No figliolo ci sono e sono proprio quì di fronte a me" papà guardò prima Hope poi me, era propio incazzato. ''Ma..lei è Madilyn Ellison, Madilyn di qualcosa.'' Che figura di merda. ''È Phoebe, informati meglio sulle persone con cui balli la prossima volta'' papà prese me e Hope dalle braccia e ci trascinò verso l'uscita. ''Lasciami cazzo !" Hope urlò a papà. ''Tu sei uscita a quest'ora senza chiedere il permesso e sei venuta in questo locale ,correndo dei gravissimi rischi, sei ubriaca e hai anche il coraggio di urlarmi contro? Siete nei guai , tutte e due!! Salite in macchina Subito!" Hope, ma perché non sta mai zitta? . ''Io non Ci entro in macchina con te! vado a casa a piedi! Smettila di dirmi cosa devo e cosa non devo fare!HO SEIDICI ANNI CAZZO! '' Hope continuò a urlare a mio padre. Io stavo zitta , papà era già troppo incazzato con Hope, non volevo peggiorare la situazione. Lui caricò Hope sulle spalle e la portò in macchina, era proprio ubriaca. Li seguì, sperando di attirare meno attenzione possibile.Appena entrammo in macchina Taylor la mise in moto e partimmo. ''Phoebe come hai potuto seguire tua sorella in un posto come questo? pieno di drogati e di ubriaconi, tra i quali c'è anche Hope!! Puoi scordati di uscire per tutto il resto della tua vita! Sapete quanto avete preoccupato me e vostra madre? Avete la minima idea di come stia vostra madre?" Merda, mi sentii subito in colpa e le lacrime iniziarono a scendermi dal viso. ''Mi dispiace...io non volevo....''Hope mi interruppe ''Eccola che comicia, Ripigliati idiota!" in quel momento avrei voluto strangolarla, lo feci...o almeno ci provai .Mi alzai dal mio sedile e
mi buttai addosso a lei, mi diede un calcio allo stomaco che mi rimise subito al mio posto. La stronza era veramente forte, ogni volta che litigavamo mi batteva. Nel frattempo papà si mise tra di noi per separarci.Da uomo incazzato diventò uomo Super incazzato. "SMETTETELA! VI COMPORTATE COME DUE BAMBINE ! DITE DI ESSERE GRANDI MA LITIGATE ANCORA PICCHIANDOVI ! LA PROSSIMA VOLTA CHE LITIGHERETE COSÌ VI CHIUDERÒ IN CASA PER TUTTO IL RESTO DELLA VOSTRA VITA!! TUTTE DUE!" ....Hope lo stava guardando come per dire 'Tu sei pazzo' e accidenti...aveva ragione. Arrivammo a casa, la mamma ci stava aspettando davanti alla porta. Hope fu la prima a scendere dalla macchina.La mamma cercò di afferrarla ma lei la superò e salì nella sua stanza, papà mi teneva da un braccio e intanto urlava a Hope di non correre...troppo tardi, era già salita in camera sua , così le fu risparmiata la solita predica riguardo alla nostra sicurezza, mentre a me era toccato ascoltarla.''Cosa avevi in mente di fare? avete la minima idea di come ci siamo preoccupati per voi?" la Mamma era arrabbiata quasi quanto papà....''volevo solo divertirmi, allora ho chiesto a Hope di portarmi a ballare''la mia voce vibrava in tono dispiaciuto.Nel frattempo papà salì da Hope ,che aveva chiuso la porta a chiave.''APRI QUESTA CAZZO DI PORTA !"si sentivano le urla di papà,''vattene , voglio dormire"anche hope urlava , ma la sua voce era più debole del solito, questa volta aveva esagerato con l'alcol.Conclusione: Papà sfondò la porta della sua stanza e la portò giu su una spalla mentre lei gli urlava di lasciarla andare. Lui e la mamma le fecero la predica.Come punizione ,non potevamo uscire per tutto il resto del mese, e quel giorno era solo il 5.
Papà era un maniaco del controllo, voleva comandare tutto e guai a chi disubbidiva . Andava fuori di testa quando qualcuno non faceva quello che voleva lui. Non so come facevaTeddy , mio fratello maggiore di 2 anni, ad assecondarlo sempre. Non gli aveva mai disubbidito, faceva sempre quello che diceva lui e sembrava essere sempre daccordo con lui. Oh Teddy...mi manca così tanto! Theodore frequentava l'università che aveva frequentato papà , ed era ben lontana da Seattle, dove abitavamo noi. Teddy e io eravamo sempre andati daccordo. Litigavamo raramente, e la maggiorparte dei litigi era causato dal fatto che lui era follemente protettivo quando si trattava di me. Quando andava nella mia scuola nessun ragazzo mi chiedeva mai di uscire, perchè Teddy avvisò tutti che se qualcuno osava anche solo avvicinarsi a me lui gli avrebbe spaccato i coglioni .Non voleva passare per un bullo, ma quando in mezzo c'ero io lui reagiva alla cieca. Ricordo quella volta in cui , durante una festa organizzata da Daisy , la mia migliore amica, un ragazzo ci provò con me .....e finì con l'occhio nero grazie a Teddy,che lo vide ballarmi intorno provando a palparmi il sedere. Non so perchè faceva così solo con me . Con Hope nessuno osava ficcare il naso nei suoi affari, apparte papà ovviamente. Forse perchè lei Era forte, e non solo fisicamente. Hope era una di quelle ragazze difficili da capire , io e lei eravamo molto diverse....carattericamente. Io ero molto amichevole con le persone, ero aperta un pò con tutti, a differenza sua ero vivace ,ecco. Lei era chiusa, non parlava quasi mai con nessuno in casa, se non per litigare con papà ovviamente. Aveva sempre un paio di Beats attaccate al collo , se non le aveva alle orecchie. Passava la maggior parte del suo tempo in camera sua , con la musica alzata al massimo, la sua musica .Io suonavo il piano, papà mi insegnò a suonare quando ero piccola. Lei ,invece, era una grande appassionata della chitarra e aveva una bellissima voce, a volte origliavo alla sua porta per sentirla cantare o suonare, lei non suonava mai per noi. Iniziò a suonare a sei anni con l'aiuto dello zio Elliot, che suonava da dio, divenne bravissima. Questo era uno dei motivi per il quale lei e zio Elliot andavano molto daccordo, lui era l'unico della famiglia con cui usciva , e anche con Sam , figlio di Elliot. Lei e Sam erano migliori amici, avevano lo stesso rapporto che avevo io con Teddy.Loro due andavano all'Art School di Seattle, la scuola per gli appassionati d'arte, come loro.Elliot convinse papà ad iscrivere hope lì ,così avrebbe conosciuto nuove persone e fatto nuove amicizie, ma niente, lei era incapace di farsi amici , gli unici amici che aveva erano Sam e Elliot.A volte invidiavo il loro rapporto, ma poi pensavo al fatto che Hope non aveva il rapporto che avevo io con papà. Si parlavano pochissimo, e la maggior parte delle volte litigavano. Quando hope era più piccola adorava papà. Lui portava lei, me e teddy al Luna park ogni domenica, veniva anche la mamma con noi. Non vedevo l'ora che arrivasse la domenica , come Hope e Teddy....quando papà spendeva del tempo con noi mi sentivo felice, stavamo così bene prima di quel maledetto incidente....Hope aveva sempre avuto meno amici di me, ma aveva una migliore amica, che non ero io anche se desideravo esserlo, con cui condivideva tutto: Sarah. Erano inseparabili , erano così tanto amiche che Hope raccontava tutti i suoi segreti a Sarah e mai a me.Un giorno Hope non andò a scuola, disse che aveva mal di stomaco, ma io sapevo che aveva litigato con Sarah , visto che la sentii urlarle contro al telefono ,dicendo che non voleva rivederla mai più. Il giorno dopo la mamma di Sarah chiamò a casa nostra e disse che sua figlia morì in un incidente stradale. I miei non sapevano come dirlo a Hope, sapevano che sarebbe stato un durissimo colpo per lei,e fu così. Quando glielo dissero ebbe uno schock , per quattro giorni non fece niente, non mangiò, non dormì, non si mosse dal suo letto se non per andare in bagno...da lì Hope divenne un altra persona. Non sorrideva più , mangiava pochissimo , e ciò faceva impazzire papà che aveva paura che lei si ammalasse. Provai a parlarle diverse volte, Teddy pure...ma niente ,sembrava fregarsene , non rispondeva, non parlava. Papà provò a portarla dal suo psicologo, Flin , ma niente cambiò. Hope si stava autodistrugendo. Non sapevamo cosa fare per farla vivere di nuovo, farla sorridere.
Erano passato 2 anni dall'incidente di Sarah..ormai tutti se ne stavano dimenticando, non pensavano più che la vita di hope era ancora in crisi per la morte di Sarah, avevamo perso ogni speranza con lei e dopo un pò smisimo di provare a riavere indietro la vecchia Hope e cercavamo di accettare quella nuova, una Hope con i capelli neri e non più ramati, una Hope con il piercing sul sopraciglio sinistro ,che metteva in evidenza il suo sguardo grigio elettrico,una Hope che non sorrideva mai, una Hope che non abbracciava più nessuno,una nuova Hope.
Con il tempo accettammo la nuova lei.
Le volevo tanto bene, ma ci litigavo sempre, anche per la minima sciocchezza e alla fine le prendevo da lei.
Quando cercavo di parlarle ,da buona sorella, si metteva le cuffie e mi ignorava, allora decisi di smettere di provarci e mi arresi.
Non avere un buon rapporto con lei mi faceva stare male, ma non ci potevo fare niente . L'unica cosa che potevo fare era aspettare l'arrivo di qualcuno che avrebbe guarito la sua ferita, che avrebbe spento la sua rabbia, che l'avrebbe fatta vivere di nuovo, magari dopo lei avrebbe iniziato a parlarmi e a volermi bene, come ne volevo io a lei.

Le gemelle GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora